Una nuova Visione del Mondo
Federico Faggin, fisico, inventore, imprenditore e divulgatore italiano, risulta essere, ad oggi, una figura dalle caratteristiche geniali che, nonostante il suo straordinario successo professionale, non ha mai dato troppo peso alla popolarità.
Come affermò Bill Gates: la Silicon Valley senza Faggin sarebbe solo una valley.
Le sue invenzioni più note sono entrate capillarmente nelle case di tutto il Pianeta.
Se riusciamo a giocare con il telefonino, allargando o spostando le immagini con le dita lo dobbiamo a Faggin, con le invenzioni del Touchpad e Touch screen. A Faggin dobbiamo anche attribuire l’ invenzione del microprocessore (Intel) che ha letteralmente stravolto il mondo dei P.C. ed un’infinità di altre straordinarie innovazioni tecnologiche.
Il Paese di Galileo, Leonardo e Fermi ha donato all’Italia un altro genio che ha imposto a livello mondiale nuovi modelli di carattere tecnico che hanno modificato il nostro modo di vivere.
Nei suoi due libri, “Silicio” e “Irriducibile”, pubblicati da Mondadori, Faggin spiega nei dettagli quello che questo breve articolo non potrebbe sicuramente fare: i dettagli della sua vita professionale e imprenditoriale.
Ma Faggin ha riservato a tutti un’incredibile sorpresa.
Verso la fine del 2006, un paio d’anni prima della vendita della Foveon, l’azienda che produsse i sensori fotografici in grado di competere con il mercato professionale delle pellicole di celluloide, i suoi interessi si orientarono verso nuovi e inaspettati lidi…:
“Avevo cominciato a prendere sul serio l’idea che la coscienza potesse essere un aspetto fondamentale della natura, presente in qualche modo già negli atomi e nelle molecole di cui tutto è fatto…” … “Come può una struttura fisica fatta solo di aspetti esteriori produrre aspetti interiori semantici?” (Silicio: pag 225).
Iniziò quindi a domandarsi quale fosse l’origine della consapevolezza, giungendo presto alla conclusione che i computer non potessero esprimere questa caratteristica tutta umana, e non solo.
Se la Coscienza non può nascere dalle categorie Materia-Energia, essendo queste ultime prive di ogni forma di natura cosciente significa che la coscienza stessa non sia un epifenomeno della materia.
Questa conclusione, semplice solo in apparenza, lo pose in conflitto con la maggioranza degli scienziati di tutto il mondo, i quali consideravano e considerano ancora oggi, la coscienza come una sorta di fenomeno emergente dalla complessità della materia cerebrale, senza preoccuparsi minimamente se il problema possa essere risolto con una conclusione così scontata e banale.
Una visione di questo tipo porterebbe inevitabilmente alla conclusione che una macchina ipercomplessa, come un P.C. di futura generazione, potrebbe manifestare forme di coscienza paragonabili a quella umana.
A questa conclusione non giunge invece Faggin, convinto che la coscienza e il libero arbitrio siano fenomeni puramente quantistici, elementi irriducibili dell’universo che potrebbero essere stati presenti prima della sua nascita.
Questa convinzione divenne presto consapevolezza, catalizzata da un’esperienza di tipo sicuramente mistico che nel 1990 lo aveva coinvolto durante un periodo di vacanza sul lago Tahoe.
Leggiamo le sue parole relative a quel particolare avvenimento:
“Nel dicembre del 1990, mentre ero con la mia famiglia al lago Tahoe durante le vacanze natalizie, mi svegliai verso mezzanotte per bere un bicchiere d’acqua. Quando tornai a letto, mentre aspettavo in silenzio di addormentarmi di nuovo, sentii emanare dal mio petto una potente carica di energia-amore mai provata prima.
Questo sentimento era chiaramente amore, ma un amore così intenso e così incredibilmente appagante che superava qualsiasi mia idea ed esperienza sulla natura dell’amore.
Lo percepivo come un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva e benefica che prorompeva dal mio cuore con incredibile forza. Ancora più incredibile era sperimentare che la sorgente di quell’amore ero io!
Improvvisamente quella luce esplose, e riempì l’intera stanza per poi espandersi ed abbracciare l’intero universo con lo stesso bianco splendore. Allora seppi senza ombra di dubbio che questa era la sostanza di cui tutto ciò che esiste è fatto. Era ciò che ha creato l’universo partendo da se stessa. Con enorme sorpresa riconobbi che quella luce ero io!…”.
Un’esperienza di natura mistica che gli diede la consapevolezza di una Conoscenza metafisica che cambiava completamente la visione del mondo.
Quello che risulta più difficile da decifrare da tutti coloro che un’esperienza mistica hanno mai avuto, è il tipo di prospettiva che l’esperienza stessa gli donò:
“… ero sia lo sperimentatore che l’esperienza. Ero il mondo che osservava se stesso! E allo stesso tempo sapevo “da dentro” che il mondo è fatto di una sostanza che “sa” di amore e che quella sostanza ero io…” (Silicio -190-191).
Merita sicuramente una attenta lettura il testo originale dal quale abbiamo tratto queste brevi frasi, in esse è contenuta la vera natura di un’esperienza personale che risulta essere talmente vera e credibile da avergli modificato l’intera vita.
Desidero soffermarmi su questo momento così intimo della vita di Faggin perché oltre a dimostrare il grande coraggio che l’Autore manifesta nel voler condividere con gli altri un proprio profondo vissuto di natura spirituale, prova anche che determinate esperienze possiedono una forza intrinseca che le rende più credibili di qualsiasi altra conoscenza acquisita unicamente a livello razionale.
Sapere non equivale a conoscere, sapere significa possedere la certezza interiore di una determinata esperienza; conoscere significa apprendere da fuori una determinata conoscenza.
Faggin esprime molto bene questa sorta di ambivalenza che rende differenti le due forme di acquisizione del sapere, paragonandole alla duplice natura di “onda” e “particella” con le quali la meccanica quantistica osserva i fotoni della luce.
Molto complesso il contenuto del suo secondo libro, “Irriducibile”, che affronta nei dettagli la teoria QIP (Quantum Information-based Panpsychism) che definisce la coscienza come la capacità che ha un sistema quantistico allo stato puro, ovvero uno stato ben definito ma non clonabile, di provare l’esperienza cosciente del suo stato sotto forma di Qualia.
Affronteremo questi aspetti in un prossimo articolo, definendo a grandi linee l’essenza di un pensiero tra i più nuovi e rivoluzionari dei nostri tempi.
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Ciao Giancarlo, grazie per la recensione, hai saputo creare in me la curiosità e la voglia di approfondire la conoscenza di questo autore che non conoscevo!
Grazie del viaggio.
Grazie. Sto leggendo “Irriducibile”. Tanto difficile quanto profondamente illuminante!!!!
Non conoscevo questo persona, credo meriti di essere approfondita.
I problemi che tratta, non sono di facile comprensione, ma sono molto interessanti.
Alberto