
Sempre più giovane e digitale
Il Global Retail Investor Outlook 2024, realizzato dal World Economic Forum con la collaborazione di Boston Consulting Group e Robinhood Markets, traccia le tendenze che delineano un quadro dinamico e in continua evoluzione del mondo degli investimenti individuali.
Lo studio, di recente pubblicato sul sito del Forum, mostra una trasformazione guidata da tre fattori chiave: inclusione, educazione e trasparenza. Condotta in 13 Paesi, su un campione globale di oltre 13.000 persone, di cui circa 9.000 investitori, conferma che gli investimenti si stanno spostando verso investitori più giovani, rimodellando le tendenze del mercato.
Negli ultimi anni, l’accesso agli strumenti finanziari è diventato più inclusivo contribuendo a creare un nuovo popolo d’investitori; stando ai dati pubblicati nell’Outlook, il 47% degli investitori individuali globali è entrato nel mercato dopo il 2020, una crescita fortemente accelerata dalla pandemia; le aree geografiche che hanno mostrato una maggiore dinamicità, favorite dell’accesso al digitale, sono l’America Latina (57%) e Africa-Medio Oriente (50%). Viene stimato che entro il 2030 la dimensione dei patrimoni in gestione attribuibili agli individui possa raggiungere il 61% del totale (erano il 52% nel 2021) per un valore di oltre 100 trilioni di dollari.
“Le generazioni più giovani e gli individui nei mercati emergenti sono sempre più interessati a investire per costruire ricchezza e migliorare la loro stabilità finanziaria”, ha dichiarato Natalya Guseva, responsabile dei mercati finanziari e della resilienza al World Economic Forum.
Secondo il report, infatti, i giovani iniziano a investire sempre prima: il 36% dei nati sotto la Gen Z ha già iniziato a investire prima di cominciare a lavorare, rispetto al 17% dei Millennials e all’8% dei Baby Boomers. La Gen Z è anche più consapevole delle decisioni che prende con il 48% che afferma di comprendere la terminologia finanziaria, rispetto al 36% della Gen X e al 24% di Baby Boomers. Nel momento in cui iniziano a lavorare l’86% della Gen Z afferma di possedere una educazione finanziaria rispetto al 47% dei Boomers, evidenziando una ampia trasformazione nelle abitudini tra la generazione dei padri e dei figli.
Le tendenze in atto
L’indagine rileva che i giovani investitori mostrano un forte interesse al mercato dei capitali e una importante apertura mentale alle nuove asset class. La Gen Z e i Millennials conoscono e investono negli strumenti più complessi come gli investimenti alternativi e le criptovalute; in quest’ultimo caso il 62% degli investitori Millennials afferma che rappresentano almeno un terzo del loro portafoglio. Le generazioni più anziane, X e Baby Boomer, sono più legate a una maggiore diversificazione del loro portafoglio, preferendo strumenti d’investimento più tradizionali e un livello di rischio complessivo minore.
L’Outlook globale ha evidenziato anche come la tecnologia stia divenendo il motore centrale dell’investimento moderno, le piattaforme di trading hanno ridotto notevolmente le barriere all’ingresso consentendo anche ai giovani e ai piccoli risparmiatori di operare sui mercati finanziari, il 52% degli investitori intervistati risponde di utilizzare un conto online per investire i propri risparmi.
Secondo i dati pubblicati, l’intelligenza artificiale può consentire di ottenere informazioni finanziarie utili per la costruzione di portafogli personalizzati: il 28% degli investitori, infatti, già si rivolge a una chatbot basata sull’intelligenza artificiale per sapere come investire, mentre il 16% le usa per individuare i prodotti con cui costruire il portafoglio.
L’intelligenza artificiale è uno strumento innovativo che potrebbe sostituire nelle nuove generazioni la consulenza tradizionale quando è considerata fuori portata e troppo costosa, già oggi il 41% della Gen Z e dei Millennials consentirebbe all’IA di gestire i propri risparmi.
Le sfide per il futuro
Il report offre uno spaccato anche delle principali sfide che si dovranno affrontare: “la partecipazione individuale ai mercati dei capitali ha il potenziale per consentire il benessere finanziario a lungo termine”, commenta Dean Frankle, Managing Director e Partner di Boston Consulting Group, precisando che “gli stakeholder dell’industria devono collaborare per dotare gli investitori retail con i migliori strumenti, istruzione e accesso”.
L’educazione finanziaria quindi gioca un ruolo cruciale, nonostante i numeri importanti mostrati dal report, molti investitori si sentono ancora incerti: il 28% è confuso quando si parla d’investimenti, mentre il 70% investirebbe più soldi se solo avesse la possibilità di imparare meglio come fare. Tuttavia, l’interesse crescente delle nuove generazioni per gli investimenti (dinamica molto evidente nei paesi emergenti), dovrà necessariamente portare a reimmaginare e creare un futuro in cui la tecnologia sarà il supporto principale per guidare l’inclusione, l’accessibilità ai mercati e migliorare la fiducia degli investitori retail, favorendo in tal modo un’evoluzione dei prodotti finanziari, della consulenza e delle piattaforme di trading secondo le esigenze di un nuovo popolo di investitori: sempre più giovane e digitale.
Filippo Manuelli
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