La rivista curata da Roberto Gremmo propone interessanti spunti su differenti episodi della storia dell’Ottocento e del Novecento
Il numero 62 di Storia Ribelle Rassegna di studi, ricerche e memorie, curata da Roberto Gremmo, propone otto articoli ricchi di interessanti spunti su differenti episodi della storia dell’Ottocento e del Novecento.
Gli anarchici e i moti di Lunigiana del 1894 considera le proteste popolari dell’inizio del 1894 a Carrara come primo movimento popolare italiano guidato dagli anarchici. All’apparenza suscitati dall’avversione alla repressione di Crispi dei Fasci Siciliani, si è anche sostenuto che siano originati dal disagio per le crescenti tassazioni governative che colpivano i più poveri, ma a ben vedere i promotori e gli organizzatori sono stati proprio i libertari della città del marmo. Non si tratta di un moto spontaneo, ma un ‘iniziativa programmata e ben pianificata che Gremmo ricostruisce grazie alle carte del processo svoltosi a Massa presso il Tribunale militare di guerra e ad altri documenti. Dopo una precisa ricostruzione dei tumulti che portano alla proclamazione dello stato di assedio, evidenzia la durissima repressione, soffermandosi su alcuni protagonisti, come l’anarchico conte Mario Lazzoni, Luigi Molinari e altri ancora per concludere con i provvedimenti contro l’anarchia presi dalla Camera nel luglio 1894.
L’articolo I socialisti e la denuncia dello scandalo dell’”Esposizione Universale” di Torino del 1911 racconta lo scandalo per gli sprechi e le ruberie connessi all’esposizione del 1911, esploso un po’ in sordina, cinque anni dopo, durante la Prima Guerra Mondiale. Non ha grande risonanza nell’opinione pubblica, preoccupata dal conflitto. Il 3 febbraio 1916 il quotidiano socialista Avanti inizia le polemiche sulla gestione dei fondi per l’imponente e costosa manifestazione che doveva celebrare il cinquantesimo del Regno d’Italia. Troviamo coinvolti personaggi come Delfino Orsi, direttore della Gazzetta del Popolo, Tommaso Villa e suo figlio, Secondo Frola e numerosi personaggi minori della Torino dell’epoca: le irregolarità sono confermate dalle inchieste parlamentari, ma nei confronti dei responsabili non sono presi provvedimenti. Il passivo finanziario è ripianato da leggi d’emergenza che fanno «pagare a tutti gli sprechi e le ruberie dei soliti profittatori».
Una tematica che mi ha molto interessato per le mie precedenti esperienze nel campo delle ricerche folcloriche, a suo tempo condotte per iniziativa di mia moglie Donatella Cane, è L’invenzione di un folklore ‘nazionale’ e la lotta fascista al regionalismo. La ricerca di Gremmo risulta veramente corposa e documentata e i titoli dei capitoletti rendono conto degli aspetti affrontati: «Nino Costa, Chanoux, le “Piccole Patrie” e i Congressi dialettali», «La difesa dei dialetti era a-fascismo?», «La creazione dell’Opera Nazionale Dopolavoro», «La crociata contro l’urbanesimo», «Il folklore rivalutato all’ombra de Fascio», «Il primo Congresso Nazionale di Tradizioni Popolari», «Il “dialettofobo” Luigi Freddi», «Mussolini confessava ai gerarchi piemontesi di volere un’Italia monolingue», «Il Duce giudicava anacronistici i sodalizi regionali», «Lo scioglimento della Famija Turinèisa», «I congressi sul folklore avevano sempre meno importanza», «Vietato usare il termine “Regione”», «La “dialettofobia” fascista nel cinema», «L’italianizzazione dei toponimi piemontesi», «La fine ingloriosa del “fascismo regionalista”».
Guido Miglioli ed il congresso di Bruxelles del 1927 per la fondazione della “Lega contro l’imperialismo e l’oppressione Coloniale” considera il ruolo di protagonista di questo ex deputato “popolare”, emigrato all’estero dopo la vittoria del Fascismo, che svolgeva misteriosi e delicati incarichi per conto dell’Unione Sovietica. Un personaggio del quale Gremmo si è già occupato in passato, sempre su Storia Ribelle.
Il muratore di Giaveno partigiano a Parigi nella banda dell'”Affiche rouge”: nei giorni dell’occupazione nazista di Parigi, Amedeo Usseglio apparteneva a un gruppo di partigiani, tutti adolescenti immigrati da diverse nazioni, che quasi ogni giorno colpivano gli occupanti. Oggi risulta sconosciuto in Italia, anche al suo paese natale. Il termine di “Affiche rouge” si riferisce al volantino di colore rosso col quale la propaganda nazista diffuse la notizia della cattura di questi resistenti.
L’articolo che reputo di maggiore interesse è L’epurazione dei professori universitari torinesi e il ‘caso Monari’. Si parla infatti di Mario Allara, Francesco Cognasso, per citarne i più celebri, e di numerosi altri docenti universitari, alcuni dei quali hanno anche intrapreso attività politica. Dino Monari è protagonista di un enigmatico caso politico. Docente di anatomia patologica alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Via Nizza, dapprima è stato indicato come fucilato dai partigiani il 23 aprile 1945 per le sue idee fasciste, ma nel 2003 è stato inserito – addirittura come appartenente alla 24° brigata Sap – in una guida delle targhe commemorative resistenziali, curata dalla Città di Torino e dall’Istituto della Resistenza!
Il P.C.I., la Massoneria, l’”Alleanza Democratica Nazionale” e le elezioni politiche del 1953 narra come nel 1953 questa piccola e improvvisata formazione politica abbia giocato un ruolo importante nella storia nazionale contribuendo a far fallire la più raffinata ingegneria politica, perché la legge elettorale con premio di maggioranza (nota come legge truffa) non otteneva il consenso degli elettori.
Nell’ultimo articolo, Il ‘caso Cassola’ e l’ombra di Mosca sui movimenti non violenti italiani, l’analisi parte dalla notizia che nel famoso dossier Mitrokhin compare anche lo scrittore Carlo Cassola, finito nella lista nera degli italiani tirati in ballo come presunti personaggi in contatto col KGB.
Storia Ribelle 62 contiene inoltre la recensione dei libri Garibaldi primo fascista, di Marcello Caroti (Editoriale Delfino, Milano); L’occhio del Duce in casa Matteotti, di Alberto Vacca (Editrice Edup) e Se questi sono uomini, di Roberto Massari (Massari editore). Può essere acquistata in rete e, a Torino si può trovare alla libreria Comunardi di via S. Francesco da Paola, 6.
© 2024CIVICO20NEWS – riproduzione riservata
Scarica in PDF