Il Generale Vannacci non fa passi indietro. In Europa invertirà la tendenza di questo mondo al contrario.
Nelle passate settimane abbiamo fatto alcuni approfondimenti sulla figura del Generale di Divisione Roberto Vannacci, già Comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, candidato indipendente nelle fila della “Lega” alle prossime Elezioni Europee.
Torniamo a parlarne in quanto, in questi giorni, molti elettori della “Lega” hanno sottolineato come il leader del “Carroccio” stia “scaricando” la vecchia guardia, composta da Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Giancarlo Giorgetti, per esaltare Roberto Vannacci e l’area più di Destra del partito.
La “Lega” – dopo il sostegno concesso da Matteo Salvini ai Governi Conte e Draghi – ha perso una fetta cospicua di elettori e, anche in campo internazionale, non aggrada il sostegno all’Ucraina di Volodymyr Zelensky.
Per questo motivo Salvini, in modo del tutto comprensibile, sta provando a riconquistare i fuoriusciti dalla “Lega” e anche i delusi da “Fratelli d’Italia” che, con Guido Crosetto, ha tradito gli ideali missini che il partito aveva promesso di difendere nel 2013.
Ecco perché la “Lega” sta proponendo agli italiani la candidatura di Roberto Vannacci, 56 anni, 37 dei quali trascorsi in uniforme, a servizio delle Istituzioni nel Corpo scelto dei Paracadutisti. Un uomo, un militare, un Ufficiale che ha solcato i terreni bellici di Somalia, Afghanistan, Iraq e ha ben presente cosa bisogna fare per risolvere le questioni geopolitiche che vedono coinvolta l’Unione Europea.
Tanti nostri lettori hanno tenuto a farci sapere che – dopo anni di astensione dal diritto al voto – questa volta andranno al seggio per votare il Generale Vannacci, autore de “Il mondo al contrario”, che – infischiandosene del politicamente corretto – ha scritto e ribadito: “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione. I gay pride sono dominati da sconcezze, stravaganze, blasfemie e turpitudini”.
La “Lega” sta riconquistando – a poco a poco – anche l’elettorato cristiano (cattolico, evangelico ed ortodosso) che, in questi anni, si è visto ignorato da una politica sempre più asservita alla Lobby LGBT.
Come dimenticare la Legge Cirinnà, le proposte di legge di Ivan Scalfarotto, Alessandro Zan, Laura Boldrini, e tutto il mainstream della Sinistra parlamentare?
Il mondo cristiano non le ha mai digerite e sperava che Giorgia Meloni – quella del famoso monologo: “Io sono Giorgia, sono una mamma, sono cristiana…” – difendesse le istanze della Famiglia Tradizionale, dei Pro-life e di quanti non vogliono veder demolire ciò che è sempre stato.
Matteo Salvini sta guardando a questo mondo e ha deciso di candidare uomini e donne che, del mondo cristiano, hanno rispetto, stima e considerazione.
Ecco perché l’Onorevole Alessandro Zan, “Partito Democratico”, parlando con i cronisti di “City News” ha detto: “Vannacci continua a sputare odio. Sostenere che “omosessuali non si nasce” apre a strada alle terapie riparative, una tortura già vietata in molti Paesi che ha spinto tanti al suicidio”.
A rispondergli non è il Generale pluridecorato ma Matteo Salvini in persona che – su Instagram – ha scritto: “C’è un’Italia che ha voglia di principi, di valori, di onestà, di lealtà, di famiglia. Sono convinto che, anche con Roberto, cambieremo questa Europa per rovesciare il mondo al contrario e riportare un po’ di buonsenso”.
Parole che saranno confutate o confermate solo dopo l’8 e 9 giugno prossimi quando, spogliate le schede votate, si vedrà cosa hanno deciso gli italiani.
Noi, ovviamente, ve ne daremo conto.
Bah! La figura di Vannacci mi piace, ma trovo offensivo per lui che Salvini lo usi per rifarsi la credibilità. Tutto qui
Per quanto riguarda la Meloni, penso che non sia più molto credibile; sono tutti pronti a salvare i valori, poi, sotto elezioni dicono tutto e il suo contrario per prendere voti da tutti. E caspita!! Non si fa così! Ma ci prendono per scemi? Nel nostro paese se non si ha una profonda convinzione politica e valoriale, si finisce per non votare più per il disgusto