Una Messa celebrata da Monsignor Gian Carlo Perego e il dolore di chi perde un 26enne per “malore”.
L’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Monsignor Gian Carlo Perego, lunedì scorso ha celebrato una Santa Messa in Cattedrale “in Memoria e Suffragio delle Vittime da Covid-19 morte in RSA e Ospedale”.
Iniziativa di notevole importanza dal momento che nel biennio 2020/2022 tantissimi italiani hanno visto portar via i loro cari con un’ambulanza del 118 e non li hanno più rivisti vivi perché il Ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva decretato che non si potesse accedere al capezzale dei morenti per “rischio diffusione pandemica”.
La presa di posizione – senz’altro coraggiosa – dell’Arcivescovo Perego ha trovato il favore dei Familiari delle Vittime.
Essi, interpellati sulla celebrazione, hanno fatto sapere: “A questi anziani, vittime innocenti che chiamano “gli invisibili” o “i dimenticati” di una strage nascosta, morti tragicamente in solitudine e isolamento e con la paura nel cuore e nell’anima, crediamo si debbano offrire preghiere e intenzioni in una celebrazione collettiva e pubblica”.
Parole che lasciano trapelare ancora una profonda sofferenza e una, più che comprensibile, rabbia suscitate dall’atteggiamento francamente incomprensibile di uno Stato che si è comportato in modo senz’altro ambiguo.
Contestualmente alle Celebrazioni nella Cattedrale di Ferrara-Comacchio, sono giunte notizie tragiche sull’ennesimo “malore” avvenuto su un campo da calcio, allo Stadio Comunale di Campi Bisenzio.
Questa volta a rimetterci la vita, come scrive il Sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, il calciatore 26enne, Mattia Giani, originario di Ponte a Egola (Pisa), che si è sentito male durante la partita di calcio tra Lanciotto Campi e Castelfiorentino.
Il giornale “Serie D 24” ha così narrato i fatti: “il 26enne si era accasciato a terra perdendo conoscenza. Il primo intervento sarebbe stato di uno dei medici dello staff del Castelfiorentino, che gli avrebbe praticato il massaggio cardiocircolatorio sul petto. Il giovane ha lottato tra la vita e la morte, ma non c’è stato nulla da fare”.
Molti nostri lettori si chiedono a che punto siano i lavori della “Commissione d’inchiesta Covid”, istituita il 14 febbraio scorso, alla Camera dei Deputati.
Sono sempre di più i cittadini italiani che storcono il naso quando al telegiornale si sente parlare di decesso per “malore” improvviso.
Sono tanti gli italiani che si domandano se non vi sia qualche correlazione fra i sieri a mRNA e questi continui “malori” in soggetti giovani, sportivi e apparentemente sani.
Il Governo Meloni ha fatto delle specifiche e precise promesse all’elettorato in merito.
Bisogna fare chiarezza e dire al Popolo Italiano se le misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da SARS-CoV 2 sono state efficaci, efficienti ma, soprattutto, limpide e trasparenti.
Mentre l’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza, vaga da un salone all’altro per presentare il suo libro: “Perché guariremo – Dai giorni più duri a una nuova idea di salute”, tanti italiani vorrebbero che desse risposte sulla gestione della pandemia.
Come ha più volte mostrato la redazione di “Fuori dal Coro”, trasmissione condotta da Mario Giordano su Rete4, Speranza però non risponde e, quando ne ha occasione, esce da porte di servizio per non incontrare quanti gli vogliono fare domande per lui scomode.
I lavori della “Commissione d’inchiesta Covid” stanno andando avanti. Vedremo cosa verrà fuori.
Che dire? Più che dire bisogna FARE GIUSTIZIA! Mi spiace tanto che si perdano tanti giovani, spesso sportivi, che hanno avuto danni alla circolazione e al cuore per colpa dei vaccini, cosa che si sa da tempo, ma nessuno fa nulla di veramente serio e risolutivo