
Don Minutella parla del “Sinodo sulla Sinodalità”, della falsa chiesa, e delle stravaganze di Jorge Mario Bergoglio.
Il famoso e famigerato “Sinodo sulla Sinodalità” voluto da Jorge Mario Bergoglio si avvia a conclusione, non senza lasciare strascichi inquietanti e assolutamente preoccupanti.
Don Alessandro Maria Minutella, guida del “Piccolo Resto Cattolico” e primo inter pares del “Sodalizio Sacerdotale Mariano”, trattando l’argomento ha detto: “C’è un papa che, rispetto ai Papi precedenti, spinto dall’amore di Dio, ha scritto “Amoris Laetitia””.
Ovviamente quella di don Minutella è una sottile ironia che non può essere ignorata.
Con “Amoris Laetitia” la Chiesa Cattolica ha smesso di essere fedele al Vangelo di Gesù Cristo andando, in tutto e per tutto, dietro alle stravaganze teologiche di Bergoglio.
Quello dell’Inquilino di “Casa Santa Marta” non è amore divino ma – come ben dice il sacerdote palermitano – “amore antidivino di Bergoglio e della falsa chiesa”.

E’ un amore antidivino perché quando Bergoglio “autorizza la Comunione ai divorziati e risposati, lasciando i peccatori nella loro condizione di peccato oggettivo, quando Bergoglio dice di sì – con la firma sottoscritta nella Dichiarazione “Fiducia Supplicans” – alla benedizione delle coppie gay, lasciando quindi che questa benedizione di Dio raggiunga persone in peccato mortale, non è amore divino perché Dio non contraddice se stesso”.
Parole di grandissimo spessore dottrinale che devono essere tenute ben in considerazione.
Secondo don Minutella, infatti, la chiesa bergogliana “tiene i gay nella situazione di peccato e li apre alla benedizione di Dio. Tiene i concubini in una situazione di peccato e li apre alla comunione. Questo è molto grave. Si fa passare l’idea di una “caritas Dei” come se Dio si contraddicesse”.
Il Magistero della Chiesa, sino all’ultimo Papa legittimo, Benedetto XVI, ha sempre insegnato che le persone separate, divorziate, gay, lesbiche, … vanno rispettate in quanto persone e amate in quanto creature di Dio. Ciò che va contrastato è il peccato che, invece, con tutta evidenza, Bergoglio incoraggia e benedice.
“Papa Francesco dice a Vladimir Luxuria: non ti preoccupare, vai per la tua strada, Dio è con te” ed è un fatto che contraddice Gesù che, come ben riporta l’Evangelista Giovanni, parlando alla peccatrice disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” (Giovanni 8:11).

Gesù perdona la donna in stato di peccato ma la invita a troncare nell’immediato – “d’ora in poi” – con il peccato e la concupiscenza della carne. Jorge Mario Bergoglio fa del Vangelo carta straccia e i Cardinali di Santa Romana Chiesa gli fanno da accoliti perché – ormai solo gli orbi non lo vedono – il Vaticano è divenuto la “Sinagoga di Satana”.
Nella sua prima Lettera, l’Evangelista Giovanni scrive: “c’è infatti un peccato che conduce alla morte” (1Giovanni 5:16). Come giustificano “Amoris Laetitia” e “Fiducia Supplicans” Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, Diaconi, Teologi…?
Padre Gervaso, il 4 giugno 2022, sul “Corriere di Lecco”, scriveva che “il soggetto validamente sposato che dovesse unirsi ad altra persona compirebbe grave peccato mortale e non può accedere ai sacramenti poiché ne deriverebbe grave sacrilegio e danno ancor maggiore alla sua anima”.
“Amoris Laetitia” contraddice completamente e totalmente questo enunciato che ha accompagnato i Cattolici per ben due millenni. I frutti del magistero di Bergoglio sono nefasti: non a caso i seminari sono sempre più vuoti, le chiese sono deserte e, la domenica, Piazza San Pietro sembra il Deserto dei Gobi.
I fedeli, le anime, sentono che Bergoglio “non fa odor di pecore” e che nulla ha a che fare con lo Spirito Santo, del quale non ha l’assistenza straordinaria che spetta al Romano Pontefice.
Secondo la giornalista Costanza Miriano, come riporta “Il Timone”, in “Fiducia Supplicans” “c’è un vuoto logico che non vien mai colmato, fino all’ultima riga. Un vuoto enorme come un baratro. Un salto che viene spiccato senza nessuna spiegazione”.
Pensiero lucido ma altamente incoerente visto che Costanza Miriano e “Il Timone” criticano continuamente Bergoglio e le sue esternazioni aporiche ma ben si guardano dal riconoscere che egli non è il Papa.
Don Minutella, da otto anni grida che Bergoglio non è il Papa. Ha ricevuto due scomuniche: una per eresia e una per scisma e – cosa molto grave – è stato ridotto allo stato laicale.
Come mai – oltre ai validi e coraggiosi membri del “Sodalizio Sacerdotale Mariano” – gli altri 412.000 preti stimati nel mondo non vengono fuori e non lottano con tutti loro stessi per cacciare dal Trono di Pietro l’usurpatore della Sede Apostolica?
Torneremo senz’altro sul tema, statene certi.
Per noi cattolici è un momento difficile e tragico come non c’è mai stato l’uguale. La tragedia nella tragedia è che i cardinali che, soli, potrebbero sbloccare legittimamente ed efficacemente la situazione si guardano bene dal dire “ vere Papa MORTUUS est”. Sarebbe tutto chiaro nella Verità. Invece no, bisogna salvare i privilegi e gli stipendi, le invalide elezioni bergogliane di un centinaio di cardinali e licenziare il signor Bergoglio stesso e la cosa creerebbe un disagio tremendo di fronte al mondo! Perché? Di fronte al mondo il portare avanti ad oltranza con sfrontatezza un castello di bugie è una figura migliore? Inoltre il povero d. Minutella che da sette anni si sgola letteralmente ( con biasimo dei raffinati canonisti che sono più educati e parlano con il birignao ) deve continuare il suo martirio ed essere sbeffeggiato e messo da parte dai teologi-canonisti dell’ultima ora, che vogliono ciascuno coltivare il proprio orticello e non collaborare tutti insieme alla lotta contro il demonio che si è infiltrato nella Chiesa?
Analisi lucida e profonda.
L’Antipapa Bergoglio sta lì per la convenienza di molti, Massoneria ecclesiastica in primis, e lo scopo è chiaro: distruggere il Deposito della Fede per far divenire il Vaticano una “Sinagoga di Satana”. O forse lo è già?!?