Articolata azione di polizia portata avanti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Asti.
In data 27 luglio 2023, noi di “Civico 20 News”, abbiamo preso parte alla Conferenza Stampa tenutasi presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo sull’Operazione “Pater Familias”.
Ad illustrare dettagliatamente i fatti il dottor Biagio Mazzeo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti, il Capitano Matteo Ettore Grasso, Comandante del Nucleo Investigativo Carabinieri di Cuneo, e il Tenente Colonnello Angelo Gerardi, Comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Cuneo, nonché Ufficiale incaricato ad intrattenere rapporti con la stampa.
Durante la disamina dei fatti il Procuratore Mazzeo ha sottolineato come all’alba del 26 luglio scorso i militari dell’Arma, in servizio presso il Comando Provinciale di Cuneo, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Asti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di 9 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione, all’indebito utilizzo di strumenti di pagamento ed alla falsificazione di targhe automobilistiche.
L’indagine, a cui gli inquirenti hanno dato il nome di “Pater Familias”, è iniziata nel dicembre del 2022 dopo che l’8 dicembre sono stati commessi tre furti in abitazione nel comune di Cherasco (Cuneo) nel giro di poche ore.
Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Cuneo ha immediatamente capito che dietro tale modus operandi poteva esserci la regia di persone esperte e professionalmente dedite a questo tipo di reati.
Il Capitano Grasso, giovane e brillante ufficiale dell’Arma, ci ha spiegato come “il gruppo criminale aveva sede operativa in provincia di Cuneo – precisamente a Magliano Alpi – e si muoveva agevolmente tra le province di Alessandria a Cuneo con una non comune padronanza del territorio”.
I furti in abitazione contestati – ad oggi – agli indagati sono 32 e sono stati commessi nel lasso di tempo compreso fra l’8 dicembre 2022 e l’8 giugno 2023.
Il Tenente Colonnello Gerardi, con la sua consueta capacità di sintesi, ci ha informati del fatto che “le investigazioni hanno dimostrato come gli indagati avessero costituito un’associazione strutturata, ove ognuno degli appartenenti aveva un ruolo e dei compiti ben definiti, avente quali finalità quella di commettere i furti e quella di eludere, ovviamente, le investigazioni mediante la periodica bonifica da eventuali apparati di intercettazione dalle autovetture in uso e attraverso l’esecuzione di compiti più prettamente esecutivi quali la fittizia intestazione dei mezzi a proprio nome”.
Ad integrazione, il Capitano Grasso, ha tenuto a specificare: “Nella commissione dei furti, i ladri operavano in una “batteria” di tre soggetti: questi raggiungevano l’abitazione da depredare a bordo di auto di grossa cilindrata intestate a prestanome e con installate targhe clonate, e, in assenza dei proprietari, accedevano forzando porte e finestre, alla ricerca di denaro e preziosi. Il dettaglio dell’uso delle targhe clonate dimostra la maniacale cura dei dettagli con la quale i membri del sodalizio operavano: nel corso delle indagini è stato censito l’uso di 23 targhe false che venivano apposte in luogo di quella originale per fuorviare le indagini; queste targhe corrispondevano a modelli di auto identici a quello in uso agli odierni associati”.
Nell’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Asti, agli indagati viene contestata la commissione dei 32 furti che, si stima, abbiano fruttato all’incirca 200mila euro.
Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro: un’Audi Q3 RS ed un’Audi S1 utilizzate per la commissione dei furti; un apparecchio per l’individuazione di microspie, una paletta segnaletica con contrassegni distintivi della Polizia Locale; due lampeggianti blu; 187 targhe italiane e due targhe tedesche false; attrezzi atti allo scasso; un set di passepartout; 8 radio ricetrasmittenti; 9 parrucche; monili vari; 6 orologi Rolex, modello Daytona; 16 bottiglie di vino di pregio e la somma totale, in contanti, di euro 45.000.
Dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo hanno tenuto a ribadire che “sono in atto accertamenti volti a reperire elementi ulteriori, anche di segno contrario, rispetto a quelli sin ora raccolti, a favore, quindi, degli indagati, da presumersi innocenti sino a quando non sarà pronunciata sentenza definitiva di condanna”.
Noi di “Civico 20 News” cogliamo l’occasione per ringraziare gli 80 Carabinieri coinvolti nell’Operazione “Pater Familias” per l’abnegazione con cui hanno svolto il loro servizio a favore della cittadinanza più debole ed indifesa.
Chi ci legge deve sapere che, in caso di bisogno, può rivolgersi all’Arma dei Carabinieri dove troverà la competenza e la professionalità proprie della Forza Armata.
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