
Le opere dell’artista palestinese, vincitrice della settima edizione del premio Pannaggi , in mostra ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, fino al 30 marzo 2025
Il premio Pananggi /Nuova Generazione – ideato dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi, il Comune di Macerata, Macerata Musei, Macerata Culture, Regione Marche, Fondazione Cassa Risparmio della Provincia di Macerata – giunto alla sua settima edizione; l’edizione del 2024 è stata assegnata, dalla commissione selezionatrice , Paola Ballesi, katiuscia Cassetta, Nikla Cingolani, Loretta Fabrizi, Paolo Gobbi, Marina Mentoni, Mauro Mazziero, Giuliana Pascucci, Massimo Vintangeli, all’artista palestinese, che da alcuni anni vive nelle Marche, Nidaa Badwan.
Il premio nasce in funzione per dare spazio a giovani emergenti under 40 della Regione Marche e implementare il loro lavoro all’interno della scena artistica nazionale.Per l’occasione dell’assegnazione del premio Pannaggi Nuova Generazione 2024, gli spazi dei Musei Civici, accolgono fino al 30 marzo 2025, la mostra personale di Nidaa Badwan “The Saving Linght” curata da Paola Ballesi , composta da fotografie specifiche che l’artista ha realizzato immaginando un dialogo con PalazzoBuonaccorsi.
Il progetto espositivo, è patrocinato dall’Università di Macerata, e dall’Accademia di Belle Arti del Comune di Recanati. Sandro Parcaroli, – Sindaco del Comune di Macerata, e Katiuscia Cassetta , Assessore alla Cultura del Comune di Macerata – “L’evento, che si è ormai affermato come uno dei momenti più significativi per la valorizzazione degli artisti emergenti nelle Marche. L’iniziativarappresenta una preziosa occasione di confronto per i giovani artisti a cui viene offerta una vetrina di prestigio nel panorama nazionale”.
Nelle sale del Palazzo si susseguono immagini che fanno rivivere i fasti dei tempi che furono e dei racconti qui conservati, i ricordi degli spazi e dell’umanità che ci ha vissuto emergono come scintille di luce che si fanno largo nel fondo oscuro, in un perfetto equilibrio tra memoria e modernità.
“La sua produzione fotografica è in continua evoluzione e le sue opere hanno girato e attualmente stanno girando il mondo con progetti mirati che rendono omaggio alla cultura italiana, scrive la curatrice Paola Ballesi ,mentre altri di carattere introspettivo e psicologico diventano potenti dispositivi di prospezione per penetrare nel fondo dell’animo umano. Il colore contro il potere, il colore contro l’umiliazione, il colore contro l’oppressione e la prevaricazione, il colore che si illumina e si scalda a condizione che venga invaso e nutrito dalla luce.
Ogni scatto documenta un’esistenza in atto che si mette in scena , considerando la scena come condizione di possibilità per il corpo di reclamare la sua esistenza. Viaggi spinti dalla curiosità di conoscere, ma soprattutto dal desiderio di ripercorrere la storia della cultura del Paese che l’ha accolta, continua Paola Ballesi, una sorta di archeologia del sapere che la portano a penetrare nel sottosuolo per cercare i sedimenti dell’ethos, le radici e le profonde ragioni, gli stimoli e gli incanti, le storie e le tradizioni, le spiritualità sottese”.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano – inglese, pubblicato da Vydia editore che racconta le opere e la produzione fotografica di Nidaa Bawdan, attraverso il testo critico della curatrice Paola Ballesi e il dialogo tra l’artista e la storica dell’arte Maria Letizia Palato. Il progetto del Premio Pannaggi si svolge grazie al main sponsor Simonelli Grup , in collaborazione con ilo Centro Studi Pananggi, l’Accademia dei Catenati il Mugellini Festival, con il CESMA (Centro Studi Marche), il Centro Documentazione e Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro,Laboratorio41, Spazio Lavì!
Nidaa Badwan, è un’artista palestinese nata ad Abu Dhabi nel 1987 negli Emirati Arabi Uniti e poi cresciuta e formatasi a Gaza, dove si laurea in Interior Design, Regia televisiva e Belle Arti . Comincia ad esporre nel 2009 i suoi dipinti tra le macerie del teatro di Gaza, all’interno dell’edificio della Mezzaluna Rossa, appena distrutto dalle bombe al fosforo bianco. Tra il 2012 e il 2013 Nidaa inizia a esprimersi con la fotografia ed espone ad Amman, in Giordania, dove lavora anche come responsabile della scenografia in alcuni cortometraggi presentati al Festival di Cannes.
Si fa conoscere al pubblico internazionale per la sua pacifica protesta artistica affidata al progetto “Cento giorni di solitudine”, composto da autoritratti fotografici che dal novembre del 2013 la ritraggono per venti mesi nella sua stanza durante l’esilio autoimposto come denuncia per le violenze fisiche e le minacce ricevute da miliziani di Hamas. Una protesta personale ma di valore universale di grande impatto mediatico e riportata in una intervista in prima pagina del New York Times. Nel 2015 si trasferisce nella Repubblica di San Marino dove collabora come workshop dedicati alla fotografia presso la sanmarinese Università del Design, nel 2016 l’artista si stabilisce in Italia nelle Marche, scelte come luogo di elezione pur continuando la sua attività all’estero scandita da numerosi premi, mostre e convegni, tra cui spicca il Sovereign Middle East &North Africa Art Prize, uno dei più importanti riconoscimenti culturali del mondo arabo.
Nel 2019 pubblica Paradiso, l’anno successivo intraprende l’importante e salvifico ciclo le oscure notti dell’anima e nel 2021 The game, ispirato alla Divina Commedia di Dante con incursioni nei personaggi della Commedia nell’Arte. Tra il 2021 e il 2022 esordisce come attrice nel film «Ritratto di donna in un paesaggio » del regista Andrea Laquidara. Dal 2023 ad oggi ha dato ulteriore impulso alla sua attività artistica e al suo impegno civile con importanti riconoscimenti e mostre in Italia e all’estero tra cui si segnala «Rinascita»(2024) , l’ultimo lavoro presentato alla Galleria Fumagalli di Milano.
Descrizione immagini:
Foto copertina catalogo
Foto1 “The Saving Light”, 2024 /Art Matt Smooth Sihl 100% cotone
Foto 2 Nidaa Badwan “Cento giorni di solitudine” 2016/Art Matt Smooth Sihl 100% cotone
Foto 3 Nidaa Badwan “Cento giorni di solitudine” 2016 /Art Matt Smooth Sihl 100% cotone
Foto 4 Nidaa Badwan “Le oscure notti dell’anima”, 2020/Art Matt Smooth Sihl 100% cotone
Foto 5 Nidaa badwan “Le oscure notti dell’anima”, 2020/Art Matt Smooth Sihl 100/cotone
Foto6 Nidaa Badwan “Rinascita”, 2024, Art Matt Smooth Sihl/100 cotone
Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal catalogo della mostra:
“Nidaa Badwan . The Saving light”, a cura di Paola Ballesi, fino al 30 marzo 2025, Musei Civici Palazzo Buonaccorsi via Don Giovanni Minzoni 24,Informazioni Tel. +39 0733 256361
© 2025 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata
Scarica in PDF