Mentre gli Hezbollah continuano ad attaccare l’Alta Galilea, Israele medita vendetta nei confronti dell’Iran.
Tutto il mondo rimane col fiato sospeso verso questo possibile attacco che potrebbe risultare disastroso per tutti.
Il rischio di escalation non è mai stato così vicino come in queste ore.
Dal febbraio 2022 il mondo è cambiato per sempre. L’egemonia Usa ha iniziato a scricchiolare, e a seguito di ciò diverse potenze regionali hanno alzato la testa.
Ad oggi, fra i numerosi conflitti in giro per il mondo, affiancato al silenzio assordante dei media occidentali sulla situazione russo-ucraina, l’intera attenzione risulta focalizzata in Medio Oriente. Meglio spostare il focus da un teatro di guerra dove non solo la Russia non è in difficoltà, ma sta addirittura vincendo! D’altronde chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai pensato che una delle maggiori potenze militari del pianeta potesse vincere contro un Paese disastrato retto da un governo corrotto come quello di Zelensky.
Ora chiaramente si preferisce parlare del conflitto israelo-palestinese, ora allargato sempre più verso una guerra israelo-iraniana.
L’Iran, esattamente come la Turchia, pur non essendo araba, si fa portavoce di tutto il mondo islamico. Non solo del mondo sciita ma di tutta la Umma musulmana del globo terracqueo.
L’idea è di sfruttare la debolezza internazionale americana per risolvere il contenzioso con Gerusalemme. Da parte israeliana chiaramente sta avvenendo la stessa cosa. La situazione sta degenerando. Il governo di Tel Aviv vuole risolvere la questione con i musulmani sia internamente che esternamente. Poco importa dell’immagine internazionale oramai deteriorata. L’intento è andare fino in fondo. Costi quel che costi!
In questo clima di sopraffazione risulta quasi assurdo pensare che Netanyahu costituisce la parte moderata e cauta del proprio esecutivo. Gli altri ministri e generali sono decisamente orientati ad intervenire contro l’Iran, in risposta all’attacco di droni Shahed di qualche giorno fa.
Da parte sua il governo di Teheran intende non lasciare impunita l’aggressività israeliana, prima a danno della sua ambasciata a Damasco, poi per le continue minacce orientate all’annientamento.
La Persia ha già dichiarato che in caso di attacco la sua risposta sarà durissima.
Gli Usa in queste ore cercano di mediare (male) con Israele promettendo sostegno contro Hamas in una possibile offensiva su Rafah.
Chiaramente Israele andrà avanti per la sua strada. Ignorando i vari appelli di mediazione. Dopo gli attacchi subiti il 7 ottobre Netanyahu non può rimanere a guardare. Arabi palestinesi e iraniani, dal canto loro, sono consapevoli di essere in un punto di non ritorno.
L’Unione Europea, tramite il suo Alto Rappresentante Borrell, manifesta le sue preoccupazioni per la guerra, rimanendo pressoché inascoltata nei suoi continui appelli e ammonimenti, come si può essere presi sul serio in assenza di un governo e delle Forze Armate centralizzate? Il “sogno europeo”, oltre ad essere un enorme fallimento socioeconomico, si sta rivelando in tutta la sua pochezza politica. Sbattendo contro il muro della realtà! Una realtà fatta di Nazioni in lotta fra loro per l’egemonia globale. È sempre stato così e così sarà! Senza un egemone di turno difficilmente si ripristinerà la pace e il benessere a cui eravamo abituati dal dopoguerra. La campana di vetro europea si è rotta, e ora ci ritroviamo come diceva Heidegger, “progetti gettai sul mondo”. Un mondo che va avanti, che fa figli e guerre, che porta avanti le proprie tradizioni e pedagogie nazioni; mentre noi rimaniamo incastrati nelle trappole del politicamente corretto e nell’autodenuncia del proprio passato. Le nazioni avanzano con la loro storia e potenza militare, noi rimaniamo in un limbo post-storico ed economicista, convinti che tutto si possa risolvere con trattati e contenimento del debito.
Mentre noi in Europa inseguiamo una panacea economica inesistente, le nazioni del mondo ci stanno accerchiando, come i turchi intorno alle mura di Costantinopoli. Noi come i romani d’oriente parliamo del “sesso degli angeli”; Quando l’America ci avrà abbandonato ed Erdogan sarà il nuovo sultano d’Europa, noi continueremo a parlare della nostra ideologia Woke e di quanto sono belli i diritti LGBT.
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