
La Diocesi di Bolzano-Bressanone, per bocca del Vescovo Ivo Muser, dialoga con la Comunità Ebraica di Merano e dice: “l’antisemitismo è profondamente anticristiano”.

Il Vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone, monsignor Ivo Muser, questa settimana ha incontrato la Presidente della Comunità Ebraica di Merano, Elisabetta Rossi Borenstein, per parlare di Dialogo Interreligioso, rispetto reciproco e della comune responsabilità di rafforzare la solidarietà, soprattutto nei tempi difficili in cui stiamo vivendo.
Questo incontro è importantissimo in giorni nei quali una certa Sinistra, quella che scende in piazza con le bandiere della Palestina e aggredisce le Forze dell’Ordine, grida slogan dichiaratamente antisemiti.
Bene ha fatto il Vescovo Muser ad organizzare questo incontro visto che, per esempio, a Cuneo, si tengono incontri nei quali si dice che bisogna “fermare il colonialismo di Israele in Medio Oriente” e che si deve “fermare il genocidio palestinese”.
In un momento di crisi geopolitica e di sanguinosa guerriglia, scatenata dall’attentato che l’organizzazione terroristica islamica palestinese “Hamas” ha compiuto nei confronti dello Stato di Israele, il 7 ottobre 2023, bisognerebbe fare convegni, conferenze e momenti di riflessione inneggianti alla pace.

Per questo motivo il Vescovo di Bolzano-Bressanone ha voluto sottolineare: “Ciò che crediamo come cristiani è legato in modo indivisibile all’Ebraismo. Gesù era un ebreo, figlio di una madre ebrea, e l’antisemitismo è incompatibile con la nostra fede. I Cristiani non sono antisemiti, l’antisemitismo è profondamente anticristiano”.
Elisabetta Rossi Borenstein ha fatto alla comunità cattolica di Bolzano-Bressanone sinceri auguri per la Solennità del Santo Natale.
Monsignor Ivo Muser ha porto alla Comunità Ebraica di Merano un sincero augurio per Hanukkah, la festa dei lumi, festa ebraica iniziata da Giuda Maccabeo nel 164 a.C a ricordo della vittoria dei Seleucidi e della purificazione del Tempio.
Questi piccoli gesti di fraternità e dialogo, facili da fare ma dal profondo significato ermeneutico, servono ad “opporsi attivamente a tutte le forme di antisemitismo e a lavorare per una convivenza rispettosa”, come fanno sapere dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Bolzano-Bressanone.
Mentre certa Sinistra cerca di creare clima di odio e di contrapposizione la Chiesa Cattolica e la Comunità Ebraica insistono nel dire che “in un’epoca caratterizzata dalla diversità multireligiosa e multiculturale, il dialogo tra le diverse comunità di fede è un contributo essenziale alla pace e alla comprensione”.
Natale e Hanukkah sono festività di luce e speranza. Questo deve diventare il punto cardine sul quale costruire l’Italia che verrà, l’Italia del 2025, l’Italia che non può distinguersi per violenze di piazza, di aggressione alle Forze dell’Ordine e di episodi – manco poi tanto velati – di antisemitismo.
Il tema è molto complesso, delicato ed importante per esser derubricato ad argomento marginale e di poco conto.
Il Ministero dell’Interno, con un grande sforzo del Viminale, sta lavorando con impegno e dedizione contro qualunque forma di discriminazione e di persecuzione delle minoranze presenti nel Paese.

Una cosa è certa. Urge una riflessione sulle parole di monsignor Ivo Muser, vescovo molto apprezzato da tanti nostri lettori che lo vedono come un uomo saggio, preparato ed estremamente competente sul dialogo con i non cattolici.
Non a caso, tutti i Vescovi del Nord-Est lo hanno nominato, il 29 novembre 2011, Presidente della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Regionale del Triveneto.
Ciò che sta accadendo in Medio Oriente comporta molti rischi per il mondo intero ma, se lo si guarda con gli occhi della fede, può portare anche delle opportunità di dialogo, atti concreti di solidarietà e dimostrazioni di fattiva fratellanza.
Ad analizzare questi aspetti è stato il collega Daniel Mosseri, Direttore Responsabile di “Pagine Ebraiche – il giornale dell’ebraismo italiano”, che in un articolo pregno di contenuti ha scritto: “E’ dall’8 ottobre del 2023 che la milizia sciita libanese lancia missili e droni esplosivi sul nord ma anche sul centro di Israele, i cui distretti settentrionali sono oggi inabitabili”.
La speranza che alberga nelle Comunità Ebraiche è che, terminata la presidenza USA di Joe Biden, si possa tornare alla lungimiranza del Presidente eletto Donald J. Trump, che, durante il suo precedente mandato, fu “fautore degli Accordi di Abramo fra Emirati, Bahrein e Israele”
Nessuno sano di mente, e con un pizzico di spiritualità, desidera una guerra. Gli uomini e le donne di buona volontà vogliono, bramano e perseguono la pace. Chissà che il 2025 non sia l’anno della pacificazione e del termine del pensiero antisemita.
Interessante articolo; fa piacere, è un messaggio di fraternità. Ormai siamo stanchi e stufi delle piazzate delle sinistre mischiate con gli islamici che sembrano voler rinfocolare la guerra, non certo la pace. Purtroppo questo gioco immorale ha scopi politici : si punta da sinistra a sostenere e conquistare la fiducia dell’Islam in modo da avere un buon bacino elettorale alle prossime elezioni politiche. Tutto questo amore per il medioriente è molto peloso e utilitaristico però molto chiaro. Non voglio dare giudizi diretti sulla guerra perché non ne sappiamo molto, da fuori è così, ma, pur avendo anche Israele la sua parte di torto, non posso essere altro che dalla sua parte; mai mai mai mi schiererei con l’Islam, oscuro, falso, imprevedibile e violento
Il fatto stesso che agli eventi pro-Palestina di Cuneo, fatti in un luogo pubblico come la “Casa del Quartiere Donatello”, si impedisca l’ingresso ai giornalisti la dice lunga.
L’Islam, come detto ieri in un articolo sul “deputato con gli stivali” mira alla sostituzione etnica dei popoli a radice cristiana.
Chi nega questo non solo è miope ma è anche in malafede.
Concordo in pieno. La sinistra e tutto ciò che fa è tutto in malafede perché è nata nella malafede; basta dire che il suo scopo, oggi, è la corruzione e perversione dei costumi e dei valori cristiani della nostra civiltà; Landini fa apparentemente lotte per i lavoratori, che ai lavoratori non porteranno benefici, ma in realtà vuole entrare in politica; mi spiace deluderlo ma i lavoratori non si faranno più prendere per il naso
La bellezza del libero pensiero e della voglia di approfondire le tematiche fa di questo giornale un’agorà, in pieno stile ellenico, dove è possibile dire ciò che gli altri non dicono.