Come sarà il futuro dei nostri pagamenti e del nostro vivere quotidiano?
A Milano, dal 27 al 29 novembre, presso la prestigiosa location Allianz MiCo, si è svolto il Salone dei Pagamenti 2024, promosso dall’ABI, dove i professionisti che tirano le fila delle finanze si riuniscono annualmente. Tra le sette aree tematiche di questa edizione dedicata alla sostenibilità e all’inclusione, dal titolo: “I pagamenti, motore della rivoluzione socioeconomica sostenibile”, hanno tracciato le linee del futuro transito dei nostri soldi, e non solo.
L’evento tratta esperienze, diffonde soluzioni e mette a confronto istituzioni, banche, mondo finanziario, circuiti di pagamento, imprese, pubblica amministrazione, aziende digital, startup e fintech, professionisti, mondo retail, giovani e studenti. Un convegno ad invito e partecipazione gratuita, dove si danno appuntamento gli aggiornamenti sui pagamenti digitali e in questa sessione 2024, sono stati presentati interessanti progetti di riconoscimento biometrico applicati ai pagamenti.
Il riconoscimento biometrico è una tecnologia che permette l’accertamento di una persona tramite l’analisi di peculiarità corporee irripetibili, quali le impronte digitali, l’iride o altre fattezze fisiche. La biometrica si sta sviluppando a velocità siderale, e in un prossimo futuro, le app dei nostri gingilli portatili subiranno un’evoluzione “biologica” che è già in atto, applicata ai più moderni sistemi per la domotica, per la sicurezza, per ogni transazione, inclusi i pagamenti informatici.
La biotecnologia si muove in fretta dappertutto, compreso il mondo dei dobloni e dei quattrini. A Milano, Mastercard ha presentato numerose innovazioni che ridisegnano le modalità di pagamento, dividendole in quattro modalità: pagamenti futuri, mercato digitale, sicurezza informatica e agevolazioni per i consumatori. È una sinergica accelerazione di una transizione digitale che sta agevolando la velocità in ogni settore, ma forse disumanizzante nei confronti dei rapporti tra la gente, ormai obsoleti e superati dai tempi.
I pagamenti “biometrici” sono tra i progetti più avvincenti presentati a Milano. Coinvolgente quello di PayEye, che impiega lo scanning dell’iride per riconoscere e accordare le transazioni economiche. Ingenico ha invece presentato una tecnologia che le autorizza identificando le vene del palmo della mano.
L’obiettivo di affidare alla biometria e all’intelligenza artificiale il patrimonio economico dei singoli, collegato a quello corporeo, tende a rendere le transazioni più veloci e sicure, perlomeno in teoria. Il settore dei pagamenti ottempla l’intero insieme di capitale suddiviso per gli averi individuali e l’imperversare delle nuove tecnologie implica attenzione e conoscenza.
Le novità biotecnologiche esibite al Salone dei Pagamenti 2024 anticipano dunque, il futuro dei pagamenti digitali, ma sono ancora in fase sperimentale e non sono esenti da rischi, proprio a causa della loro velocità di scambio che li rende allettanti obiettivi per i pirati informatici.
Una volta perfezionate, la biometria e la sicurezza informatica potrebbero decretare l’epitaffio del denaro contante, rendendo sempre più seducenti per i fruitori, i pagamenti digitali e tramite carte di credito, attraverso una serie di servizi addizionali a garanzia del consumatore.
Raggiunta una tutela assoluta, potrebbe presentarsi un doppio metodo di pagamento: quello tutelato tramite un piccolo costo aggiuntivo, e quello non tutelato, ma privo di costi, garantito dalla rapidità dai bonifici.
Dunque, il futuro che è già qui, ci sta superando senza chiedere il permesso. Che sia quindi concesso ripercorrere la storia del valore di scambio, di quella moneta che per millenni fu rappresentato dal peso dello specifico metallo sonante, dall’oro fino al nichel del modesto nichelino.
Poi è subentrato l’avvento della carta-moneta, inventata da Napoleone, escamotage di comodo per riuscire a pagare i soldati delle sue avventure imperialiste. Quindi, il “valore”, da solido e concreto, si è sempre spostato verso un equivalente in oro, ma incorporeo e volatile, esistente poiché “garantito” dall’era delle banche centrali, degli assegni, dei BTP, dei bancomat, delle carte di credito, fino alle criptovalute, ed ora la biometria e l’Intelligenza Artificiale che tutto sa, elabora e contiene.
Percorso al ribasso del valore scomodo e pesante, ma tangibile, del soldo battuto. Certo viviamo in altri tempi: mercato globale, miliardi in movimento, velocità, ma cosa resterà nelle nostre tasche se dal grande computer centrale partiranno ordini su se, quanto e come attingere ai nostri risparmi?
Saremmo dunque complici di un subdolo patto Faustiano con un demonio tecnologico che ci ha sedotto lentamente, padroneggiando ogni cosa?
Pensieri alternativi, espressi in direzione contraria alla morale collettiva e imperante. Endemica attitudine al dubbio suscitata dallo storico influsso del denaro, dal suo rapporto con il “Potere dominante” e dal suo morboso desiderio “biblico”, di averlo tutto.
“Notizia dell’ultima ora” sulla quale prendere spunto per meditare la fragilità del sistema informatico centrale: venerdì 29/11/2004, tagliato un cavo di fibra ottica in Svizzera, saltano i bancomat in Italia, disagio per prelievi e pagamenti…