
Interessante analisi di Massimo Polidoro sugli attentati ad Abraham Lincoln e John F. Kennedy.
L’esploratore dell’insolito, Massimo Polidoro, mentre tutto il mondo parla dell’attentato a Donald J. Trump, ha creato un “Avviso ai Naviganti”, una newsletter ideata per i suoi followers, sulle coincidenze che legano i Presidenti degli Stati Uniti d’America Abraham Lincoln e John F. Kennedy.
Interessante come Polidoro abbia individuato diversi punti, una serie di straordinarie coincidenze, che legano i due Presidenti.
Nell’“Avviso ai Naviganti”, Polidoro porta all’attenzione dei lettori il fatto che “entrambi i presidenti furono assassinati, colpiti alla testa da dietro, in un venerdì, seduti accanto alle mogli che uscirono tutt’e due illese dall’attentato”.
Già solo qui vi sarebbe di che parlare ma la newsletter continua con coincidenze assai succose.
“Entrambi erano in presenza di un’altra coppia e in entrambi i casi l’uomo della coppia è stato ferito dall’assassino” ma ora le coincidenze si fanno ancora più notevoli.
“Entrambi i presidenti si erano sposati quando erano trentenni e le moglie avevano 24 anni e parlavano tutt’e due il francese in maniera fluente”. Non è così comune trovare delle cittadine statunitensi che parlano una lingua europea, per di più il francese.
La serie delle coincidenze, però, non accenna a terminare.
Polidoro aggiunge, infatti, che “entrambi avevano perso una sorella prima dell’elezione, avevano un amico che si chiamava Billy Graham e conoscevano un Adlai Stevenson”. La questione si fa sempre più intrigante.
Ora arrivano le coincidenze più insolite che, difficilmente, si troveranno altrove: “Kennedy aveva una segretaria che si chiamava Lincoln, e Lincoln aveva un segretario che si chiamava John Kennedy”.
Quando i due Presidenti non erano più alla Casa Bianca “furono succeduti da due vicepresidenti che si chiamavano Johnson: Andrew, nato nel 1808, e Lyndon, nato nel 1908”.
Gli assassini di Abrahm Lincoln e John F. Kennedy anche erano coincidenti fra loro. John Wilkes Booth aveva nome e cognome composti da 15 lettere. Allo stesso modo anche Lee Harvey Oswald aveva nome e cognome composti da 15 lettere.
Sicuramente coincidenze che poca attinenza hanno con ciò che è accaduto ma perché non prestarvi attenzione e non dargli risalto?
La coincidenza più “simpatica” che lega gli assassini dei due Presidenti USA è quella per cui “Booth sparò a Lincoln in un teatro e poi si rifugiò in un deposito”. Oswald, invece, “sparò da un deposito e poi si rifugiò in un cinema teatro”.
Sembra una sceneggiatura scritta a Broadway e, invece, è tutto tristemente reale.
Per dovere di cronaca va detto che John Wilkes Booth era un attore di teatro, simpatizzante del “Partito Democratico”, deluso della Guerra Civile Americana, conosciuta in Europa come Guerra di Secessione Americana del 1861-1865.
Lee Harvey Oswald, invece, era un militare – appartenente alla Fanteria di Marina, specialità dello United States Marine Corps – ed è divenuto tristemente famoso per il fatto che “l’attentato venne ripreso in diretta TV dai cinegiornali dell’epoca”.
Anche per questo Oswald venne arrestato poche ore dopo l’attentato. Viste le modalità di esecuzione l’FBI lo accusò anche dell’omicidio del poliziotto J.D. Tippit, in forza presso il Dipartimento di Dallas, e dell’attentato realizzato ai danni del Maggior Generale Edwin Walker, in forza presso lo United States Army, e già impiegato nella Seconda Guerra Mondiale e nella Guerra in Corea.
In questo contesto di attentati e omicidi si inserisce anche la storia di Jacob Leon Rubenstein, noto con lo pseudonimo di Jack Leon Ruby, che, il 24 novembre 1963, ha ucciso Lee Harvey Oswald nei sotterranei della Polizia di Dallas.
Tornando all’inizio del nostro discorso, non possiamo non dare nuovamente la parola a Massimo Polidoro che ha precisato come “tutte queste coincidenze ci sorprendono e potrebbero indurci a vedere chissà quali disegni cosmici. Ma nella realtà non significano nulla. Sono solo un esempio dell’ironia che a volte può assumere il caso”.
Chi volesse approfondire questo tipo di tematiche – dove tutto viene messo in discussione – potrà leggere “Il mondo sottosopra” dove Massimo Polidoro conduce il suo lettore in un “lungo viaggio nel mondo del verosimile, dell’improbabile e dello smaccatamente falso, svelando i meccanismi neurologici, psicologici e sociali dietro cui si celano pericolose e preoccupanti ossessioni”.