
Presentato il secondo volume strenna 2024 della Banca di Piacenza
Il patrimonio storico artistico culturale della città di Piacenza è stato raccolto e presentato in due splendide pubblicazioni , il primo volume “Storia dell’Arte a Piacenza”( libro strenna 2023 della Banca di Piacenza, dal Medioevo al Rinascimento ) . Il secondo volume ha visto la luce nel libro strenna 2024 sempre voluto dalla Banca di Piacenza dove si tratta la “Storia dell’Arte a Piacenza. Dal Seicento all’Ottocento”, curato da Stefano Pronti, Anna Còccioli Mastroviti e Susanna Pighi, pubblicato dalle Edizioni Tip. Le. Co. Giuseppe Nenna – Presidente Banca di Piacenza – “Sfogliando le pagine del libro è quello di uno studio molto esauriente del patrimonio artistico piacentino,che diventa di fondamentale importanza per comprendere appieno la storia di Piacenza e la sua valenza culturale”.
Antonio Iommelli, nella prefazione”Questo secondo volume, frutto di un’attenta e approfondita ricerca, si presenta come un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della storia dell’arte piacentina. Ogni edificio, ogni dipinto, ogni scultura analizzati, rappresenta un tassello fondamentale di un puzzle più ampio, che svela le trame di un’epoca. Gli Autori, infatti, non si limitano a descrivere le opere d’arte, ma le contestualizzano all’interno di un più ampio racconto storico e artistico, permettendoci di apprezzare la ricchezza e la complessità del patrimonio culturale piacentino.
A renderlo, infine, completo, un ricco apparato fotografico che ci permette di osservare nei dettagli le opere d’arte, di coglierne le sfumature e i particolari che spesso sfuggono a un’analisi visiva superficiale “. “ Il progetto, scrive nella presentazione del volume il curatore dottor Stefano Pronti, nato quattro anni fa, di compilare un compendio di Storia dell’arte a Piacenza, dedicato alla comunità piacentina, alle giovani generazioni e alle scuole, è stato portato a conclusione con questo secondo volume, che la Banca di Piacenza ha generosamente e meritoriamente promosso.
L’idea guida era di dare una versione sintetica e sequenziale, ordinata per generi maggiori, dei monumenti architettonici e delle opere figurative stratificatesi nei secoli a Piacenza e nel territorio, una molteplicità di immagini dipinte e scolpite inserite in complessi architettonici illustri. Il lavoro collegiale è stato fondamentale per poter trattare – prosegue Stefano Pronti – in base a conoscenze dirette e competenze specifiche, la mole di testimonianze artistiche dal XI l XVI nel primo volume con Susanna Pighi e dal XVII al XIX secolo in questo secondo, al quale si è aggiunta Anna Còccioli Mastroviti.
Il volume inizia dall’architettura del Seicento con “Il trionfo del sacro. Chiese , conventi e oratori”, Piacenza è una città di palazzi (Matteucci 1979), ma anche di grandi e piccoli complessi religiosi al cui interno architetti, quadraturisti, pittori di figura e stuccatori, di formazione e provenienza diverse, hanno accresciuto la realtà culturale della città”. Prosegue con la pittura, la scultura sempre del Seicento. L’architettura, la pittura del Settecento. Come nel secolo precedente Piacenza diventa meta per grandi pittori italiani, che ricevono abbondanti commesse ecclesiastiche e nobiliari. La scultura riveste la città piacentina e il suo territorio in un ruolo di primo piano. La committenza ecclesiastica si rivolge, per le opere in marmo, ad autori prestigiosi come i toscani Giuliano Mozzano e Giovanni Cybey, che eseguono statue per il mausoleo di Giulio Alberoni, o il lombardo : Elia Vincenzo Buzzi. Arriviamo all’Ottocento.
