Breve ricordo di una triste pagina della nostra storia svoltasi in Afghanistan.
Nel decennale del ricordo dell’attentato che i talebani hanno fatto ad un mezzo blindato “Lince” dell’Esercito Italiano, siamo a ricordare la splendida figura del Graduato Capo Paolo Pascali, militare salentino, originario di Caprarica (Lecce), in forza presso l’82° Reggimento Fanteria “Torino”, di stanza a Barletta.
I fatti si svolsero il 14 aprile 2013 quando, alle 9:30 del mattino, i militari della Brigata Corazzata “Pinerolo” stavano compiendo un’attività quotidiana di “Village Assessment” ad Awkalan, nel distretto di Shindand (Afghanistan), per prendere contatto con i leader del villaggio e fare una ricognizione dei bisogni della cittadinanza.
I soldati dell’82° Reggimento Fanteria “Torino” si trovavano a bordo del “Lince” quando sono stati investiti dall’esplosione di un ordigno improvvisato. Sono stati attimi di terrore e triste consapevolezza.
Grazie al cielo l’epilogo non è stato quello sperato dagli attentatori. Due soldati sono stati particolarmente danneggiati dalla deflagrazione hanno riportato importanti ferite che, però, non ne hanno compromesso lo stato di vita. I due sono stati prontamente trasportati all’Ospedale Militare da Campo di Shindad.
Dietro all’attentato vi è stata sicuramente un’azione di vendetta dal momento che – proprio i militari del Contingente Italiano – alcuni giorni prima avevano inaugurato un pozzo d’acqua in grado di fornire acqua potabile alle oltre 700 famiglie del villaggio di Mogholam Kohen.
Uno dei due soldati feriti – e scampati all’attentato – è il Graduato Capo Paolo Pascali che, il 4 novembre 2019, ha ricevuto la Medaglia d’Oro “Vittima del Terrorismo” concessagli dal Presidente della Repubblica Italiana, On. Sergio Mattarella.
A consegnargli e ad apporgli la meritata medaglia all’uniforme la dottoressa Maria Teresa Cucinotta, Prefetto della Provincia di Lecce.
Alla toccante cerimonia hanno preso parte gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Principe di Piemonte” di Maglie (Lecce) i quali, guidati dai loro docenti, “hanno omaggiato il pubblico realizzando un’intervista tra un giornalista e il Caporal Maggiore Pascali, entrambi interpretati da due alunni dell’Istituto, che ripercorrendo i momenti drammatici dell’attentato ne hanno spiegato i punti salienti evidenziando il coraggio ed il senso del dovere che caratterizzano i soldati dell’Esercito Italiano e, più in generale, gli appartenenti a tutte le Forze Armate”, come ci fa sapere l’Ufficio Comunicazioni Esterne dello Stato Maggiore dell’Esercito.
In un momento in cui la NATO ha voluto ritirare le truppe dall’Afghanistan, riconsegnando il Paese nelle mani dei talebani, è necessario fermarsi a riflettere sui Caduti e Feriti militari scaturiti da 20 anni di Missioni Internazionali svoltesi in quei luoghi.
Il miglior modo per onorare gli uomini e le donne che, in uniforme, hanno servito la Patria è quello di parlarne, farli conoscere, e dargli spazio per esprimere ciò che hanno vissuto.
Noi, come sempre facciamo, restiamo a disposizione e ci facciamo garanti della libertà di opinione ed espressione.
Le future generazioni, per costruire un futuro di pace e serenità geopolitica, hanno necessità di conoscere il passato per non commettere gli stessi errori.
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