Torino, sia come città che come provincia, si conferma luogo ad alta densità criminale.
In un Piemonte sempre meno sicuro, e in una provincia di Torino in preda allo spaccio di sostanze stupefacenti, i militari dell’Arma dei Carabinieri continuano a lavorare “pancia a terra” per riportare ordine e disciplina all’ombra del Lambello.
Nel passato fine settimana, durante uno dei pattugliamenti di controllo delle persone poste agli arresti domiciliari, i Carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Torino, un soggetto di 35 anni che ha violato la misura restrittiva in Valle di Susa.
Nello stesso fine settimana i militari della Stazione Carabinieri di Susa, Stazione Carabinieri di Condove, Stazione Carabinieri di Cesana Torinese, supportati dai colleghi delle Squadre di Intervento Operativo del 1 Reggimento “Piemonte”, hanno denunciato “tra Susa e Bussoleno un 26enne, fermato alla guida della propria auto e trovato con un coltello con una lama di 20cm. Dovrà rispondere di ‘porto d’armi od oggetti atti ad offendere’”, come conferma il “TGR Piemonte”.
Nello stesso weekend, poi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno segnalato, come assuntori di sostanze stupefacenti, due soggetti poco più che maggiorenni che avevano con loro alcuni grammi di hashish.
Grandissimo impegno è stato profuso anche sulle arterie stradali della provincia dove, a detta degli stessi militari dell’Arma, “quasi un quarto delle vetture controllate sono state multate per contravvenzioni al Codice della Strada”.
Sempre nei giorni scorsi, sotto l’egida della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea, i militari del Nucleo CITES Carabinieri, hanno sgominato un’associazione a delinquere che “vendeva animali illegalmente e faceva base a Chivasso”.
Nella mattinata di giovedì 7 novembre, gli uomini del CITES hanno tratto in arresto tre soggetti, tutti di nazionalità italiana, che ora si trovano agli arresti domiciliari.
Il collega Luca Ronco, “Torino Today”, esplicita che “gli indagati tenevano oltre 100 cuccioli pronti a essere venduti e le loro mamme. Alcuni sono bassotti, pronti ad essere venduti come cani di razza, anche se non avevano il pedigree. Nel cascinale, poi, c’erano anche documenti fiscali, assegni e 10.000 euro in contanti”.
La Procura di Ivrea ha sequestrato, nel corso delle numerose azioni di indagine, 442.000 euro, “un immobile in provincia di Torino, un autoveicolo e gli animali che venivano allevati illegalmente”.
Dal Gruppo Carabinieri Forestale di Torino è stato reso noto che “tra i reati contestati ci sono il maltrattamento, l’uccisione di animali, frode, falsità ideologica, omessa denuncia e truffa”. A questo florilegio di “buone azioni” si aggiungono “estorsione aggravata, usura, furto, sottrazione di beni sottoposti a sequestro, autoriciclaggio, sostituzione di persona”.
“Civico 20 News”, da sempre a documentare l’azione dello Stato a contrasto del crimine, coglie l’occasione per ringraziare – ancora una volta – l’Arma dei Carabinieri per l’ottimo operato a servizio della popolazione civile, a difesa della legalità, a tutela delle libere Istituzioni.