Quando nessuno se lo aspetta accade che torni a farsi valere naturalmente il principio dei vasi comunicanti.
Se c’è una certezza tra le tante incertezze della nostra storia di umani è che non c’è alcuno che possa predire realmente il futuro, poiché, altrettanto certamente, è piuttosto nebuloso ed oscuro perfino il presente in cui siamo costantemente immersi. Figuriamoci allora come possano essere prese in considerazione le parole che seguiranno.
Premessa.
Sappiamo e temiamo che lo scioglimento dei ghiacci polari, conseguenza delle variazioni più o meno naturali del clima, possa portare ad un innalzamento del livello delle acque degli oceani e dei mari, poiché essi sono tra di loro comunicanti, portando quale conseguenza l’inondazione e la sparizione di molte città e paesi costieri. Così dicono i predittivi modelli matematici al riguardo, modelli che vedono opporsi opposte fazioni pro e contro la loro attendibilità. È solo questione di tempo e poi saranno i fatti a parlare.
Sviluppo della situazione attuale.
Allo stesso modo di quanto in premessa sono da tempo in atto “scioglimenti” dei blocchi monolitici politici, economici e culturali a cui abbiamo attribuito per abitudine storica di questi ultimi anni una valenza ritenuta non modificabile. Tuttavia, sull’ ”onda” delle necessità imposte ai tre colossi India, Cina, Russia, relativamente alla grandezza del territorio, alle risorse energetiche e materiali necessarie per il proprio mantenimento e costante espansione, alla densità demografica, e ad altri ameni argomenti di maggiore o minore importanza, quali per esempio il ruolo di egemonia planetaria, da alcuni decenni, in modi più o meno velati, sono in corso continui scambi tra queste tre apparentemente distinte realtà che stanno per giungere al momento di massa critica capace di far cadere all’istante il diaframma che ancora le separa e aprire una comunicazione indiscriminata, incontrollabile e irreversibile. Quando ciò avverrà (e avverrà che lo si creda o no) per il principio dei vasi comunicanti, gran parte della popolazione indocinese occuperà gran parte del territorio russo.
Basta osservare i dati attuali …
1 – La Russia da sola ha una superficie territoriale di oltre 17 milioni di chilometri quadrati che è poco meno di 1,4 volte la somma di quella della Cina (oltre 9,2) e dell’India (oltre 3,2),
2 – La Cina e l’India insieme hanno una popolazione di oltre (1426 milioni + 1430 milioni) 2850 milioni di persone che corrispondono a circa 20 volte la popolazione della Russia (146 milioni),
… ed il gioco è presto fatto, in modo molto più assurdamente semplice di quanto lo si voglia complicare con tutte le sfumature politiche, razionali e speculative che si possano addurre a sostegno o discapito.
E così mentre la Russia cerca di prendere l’Ucraina prima e la Nato europea dopo, essa sta diventando sempre più dipendente per la fornitura di armi e munizioni (attraverso appoggi e triangolazioni di paesi terzi) e il sostegno dell’economia da Cina e India (mediante principalmente l’acquisto di energia) fino al punto in cui sarà così indebitata e controllata da queste ultime da esserne assorbita senza neanche accorgersene.
Così vanno le cose del mondo; mentre guardi da una parte, le cose che ti riguardano provengono da un’altra. Inoltre la legge di causa-effetto si fa valere sempre e comunque anche al di fuori del campo di osservazione preso in considerazione, per cui quelle che generalmente vengono considerate dagli esperti cause degli effetti evidenziati sono esse stesse a loro volta effetti di cause precedenti non considerate, semplicemente perché non ritenute tali o perché non facilmente o non del tutto visibili.
Ed infine le cose semplici sono difficili da comprendere ed accettare perché non lasciano spazio a speculazioni di alcun genere e non prevedono alternative; tali sono le leggi naturali e, che ci piacciano o no, ne dovremo tenere conto a breve.
grafica e testo
pietro cartella
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