Antonio Brandi, Presidente di “Pro Vita & Famiglia”, parla della difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale.
In questi giorni, in Croazia, si è tenuta una Conferenza Internazionale organizzata da “40 days for Life” (40 giorni per la Vita).
A questa importantissima conferenza ha preso parte, fra gli altri, il Presidente dell’Associazione “Pro Vita & Famiglia”, Antonio Brandi, che da noi interpellato sulla situazione ci ha detto: “Già sono intervenuto alla Conferenza Internazionale di Roma agli inizi di febbraio scorso. Sono perciò onorato di essere stato di nuovo invitato ad intervenire portando l’esperienza di Pro Vita & Famiglia Onlus”.
Interessante vedere come, anche all’estero, il popolo Pro Vita italiano sia stimato ed apprezzato.
Brandi, infatti, sottolinea come “è veramente entusiasmante essere qui con centinaia di uomini, donne, anziani e giovani di buona volontà da tutto il mondo, uniti nella grande battaglia per la difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale”.
Un’iniziativa senz’altro lodevole se si considera che, proprio in questi giorni, in Europa, è stato deciso che l’aborto deve essere inserito fra i diritti fondamentali del continente.
Evidentemente ai burocrati di Bruxelles sfugge che nei 27 Paesi membri si annida una popolazione piuttosto nutrita di Pro Life che non ha nessuna intenzione di arrendersi dinanzi alle politiche mortifere tanto care al mondo radicale.
Antonio Brandi, a tal proposito, fa notare che il 22 giugno prossimo, a Roma, vi sarà la consueta Manifestazione per la Vita che avrà come titolo: “Scegliamo la Vita – Let us chose life”.
Non ci poteva essere titolo più appropriato visto che “pochi giorni fa 336 europarlamentari contro 163 hanno votato di scegliere la cultura della morte, inserendo l’uccisione dei bambini nel grembo materno tra i diritti fondamentali dell’Unione Europea”.
Il Presidente Brandi perciò fa notare che “Grazie a Dio, la risoluzione approvata ha valore solo politico e non ha nessuna conseguenza giuridica vincolante per gli Stati membri, anche perché l’aborto non è un tema di competenza europea ma nazionale, e dobbiamo tutti impegnarci sin da ora perché questo criminale invito alla soppressione di esseri umani venga ribaltato dal nuovo Parlamento Europeo che si formerà dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno”.
Da “Pro Vita & Famiglia” sanno bene che a sostenere tale risoluzione europea sono stati i gruppi del Parlamento Europeo che fanno riferimento al “Partito Democratico”, al “Movimento 5 Stelle”, a “+Europa”, a “Italia Viva” e ad “Azione”.
Inoltre, va ben detto, “la modifica effettiva della Carta dei Diritti UE necessita del consenso di tutti i 27 Stati membri” ed è per questo che Antonio Brandi e i suoi sodali, lanciando un accorato appello a Giorgia Meloni, dicono: “chiediamo al Governo Italiano ed altri governi europei di opporsi fermamente in tutte le sedi all’obiettivo di questa risoluzione”.
Essendo questo un argomento caro a molti nostri lettori, torneremo a trattarlo.
Voglio sperare che la Meloni si schieri contro la modifica della Carta dei diritti UE, altrimenti non avrà più il diritto di cantare “ sono cristiana…” nel suo rap. Anche già ora dovrebbe darci spiegazioni sul perché lasci prendere ad altri l’iniziativa di schierarsi contro l’aborto costituzionale. Ma siamo pazzi?
Apprezzo da sempre l’operato di Pro Vita e l’efficacia della loro tenace e intelligente azione. Colgo questa occasione per ringraziarli dell’appoggio dato alla raccolta firme “una firma per la vita_Sostegno alla maternità e ai sofferenti” promossa da un comitato di cui faccio parte. Proseguiamo la comune testimonianza i cui frutti coglieremo sicuramente. Arrivederci il 22 giugno a Roma