
Fra Celestino della Croce non ha dubbi: Bergoglio non è il Papa ma, bensì, un devoto servitore degli inferi.
Sono sempre di più i Cattolici che hanno capito che a Casa Santa Marta vive uno che dice di essere il Romano Pontefice pur non essendolo.
Ormai sono tantissimi i fedeli che hanno capito che in Vaticano le cose sono fumose o, meglio, sulfuree.
Il 15 ottobre scorso, celebrando la Santa Messa a Savigliano, in Provincia di Cuneo, fra Celestino della Croce, uno dei sacerdoti del “Sodalizio Sacerdotale Mariano”, è tornato sul tema e lo ha sviscerato.
Con il suo sguardo magnetico e la sua oratoria semplice ma diretta, fra Celestino ha detto: “Se ai tempi di santa Teresa d’Avila la situazione era quello che era, oggi non ci sono parole per dire la tragicità della situazione. Il nemico è infiltrato nella Chiesa dall’interno e, con diabolica astuzia, è arrivato a sedersi sul Trono di Pietro”.
Il nemico, con tutta evidenza, è Jorge Mario Bergoglio, l’uomo vestito di bianco, che vive in un albergo, non celebra la Messa perché dice di aver male al ginocchio, e scomunica tutti quelli che osano contestarlo.
I fedeli hanno capito benissimo che in Bergoglio non alberga il “Depositum Fidei” e, parimenti, sanno bene che lo Spirito Santo non lo assiste; basta ascoltare le cose che dice per comprendere che di divino, nel suo magistero non v’è neppure l’ombra.
Per questo fra Celestino incalza: “Satana seduto sul Trono di Pietro. L’inimmaginabile è capitato. Ci stiamo abituando a questa tragica situazione. Abbiamo addirittura gli “una cum” che criticano don Rodrigo [Jorge Mario Bergoglio] dalla mattina alla sera ma, per loro, rimane il Papa”.
In questo enunciato di fra Celestino è contenuta una verità sacrosanta.
I cosiddetti “tradizionalisti” de “La Nuova Bussola Quotidiana”, “Fede & Cultura”, “Fondazione Lepanto”, “Fraternità Sacerdotale San Pio X”, “Fraternità Sacerdotale San Pietro”, “Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote”, … criticano continuamente i pronunciamenti della Santa Sede, si “stracciano le vesti” rispetto al “Sinodo sulla Sinodalità”, contestano “Amoris Laetitia”, “Fratelli Tutti” e “Fiducia Supplicans”, … ma celebrano la Messa in unione con il falso papa Bergoglio.
Questo atteggiamento non si capisce e, sinceramente, lascia davvero perplessi.
“Bergoglio è il Papa? Sì! – ha detto quel vescovo olandese – Bisogna obbedirgli? No!”.
Fra Celestino ha svelato come tra gli “una cum” non vi è ormai un briciolo di decenza e di onestà intellettuale. Pur di continuare a ricevere congrua, prebende, emolumenti, … si accetta di chiamare Papa uno che papa non è.
L’imperatore Vespasiano, uomo saggio del I secolo dopo Cristo, pare avesse detto: “Pecunia non olet” al figlio Tito che, per farsi ricco, aveva imposto un tributo nientemeno che sull’urina raccolta nelle latrine gestite da soggetti privati.
L’odore dei soldi non fa puzzo quando questi servono a mantenere in piedi l’architrave di una chiesa teatrante che bada più alle suppellettili d’altare che all’adesione totale ed incondizionata al Vangelo.
Monsignor Marcel Lefebvre si rigirerebbe nella tomba a vedere che tenerezza (per non dire altro) fanno questi suoi figli che si preoccupano di pizzi, merletti e cappe magne ma non di salvare la Fede e difendere la Santa Chiesa Cattolica.
“Con Bergoglio in Vaticano abbiamo visto la statua di Lutero e anche il francobollo di Lutero. Se lo avessero detto a santa Teresa d’Avila, sarebbe svenuta o morta sul colpo”, ha proseguito l’umile frate del “Sodalizio Sacerdotale Mariano”.
“Stiamo vivendo l’Apocalisse. La cosa più grave – dopo undici anni e mezzo di Satana seduto sul Trono di Pietro, e gli altri diavoli che gli stanno attorno, che suor Lucia chiamava “partigiani di Satana” – è che i Vescovi non parlano!”.
Con quest’affermazione fra Celestino ha toccato il nervo scoperto della questione.
Bergoglio fa quel che fa, dice quel che dice, pontifica senza essere pontefice, perché Cardinali e Vescovi stanno zitti, in un clima di compiacenza satanica, diabolica e luciferina.
“Capisco che è una situazione nuova, mai successa in duemila anni di Storia della Chiesa. Bergoglio è il capolavoro di Satana, difficile anche per Satana, formarne un altro come lui, che gli obbedisce e che lo serve” ha poi incalzato fra Celestino.

In conclusione, il pio predicatore con il saio consunto, ha amaramente riflettuto: “Qualcuno si illude ancora che i Cardinali – quelli di nomina pre-bergogliana – facciano qualcosa per scacciare don Rodrigo dal suo Trono. Forse lo faranno per le calende greche o per il giorno di san Mai!”.
Non lo hanno fatto sino ad ora. Come mai dovrebbero farlo proprio adesso?
Per carità, potrebbe succedere anche per loro una conversione come quella di Paolo di Tarso sulla via di Damasco ma, come dicono dalle parti dei Gesuiti, “non sappiamo se a san Paolo è davvero successo ciò che si narra: non c’erano i registratori a quel tempo”.
Noi di “Civico 20 News” torneremo senz’altro sul tema perché compito del giornalista è far luce nelle tenebre delle notizie fumose, nebulose e sulfuree. Al contempo, compito del Cristiano è illuminare la propria strada, quella del pellegrinaggio terreno, con la luce della Parola di Dio (Cfr. Salmo 118).
Grazie Elia!! Articolo magistrale! Che dire di più e di meglio? Nulla perché hai centrato il problema.. Ed è vergognoso che le talari rosse, simbolo del sangue che i cardinali dovrebbero versare in difesa della vera fede, ora siano solo simboli di potere, ricchezza e diritti all’onore del popolo. Nessuno di questi è disposto a rinunciarvi; e se non lo fanno è segno che nei vertici della Chiesa non c’è più fede. Tutto il blasfemo campionario dell’ apostasia è ben visibile nel sinodo della sinodalità, di cui le tv cattoliche americane ridono e piangono allo stesso tempo , cosa da me constatata di persona
Se dovesse scendere il Gesù Cristo Salvatore chissà quanti prenderebbe a pedate nel sedere…
Fra Celestino, pane al pane, vino al vino. Attua il dettato evangelico “le vostre parole siano si, si, no, no…il di più viene dal demonio” e centra in pieno la questione in tutte le sue sfaccettature di gravità. Che pena per le anime blandite dalla peccaminosità impunita che Bergoglio – contra fidem – propala.
Grazie Fra Celestino.