
Immigrato tenta di uccidere Agenti della Polizia Locale prima, e della Polizia di Stato poi, ma per Bergoglio “il migrante deve essere accolto”.
In questi giorni, nella splendida cornice della cittadina di Sacrofano, Roma, si è tenuto il “Convegno nazionale dei presidenti e assistenti diocesani dell’Azione Cattolica Italiana”.
Non sarebbe una notizia meritevole di un articolo se non fosse che – ancora una volta – Jorge Mario Bergoglio “ha preso la palla al balzo” per sputare veleno sul Governo Meloni e per sottolineare come l’Italia deve farsi carico della moltitudine di migranti che vogliono invadere la penisola.
Bergoglio non è andato a Sacrofano ma ha mandato un videomessaggio ai partecipanti nel quale ha detto: “Non possiamo chiudere la porta al migrante. Il migrante deve essere accolto, accompagnato, promosso e integrato. Nelle sue mani farà crescere tutti”.
Queste parole hanno un peso significativo ed ingerente se si considera che sono state pronunziate dal Monarca della Città del Vaticano, sabato 19 ottobre 2024, giorno in cui i migranti che erano stati portati in Albania per le operazioni di rito, sono stati forzosamente trasportati a Bari, per volontà del Tribunale di Roma che, come vi abbiamo già detto, ha sfidato Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi e tutto l’Esecutivo.
Il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Interno, negli ultimi due anni, hanno lavorato alacremente per diminuire gli sbarchi e per metter fine al business delle traversate del Mediterraneo che stanno arricchendo le mafie e la criminalità organizzata.

La Sinistra italiana, capeggiata dal retorico Segretario del “Partito Democratico”, Elly Schlein, ha tuonato contro il Governo, parlando addirittura di “danno erariale” per la costruzione del centro di alloggiamento migranti in Albania.
La Magistratura, che ha al suo interno una corrente massiccia dell’Associazione Autonoma di Magistrati denominata “Magistratura Democratica”, da sempre braccio bolscevico della Sinistra Parlamentare all’interno del terzo potere dello Stato, ha sfidato il Governo e ha stabilito che non si possono portare in Albania gli immigrati che si imbarcano su barconi e barchini per entrare in modo irregolare e clandestino in Italia.
A Bergoglio non è parso vero: come si direbbe a Cuneo, “ci ha inzuppato il pane”.
Parlando ai gregari dell’“Azione Cattolica Italiana”, Bergoglio – riferendosi ai migranti – ha chiosato: “‘Dare loro da mangiare’ è il comando di Gesù che coinvolge tutti. Dare loro la mano per accompagnarli. Dare loro la mano perché non vengano sommersi, in particolare i migranti”.
Peccato che l’Inquilino di “Casa Santa Marta”, hotel di lusso, non abbia chiaro cosa fanno gli immigrati in Italia.
Bergoglio dice che “il migrante deve essere accolto” ma vive in uno Stato dove Gendarmeria Vaticana e Guardia Svizzera Pontificia sorvegliano tutti i varchi.

Come mai non lascia aperte le porte di ingresso del Vaticano, Porta Sant’Anna, ad esempio, e non permette a quanti arrivano coi barconi di cercare rifugio e accoglienza presso la Santa Sede?
Con “don Rodrigo” – come affettuosamente lo chiama fra Celestino della Croce – siamo sempre alle solite: predica bene ma razzola male, anzi, malissimo.
Molti nostri lettori si chiedono con che coraggio il Monarca della Città del Vaticano si permette di criticare le scelte di un Paese sovrano – quale l’Italia, sino a prova contraria, è – quando lui è il primo a non permettere l’immigrazione nel suo Stato.
A Bergoglio bisognerebbe rammentare – una volta per tutte – che “l’Italia è un Paese laico” e che non prende ordini dal Vaticano.
Oltretutto, e i giornalisti della Santa Sede lo dovrebbero ben sapere, solo poche ore fa un uomo di 26 anni del Mali – dunque un migrante – ha “raggiunto la stazione ferroviaria di Porta Nuova”, a Verona, “dove, in stato di alterazione, ha danneggiato dapprima la biglietteria, poi la tabaccheria e infine anche alcune vetture in sosta nel parcheggio dello scalo”, come fa sapere la Redazione del “TGR Veneto”.
Atti molto gravi, anche se nulli, rispetto al fatto che l’immigrato del Mali “avrebbe aggredito alcuni vigili urbani che, intorno alle 5, stavano effettuando i rilievi di un incidente automobilistico”.
Con tutta evidenza, dalle parti di Piazza San Pietro non sanno che “il migrante che deve essere accolto” è tornato nella zona della Stazione Porta Nuova di Verona, attorno alle 7, dove Agenti della Polizia di Stato lo hanno individuato e gli hanno intimato “l’Alt”.
Il maliano non si è fermato e, per tutta risposta “avrebbe aggredito gli agenti armato di coltello e un poliziotto, dopo aver sparato alcuni colpi in aria, ha raggiunto mortalmente l’aggressore”.
Va benissimo tendere la mano a chi è nel bisogno, aiutare chi è nella disperazione e nel dolore, ma non si può pretendere di accogliere in modo indiscriminato, tutti e chiunque.
Mentre Bergoglio fa facile e sterile retorica con i gregari di “Azione Cattolica Italiana”, gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine rischiano la vita per mantenere al sicuro la cittadinanza, vittima della quantità di immigrati criminali che ammorbano il nostro suolo nazionale.
Certamente torneremo sul tema.
Se il maliano è morto saranno guai per il poliziotto, ma se la situazione fosse rovesciata l’immigrato andrebbe sì in carcere ma poi uscirebbe subito per problemi mentali, sarebbe ricoverato, mantenuto e poi sarebbe lasciato libero come l’aria e passerebbe nei ruoli della criminalità organizzata. Ma ci rendiamo conto? Fino a quando ci faremo mettere la mortadella negli occhi? Vogliamo proprio che vengano a sbatterci fuori di casa tutti? E le nostre ragazze che fine faranno, visto che, intervistati dalla tv( ho visto di persona) alcuni giovani arrivati con un barchino, hanno asserito di essere venuti per provare come funzionano le “ fighette bianche”?????