Ad Alba i Carabinieri compiono un nuovo arresto. Questa volta dei Rom sono saliti sul tetto di una scuola per rubare del rame.
Il Comune di Alba si conferma teatro di episodi criminosi messi in atto da minoranze che dimostrano di non avere alcun rispetto per il capoluogo della Langa.
Il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo, Tenente Colonnello Angelo Gerardi, ci ha infatti fatto sapere che “un cittadino italiano, dimorante nel Campo Nomadi di Chiesa Rossa a Milano, è stato arrestato dai Carabinieri di Alba per furto aggravato in concorso”.
I fatti si sono svolti nel secondo fine settimana di aprile e sono stati segnalati da solerti ed onesti cittadini albesi, stufi di essere oggetto di scorribande criminali.
A quanto ci è dato sapere “nel tardo pomeriggio di sabato 13 aprile diversi cittadini avevano segnalato ai Carabinieri della Compagnia di Alba quattro uomini aggirarsi sul tetto della Scuola Primaria Gianni Rodari”.
I militari dell’Aliquota Radiomobile, alle dipendenze dell’eccelso Capitano Giuseppe Santoro, sono prontamente intervenuti riuscendo a “bloccare uno dei quattro uomini, mentre gli altri tre sono riusciti a fuggire”.
Al netto del fermo, i Carabinieri del NORM hanno potuto affermare che “Il fermato è un cittadino italiano trentottenne di etnia rom residente nel campo nomadi milanese di Chiesa Rossa, gravato da numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio”.
Sempre più lettori ci chiedono come sia possibile che chi è solito compiere reati ai danni del patrimonio possa andare in giro liberamente a combinarne sempre di nuovi. E’ ormai sempre più diffusa l’idea che si dovrebbero aumentare le pene detentive, eliminando la “buona condotta”, la misura degli arresti domiciliari ed affini.
Chi sbaglia deve pagare in carcere, lontano dalla collettività, in un ambiente punitivo, al fine di essere disincentivato dal commettere nuovi atti criminali.
Tornando alla vicenda in oggetto, bisogna fare un plauso ai Carabinieri che, grazie alla loro solerzia, sono riusciti a rinvenire “otto lastre di rame lunghe due metri ciascuna che i malviventi non sono riusciti a portare con sé e che avrebbero fruttato diverse centinaia di euro sul mercato nero”.
Dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, comandato dal Colonnello Giuseppe Carubia, fanno sapere che lunedì 15 aprile, il soggetto, “all’esito dell’udienza di convalida, avvenuta presso il Tribunale di Asti, è stato collocato agli arresti domiciliari presso il campo nomadi di Milano – Chiesa Rossa, a disposizione dell’autorità giudiziaria astigiana”.
Dal Comando cuneese dell’Arma tengono tuttavia a precisare – com’è doveroso – che “il procedimento è tutt’ora pendente nella fase delle indagini preliminari e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo”.
Il rom trentottenne, pertanto, deve essere considerato innocente sino all’emanazione di una sentenza definitiva di condanna.
Al di là del garantismo all’italiana è bene precisare come le Forze dell’Ordine – e in special modo i Carabinieri – si facciano letteralmente in quattro per consegnare alla Giustizia quanti più manigoldi possibile.
I militari dell’Arma della Compagnia Carabinieri di Alba, poi, sono un’assoluta eccellenza sia sotto il profilo professionale che sotto quello umano.
Tanti nostri lettori dell’albese tengono spesso a precisare come vedano nei Carabinieri del Capitano Santoro dei punti di riferimento di indiscusso valore.
Noi di “Civico 20 News” ci uniamo a quanti tributano stima e riconoscenza ai Carabinieri della Granda e ricordiamo che il tema della sicurezza è di fondamentale importanza nella gestione politica di una città.
Il Comune di Alba, l’8 e 9 giugno prossimi, sarà chiamato alle urne per rinnovare Giunta e Consiglio Comunale.
Il prossimo Sindaco di Alba sarà di nuovo Carlo Bo, “Forza Italia”, o gli albesi faranno una scelta differente?
Abbiamo una legislazione tutta buchi e finestre per cui c’è sempre il modo, per il criminale, di scamparla. Per questo le forze dell’ordine vedono vanificarsi il loro lavoro; in Italia vince sempre il crimine e diventeremo la Colombia d’Europa; non è un onore e siamo stanchi di denunciare e sentirci dire che non si può fare nulla