
Mirko De Carli, attivista del “Popolo della Famiglia”, si esprime chiaramente sulle tematiche tanto care alla Lobby LGBT.
Il mondo Pro-life e Cristiano, nelle ultime settimane, ha vissuto momenti gloriosi, mettendo la Lobby LGBT, il Femminismo e i Radicali con le spalle al muro.
In primis va dato atto al Governo Meloni di aver mantenuto la parola rendendo illegale l’orrida pratica dell’Utero in Affitto che, il politicamente corretto, chiama Gestazione per Altri.
Sul tema è intervenuto il Consigliere Comunale di Riolo Terme, Mirko De Carli, noto attivista del “Popolo della Famiglia”, fondato da Mario Adinolfi.

De Carli, dopo la votazione avvenuta al Senato della Repubblica, nella quale 84 Senatori su 142 hanno votato l’illegalità dell’Utero in Affitto, ha detto: “Finalmente la pratica dell’utero in affitto viene riconosciuta un reato universale, vale a dire che ogni cittadino/a italiano/a che ne farà ricorso anche nei Paesi esteri che adottano tale misura, commetterà reato”.
De Carli – che è candidato alle prossime Elezioni Regionali dell’Emilia-Romagna nelle fila della “Lega – Salvini Premier” – ha detto quanto pensa la maggioranza degli italiani: “Quando la politica adotta il metro del giudizio e del buon senso ed affronta con coraggio la Buona Battaglia, ecco che arrivano grandi traguardi”.
Effettivamente il mondo Pro-life, a partire dall’Associazione “Pro Vita & Famiglia”, ha portato a casa un grande successo politico che lascia ben sperare per molti altri importanti provvedimenti normativi.
La speranza che molti nostri lettori hanno è che si possa finalmente eliminare la Carriera Alias nelle scuole.
Noi di “Civico 20 News” ce ne siamo ampiamente occupati ed abbiamo spiegato che l’ideologia della Lobby LGBT deve rimanere fuori dalle scuole, dalle biblioteche e dai luoghi della cultura, specialmente quando questi sono frequentati da minorenni facilmente manipolabili.
Anche su questo tema Mirko De Carli è chiaro: “Gli istituti scolastici non possono cambiare il genere delle persone, tanto più se queste persone sono minorenni. La carriera alias va immediatamente fermata: non è normata a livello nazionale, si tratta di una forzatura normativa di dirigenti sottomessi alla logica LGBT. Non si fa il bene della persona, della famiglia e della società”.
Per fare un po’ di chiarezza dobbiamo dire che la Carriera Alias “consente alle persone transessuali di usare il nome scelto in classe”. La rivista “Wired” scrive che “già 200 scuole in Italia l’hanno adottata ma non ci sono linee guida nazionali”.
In questi giorni l’Agenzia giornalistica “ANSA” ha fatto sapere che l’“Università Ca’ Foscari estende ai docenti carriera ‘alias’” e sottolinea che “Nel 2018 era stata introdotta per gli studenti”.
All’interno dell’articolo specifica come “il nuovo Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità (Cug), coordinato dalla professoressa Sabrina Marchetti, ha deciso di dedicare il suo primo convegno su questo tema: ‘Le carriere Alias: come e perché? Un confronto fra scuola e università’” che si è tenuto al Campus Scientifico di Mestre il 18 ottobre scorso.
Ormai ognuno se la canta e se la suona. Scuole e università sono fuori controllo e la politica – per paura di esser tacciata di omofobia – tace con un silenzio imbarazzante.
Tantissimi nostri lettori ci hanno chiesto: cosa pensano di fare il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, “Lega”, e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Annamaria Bernini, “Forza Italia”, rispetto a queste oscenità giuridiche e intromissioni nell’educazione psico-affettiva dei figli altrui?
Non sta a noi dire cosa diranno e faranno. I giornalisti raccontano i fatti e non interpretano i pensieri inespressi della politica.
Una cosa è sicura: torneremo ad occuparci del tema perché non è possibile che una sparuta minoranza tenga sotto scacco una nutrita maggioranza, stufa di essere ostaggio delle Lobby LGBT.
Alcuni magistrati, rettori ed insegnanti universitari (e non )andrebbero processati per crimini contro l’umanità, perché fanno di tutto per confondere e traviare i giovani, che , poveretti, hanno già dei genitori che, per fare i moderni, non danno loro alcuna regola o divieto e non dialogano per insegnare loro a distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il ridicolo dal sensato. I partiti politici di sinistra dovrebbero seguire la stessa sorte degli insegnanti che vogliono pervertire i giovani, eppure la gente un po’ li vota ancora, ma sempre troppo e con grande rischio per la popolazione. Dobbiamo tutti insistere nella difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale e anche nella difesa dei giovani all’inizio della giovinezza