
Immagine realizzata da Fabio Mandaglio
Il destino di certi eventi
Come sempre, con l’approssimarsi d’un nuovo anno, col bagaglio di fiduciosa speranza, ci si interroga su quel che di buono e di bello succederà e anche su quel che di brutto e di cattivo, invece, vorremmo terminasse. Indovinare il futuro per mezzo dei numeri porta a trarre auspici innanzitutto dal numero dell’anno: 2025, quindi, è stato di recente il più scandagliato in Internet e di cui molto si è detto sui media per rispondere alle curiosità nutrite sugli ignoti cambiamenti futuri, partendo da certi noti fatti del presente, con la speranza di uno sbocco dei primi negli appaganti panorami attesi e di uno stop per fine corsa dei secondi, dei quali non se ne può più.
La numerologia è il linguaggio simbolico della matematica; è una branca dell’esoterismo per la quale i numeri sono entità matematiche particolari, pregne di significati metaforici per la divinazione del destino degli uomini. Pratiche comuni fra i seguaci di Pitagora, che usavano i numeri come chiavi per entrare nell’armonia dell’universo, la numerologia e la divinazione numerologica sono oggi considerate pseudoscienze, coltivate da chi indaga lungo la strada già tracciata dai Babilonesi, dagli Egizi e dai Greci per favorire il dialogo tra le persone e il loro destino.
L’essenza del 2025 si coglie riportando l’anno al numero che, come somma dei suoi singoli numeri (2 + 0 + 2 + 5 = 9), lo qualifica come Anno Universale 9, anno che chiude la decade dei progressivi da 0 a 9, coi quali si possono comporre tutti gli altri. Dopo il 2025, Anno Universale 9, comincia una nuova serie con un nuovo Anno Universale 1, il 2026 (2 + 0 + 2 + 6 = 10 donde 1 + 0 = 1); così di seguito per i successivi (2027: 2 + 0 + 2 + 7 = 11, donde 1 + 1 = 2: Anno Universale 2 … 2034, Anno Universale 9 … e così di seguito).
Questo Anno Universale 9, dice moltissimo ai numerologi, i quali sono portati a divinare per il 2025 la fine di un ciclo, al termine del quale tutto giungerà a naturale conclusione. Come l’anno ha le sue stagioni e dopo l’Inverno, che ne chiude il ciclo di 4, comincia una nuova sequenza con la Primavera, che segna la rinascita della natura e in generale il ritorno alla vita, così il 2025 è considerato l’anno che, come Anno Universale 9, chiude il proprio ciclo come l’Inverno, il quale nella sua radice rimanda all’Averno, all’Inferno, dove finiscono confinate le malvagità del mondo. E quali sono gli eventi malvagi che ci opprimono oggi e che la speranza divinata porterebbe a fine corsa nel 2025? In posizione dominante ci sono quelli che riflettono la perdurante instabilità geopolitica.
Gli Italiani, per la vicinanza con l’Ucraina, seguono con apprensione la guerra portatavi dalla Russia e guardano con alquanta perplessità ai contrasti bellici, che in Medio Oriente interessano più di un Paese. Gli analisti adombrano ipotesi di escalation da guerra nucleare per queste e per tutte le atre tensioni territoriali nel resto del mondo e Papa Francesco ha parlato di terza guerra mondiale a pezzi. Trump, che al secondo mandato e non ancora ufficialmente insediato a Capo dello Stato, ha rivendicato la proprietà sul Canale di Panama e allungato il suo sguardo sulla Groenlandia, è il rebus che più affascina per le varianti delle soluzioni possibili.
Il supporto dello smisurato potere economico e finanziario di Elon Musk ha posto nelle mani di Trump, col 2025, un immenso potere politico, che continuerà fin quado andranno d’accordo. Pare però che l’intesa non sarà di breve durata perché giova all’uno e all’altro, possibile prossimo acquirente della cinese Tik Tok. La mole di dati di questo social, sommati a quelli del network X, ex Twitter di recente passato nella proprietà di Musk, amplierebbe non poco la valenza del tandem Trump/Musk nel posizionamento mondiale degli Usa, per la entità della comunicazione politica che si verrebbe a creare.
L’anno si è aperto con prospettive che dovrebbero spegnere i fuochi in Medio Oriente dove, con la sospensione temporanea delle ostilità, ci sono scambi di prigionieri con ostaggi, ma continueranno ad essere ardenti i carboni sotto le ceneri perché Hamas completerà il reso degli ostaggi solo quando sarà finito il conflitto e Netanyahu ha detto che porterà avanti la sua guerra fino al totale annientamento del movimento islamista. La tregua non è la pace, che difficilmente potrà giungere in quelle terre nel termine del ciclo vitale segnato dall’Anno Universale 9.
La sorregge però la speranza che possa un giorno finalmente cessare l’odio pressoché atavico, il quale ha generato morte e distruzione tra due popoli; quella speranza che possa inoltre quanto prima concretizzarsi l’obbiettivo di due Stati, da sempre caldeggiato nell’ambito internazionale, che vede nella diplomazia anche la risoluzione dell’altro conflitto, in parte obnubilato dai media per l’accelerazione degli eventi in Medio Oriente e che sta tornando sulle prime pagine con l’insediamento di Trump alla Casa Bianca.
Perché cessino le ostilità in terra ucraina l’Anno Universale 9 dovrebbe vedere un compromesso che soddisfi le esigenze espansionistiche di Putin e la sicurezza di Zelensky il quale pare stia ridimensionando le pretese, forse anche poco confidando nei successivi aiuti di Trump, avendo infatti dichiarato: “Non possiamo perdere decine di migliaia di persone per la Crimea”.
Nel 2025 potremmo dunque veramente vedere la fine di questo terrificante conflitto dalle origini poco chiare, col significato dei numeri a supporto del Giubileo in corso, cui è intestata la speranza, che bene potrebbe rispondere oggi, come sempre, ai bisogni profondi e alle angosce soffocanti del mondo, a cominciare dai conflitti internazionali, con le loro complesse implicazioni geopolitiche e umanitarie.
Si vales, vàleo.