Il volto architettonico della città nell’Ottocento, consolidatosi nei due secoli precedenti Seicento e Settecento, rimane immutato, in assenze di iniziative economiche, commerciali e istituzionali di rilievo. Il protagonista delle nuove fabbriche architettoniche è Lottario Tomba architetto e costruttore , al quale si devono i maggiori progetti : il palazzo del Governatore sul finire del Settecento, il Teatro Municipale, il Cimitero monumentale. La pittura dell’Ottocento si apre con la personalità di Gaspare Landi, che pur operando prevalentemente a Roma, lascia a Piacenza opere di grande spicco. Dopo di lui gli artisti piacentini che escono dall’Istituto d’arte Gazzola, fondato nel 1781, soddisfano la committenza locale, che non si rivolge mai ad artisti di altre scuole o aeree, anche perché alla fine del secolo precedente i palazzi e chiese erano stati completati nelle dotazioni edecorazioni.
Emergono almeno quattro artisti di notevole spessore, che esprimono le sensibilità del tempo: Carlo Maria Viganoni, legato alla dipendenza neoclassica assorbita dal Landi,Lorenzo Toncini preso due dai sentimenti risorgimentali e dal culto della storia medioevale, Stefano Bruzzi dedito alla descrizione della natura e del mondo agreste, Francesco Ghittoni testimone dell’umile vita quotidiana e paesana dell’Italia postunitaria. Dalla scuola d’arte Gazzola, comincia a formarsi artisti piacentini anche nella scultura di alta professionalità come Ferruccio Massari, Annibale Monti, Luigi Tassi, Fedele Toscani e Pier Enrico Astorri, che estesero la loro attività anche nel corso del Novecento. Essi furono chiamati a realizzare alcuni monumenti pubblici. Chiude il volume una ricca bibliografia l’indice dei nomi e quello dei luoghi.
Stefano Pronti, fornisce poi alcuni dati che troviamo lungo le pagine del volume. Per la sezione architettura, sono stati esaminate 14 chiese e 20 palazzi –per il periodo del Seicento due (San Raimondo e san Bartolomeo) ) per il Settecento(del periodo anche il Collegio Alberoni con la chiesa di san Lazzaro); 17 i palazzi (tra i quali Palazzo Galli della Banca di Piacenza) e 9 le ville .
Tra i pittori, presi in esame nella pubblicazione sono i Malosso, Procaccini, Carracci, Guercino, G. E. Draghi, De Longe (‘600), lo Spolverini con i farnesiani (nel ‘700). Per la scultura citati i Cavalli del Mochi e una serie di cantorie, cornici, consolle, e poi le decorazioni in stucco(c’erano le botteghe di stuccatori ticinesi). Come scrive il dottor Stefano Pronti “un immenso patrimonio ereditato da riscoprire”.
Descrizioni immagini:
Foto copertina libro
Foto 1 Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, Giovan Francesco Barbieri detto il Guercin, “Profeti”, 1625-1627, Piacenza, cattedrale, cupola
Foto 2 Giovan Andra Sirani ( attribuito), “Diecimila Martiri Crocifissi”, Piacenza Kronos – Museo della cattedrale
Foto 3 Felice Boselli, “Pollame spennato”, Banca di Piacenza
Foto 4Robert De Longe “Madonna con il Bambino e san Giorgio”,Piacenza, oratorio di san Cristoforo
Foto 5 Piacenza, palazzo Anguissola di Grazzano, scalone
Foto 6 Gian Paolo Panini “Veduta archeologica romana”, Piacenza, Banca di Piacenza
Foto 7 Francesco Ghittoni “Giovane operaio che riposa sdraiato”, Piacenza Galleria Ricci Oddi
Foto 8 Cristoforo Marzaroli, monumento scultoreo dedicato a Gian Domenico Romagnosi, Piacenza, piazza san Francesco
Foto 9 Carlo Finelli, “Angelo della Risurrezione”, Piacenza chiesa di San Giovanni Canale
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal libro:
“Storia dell’arte a Piacenza. Dal Seicento all’Ottocento”, a cura di Stefano Pronti, Anna Coccioli Mastroviti e Susanna Pighi, pp.287 ill. b. n e col. Banca di Piacenza,indipendente dal 1936, Edizioni Tip. Le. Co., Piacenza, 2024, s. i. p.(senza indicazione di prezzo)
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