
Le donne, nella Diocesi di Cuneo-Fossano, vengono esortate ad avere un ruolo più cardine nella Chiesa dalla signora Maria Bonafede, pastore valdese.

Nella chiesa sincretista guidata da Jorge Mario Bergoglio si continuano a creare eventi e iniziative dal chiaro sapore sincretico e lesivo del Magistero bimillenario della Chiesa Cattolica.
“Civico 20 News” parla di questo dopo che il 20 gennaio scorso, presso l’Aula Magna del Vescovado di Via Amedeo Rossi 28, a partire dalle ore 20:45, si è tenuto un appuntamento del ciclo “Le sfide del dialogo oggi – Sui passi di don Aldo Giordano”.
Il tema di questo incontro portava come titolo “Donne e Chiese: una prospettiva ecumenica”. Un titolo che è tutto un programma.
A motivazione di tale incontro, dalla Diocesi di Cuneo-Fossano fanno sapere che “al centro della riflessione un tema molto sentito nel contesto ecclesiale attuale: il ruolo delle donne nella Chiesa”.
Ci risiamo. Nella chiesa sinodal-sincretista di Jorge Mario Bergoglio si cerca di andare sempre più verso il sacerdozio femminile.
A dirlo non è il nostro giornale, comunque estremamente informato sul tema, ma la Conferenza Episcopale Italiana – CEI che in un comunicato su “La formazione dei presbiteri nelle Chiese in Italia. Orientamenti e norme per i seminari” non esita a dire: “E’ stata recepita la richiesta emersa nel Cammino sinodale di allargare la condivisione dell’opera formativa dei seminaristi, coinvolgendo la comunità ecclesiale e invitando a pensare creativamente le forme di collaborazione possibili con particolare riguardo alla figura femminile”.
Cosa ci sarebbe di tanto “creativo” da sottoporre ai seminaristi nel rapporto con la “figura femminile” nella Chiesa? Il Sacerdote è chiamato a confessare ed amministrare i Sacramenti alla donna e non ad avervi rapporti strani e pericolosi per la continenza e per la castità.
Eppure dalla Diocesi di Cuneo-Fossano si insiste nel dire che la serata del 20 gennaio “si ricollega alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani” ed è stata “declinata secondo due angolazioni diverse e in prospettiva ecumenica”. Protagoniste dell’evento, infatti, “due donne che da anni sono impegnate, secondo diverse modalità, nelle rispettive Chiese di appartenenza”.

Le due autorevoli relatrici sono state Maria Bonafede, pastore della Chiesa Valdese, che ha come merito quello di essere “stata anche la prima donna a ricoprire l’incarico di moderatrice della Tavola valdese”, e Cristina Simonelli, docente di Storia della Chiesa antica e Patrologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, che ha come merito quello di aver vissuto per molti anni “in un contesto Rom” e di esser membro del Coordinamento delle Teologhe Italiane.
Entrambe queste donne sono note per avere una chiara “vena femminista” e per essere assolutamente prone al percorso di riforma della Chiesa Cattolica voluto ed iniziato da Jorge Mario Bergoglio.
La moderatrice dell’incontro, Chiara Mori, docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Fossano, è nota per aver moderato un incontro dal titolo “Smaschilizzare la Chiesa?” nel quale si è proposto un percorso fra “tre interventi di teologi impegnati, su richiesta di Papa Francesco, in un confronto critico con i “principi” mariano e petrino del celebre teologo svizzero Hans Urs von Balthasar. Tre importanti contributi per una riflessione sul tema attualissimo della presenza, dei ruoli, del rapporto donna-uomo nella Chiesa”.
Il tema è complesso quanto divisivo.

Ciò che lascia perplessi è il fatto che si usi la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani non per fare formazione sui temi che uniscono tutte le grandi confessioni che appartengono al Consiglio Ecumenico delle Chiese ma per fare un po’ di propaganda sulle “differenze di genere” che, a detta di Bergoglio, vi sarebbero nella Chiesa.
Molti nostri lettori, fedeli della Diocesi di Cuneo-Fossano, esprimono forte perplessità sul cammino di formazione che il Vescovo Piero Delbosco sta imprimendo da qualche anno a questa parte.
Il fatto che le vocazioni siano ridotte al lumicino, per non dire assenti, la dice lunga sul corso sincretista, ideologico e assolutamente contrario al Magistero bimillenario della Chiesa intrapreso da Bergoglio e dai vescovi a lui allineati.
La Conferenza Episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta, anziché preoccuparsi dell’apertura di “Casa Betania”, a Savigliano, dovrebbe preoccuparsi che in una diocesi cattolica si inviti a parlare del “ruolo della donna nella Chiesa” la signora Maria Bonafede che, in quanto valdese, poco o nulla ha da insegnare alla Chiesa fondata da Gesù Cristo ed affidata al primato di Pietro apostolo.
Migliaia di fedeli stanno scegliendo, molti già lo hanno fatto negli scorsi anni, di non più partecipare alle Messe celebrate “in unione con Papa Francesco” e, lo diciamo con certezza, sono tante le coppie che hanno figli e non li fanno battezzare perché ritengono “invalidi ed illegittimi” i sacramenti celebrati in unione con Bergoglio.
Mai si sarebbe pensato di giungere ad un simile punto ma, evidentemente, le cose non sempre vanno come si vorrebbe. Bergoglio docet.
Cose inaudite! La Chiesa cattolica è l’unica vera Chiesa e dobbiamo ispirarci ai valdesi, scismatici, e farci insegnare da loro come gestire i seminari e ad impostare le liturgie? Si vuole confondere la vera Chiesa con le altre in modo da renderla irriconoscibile? In modo che non abbia più nulla da insegnare? In modo che il popolo di Dio, confuso e deluso, butti via tutto? È questo che si vuole? Si è così! Si vuole un mondo dove si possa adorare la Pachamama, la nonna ragno, Gesù Cristo, Confucio, Allah o anche nessuno, purché stiamo agli ordini della massoneria che ci vuole servi , ignoranti e remissivi a tutto. Stop non ho parole
Pero’ mette troppe foto del ributtante vicario di satana bergoglio!