
La vita quotidiana catturata da oltre cento scatti fotografici di due grandi maestri dell’arte fotografica moderna , presentati per la prima volta in Italia negli spazi di villa Mussolini di Riccione, sino al 6 aprile 2025
La fotografia vive il suo momento magico attraverso la grande mostra, per la prima volta in Italia presentate oltre cento immagini, “Jacques Henri Lartigue e André Kertész. Maestri della fotografia moderna”, negli spazi di Villa Mussolini , curata da Marion Perceval e Matthieu Rivallin, promossa dal Comune Città di Riccione, organizzata da Civita Mostre e Musei, in collaborazione con diChroma photography e Rjma Progetti Culturali, sino al 6 aprile 2025.
Jacques Henri Lartigue (1894-1986) fotografo francese noto per i suoi scatti spensierati e carichi di vitalità, ha raccontato la bellezza effimera dell’esistenza attraverso immagini che celebrano momenti di gioia e leggerezza. André Kertész , fotografo ungherese, ha invece indagato le sfumature della realtà con un occhio raffinato, alla ricerca di ombre, luci e geometrie urbane che rivelano l’aspetto più introspettivo della vita moderna.
André Kertész (1894-1985), fotografo ungherese, ha invece indagato le sfumature della realtà con un occhio raffinato, alla ricerca di ombre, luci e geometrie urbane che rivelano l’aspetto più introspettivo della vita moderna.
Un viaggio, attraverso oltre cento scatti inediti e iconici che mettono a confronto, ed in parallelo, le opere di Lartigue e Kertész , due autori straordinari, ciascuno a suo modo fondamentale per l’evoluzione della fotografia moderna.
La mostra strutturata in quattro sezioni, dedicata alle opere dei due maestri della fotografia, per la prima volta in Italia, rappresenta un’occasione unica per il visitatore che può immergersi nel mondo di questi due artisti che, pur seguendo percorsi personali distinti, hanno catturato l’intensità e la poesia della vita quotidiana.
Per John Szarkowski, il grande direttore del Dipartimento di Fotografia del MOMA di New York, affermava”Lartigue, è il precursore di ogni creazione interessante e viva realizzata nel corso del XX secolo”, mentre Henry Cartier Bresson, considerava Kertész il suo maestro , e diceva”qualsiasi cosa noi facciamo, Kertész l’ha fatto prima”.
Il progetto espositivo, dunque, si articola in quattro sezioni dove sono contemplate oltre un centinaio di scatti inediti , dopo una nota introduttiva biografica, che esplorano i temi ricorrenti nei lavori di entrambi gli artisti: dall’introspezione e l’osservazione della vita cittadina di Kertész, alla rappresentazione della gioia, del dinamismo e della spontaneità di Lartigue.
Tra i momenti più attesi gli spettatori possono ammirare i celebri scatti di Lartigue che catturava nel momento, che esso viveva: quello dei primi aerei , le prime automobili, la nascita del cinema, le donne eleganti , la pittura i fiori, le joie de vivre e la Belle Èpoque parigina.
Mentre gli scatti di Kertész, immortalano l’anima delle città di Budapest, Parigi e New York, ciascuna riflessa in una luce poetica e nostalgica, rivelando l’aspetto più introspettivo della vita moderna.
Mettere a confronto le loro fotografie, come avviene nella mostra riccionese, permette di mostrare le somiglianze e le differenze nelle loro vite e nel loro sguardo ed è la chiave di volta di una mostra singolare, che riunisce in un unico percorso espositivo le immagini più celebri di due più grandi fotografi del Novecento, testimoni e straordinari interpreti del secolo breve.
Marion Perceval e Matthieu Rivallin, scrivono nel saggio del catalogo”Autodidatti e pionieri della fotografia moderna, Kertész e Lartigue hanno costruito ciascuno il proprio corpus di opere seguendo percorsi paralleli e rimanendo ai margini del mainstream. Né giornalisti, né documentaristi, né protagonisti degli eventi fotografati, continuano i curatori , hanno saputo dare ai propri scatti una dimensione senza tempo che spiega l’interesse duraturo da parte del pubblico”.
Da ogni opera esposta si percepisce perche le immagini di questi due maestri dell’arte fotografica, rivestono di continua modernità, quindi sono intramontabili.
Accompagna la mostra un elegante catalogo finemente rilegato con copertina cartonata pubblicato dalla Silvana Editoriale, con saggi di Marion Perceval e Matthieu Rivallin e Robert Pledge.
Descrizione immagini
Foto copertina libro
Foto 1 Jacques Henri Lartigue “Lo Zyx24, costruito da Maurice Lartigue detto Zissou prende il volo” Rouzat, settembre 1910
Foto 2 André Kertész “Il circo” Budapest, 1920
Foto 3 Jacques Henri Lartigue “René coque su una Théo Schneder da corsa”1913, con didascalia dell’autore “Grand Prix de i’Automobile Club de France, 26 giugno 1912
Foto 4 André Kertész “A casa di Mondrian” Parigi 1926
Foto 5 Jacques Henri Lartigue “Jeanine Lehmann”Royan, settembre 1926
Foto 6 Jacques Henri Lartigue “Marcelle Paolucci , detto Cocco”Hendaye, 1934
Foto 7 André Kertész “Nuvola smarrita” New York, 1937
Foto 8 Jacques Henri Lartigue ,1942
Foto 9 Jacques Henri Lartigue “Italia”, 1960
Foto 10 Andrè Kertész “L’orologio della passerella” New York, 1947
Foto 11 André Kertész “Vermont” 1978
Foto 12 André Kertész “Martinica”, 1972
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:
“Lartigue/Kertész. Maestri della fotografia moderna”, curata da Marion Perceval e Matthieu Rivallin , a Villa Mussolini di Riccione fino al 6 aprile 2025; orari da martedì a giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00; sabato domenica e festivi dalle 10.00 alle 20.00, lunedì non festivi chiuso. Informazioni IAT tel. 0541.426050, prenotazioni www.civita.com
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