Benedetto XVI è accusato di essere modernista dai cultori di “pizzi, merletti e cappe magne”. Peccato non sia la verità.
Da molto tempo ormai ci occupiamo del mirabile Magistero di Benedetto XVI e del ruolo che questo ha giocato nel corso della storia.
Nonostante ciò vi sono personaggi come don Curzio Nitoglia e Monsignor Bernard Fellay, uno dei vescovi consacrati dallo scomunicato Monsignor Marcel Lefebvre, che continuano a dire che Benedetto XVI fu un “Papa modernista” perché – a loro dire – avrebbe dato piena attuazione al Concilio Ecumenico Vaticano II.
Benedetto XVI – fine ed arguto teologo, specializzato in Teologia Dogmatica – ha sì dato attuazione al Concilio Ecumenico Vaticano II e lo ha fatto in unione a tutta la Chiesa, detenendo il “Munus Petrino”, con l’assistenza ordinaria e straordinaria dello Spirito Santo che spetta al Romano Pontefice legittimamente eletto.
L’odio e il livore che dalle parti di Ecône nutrono i membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata dallo scomunicato Monsignor Marcel Lefebvre, nei confronti del Concilio sono giustificati non tanto dai contenuti – che non essendo dogmatici, ma pastorali, possono essere discussi e dibattuti – ma dal fatto che il Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Cardinale Bernardin Gantin, dichiarò che “Monsignor Lefebvre aveva subito la scomunica latae sententiae” consacrando Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Gallareta quali Vescovi, senza il consenso necessario di Papa Giovanni Paolo II.
Questa è la “chiave di volta” per comprendere veramente, senza ipocrisie, l’odio che i Lefebvriani nutrono nei confronti di Santa Romana Chiesa.
Dal Vaticano la porta agli scismatici cultori di “pizzi, merletti e cappe magne” è sempre stata lasciata aperta. Non si è mai interrotta l’interlocuzione tra i legittimi Pontefici e la Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Dal 30 giugno 1988, giorno della meritata scomunica a Monsignor Marcel Lefebvre, al 21 gennaio 2009 – data nella quale con Protocollo numero 126/2009, Papa Benedetto XVI ha paternamente rimesso la scomunica ai Lefebvriani – le interlocuzioni sono andate avanti a cadenza periodica.
Bisogna dire che la Santa Sede ha usato tutti gli strumenti diplomatici in suo possesso per far rientrare la Fraternità Sacerdotale San Pio X in piena comunione con la Chiesa Cattolica. Lo ha fatto nonostante dalle parti di Ecône si siano lanciate accuse di “modernismo” ed “eresia” ai Pontefici legittimamente eletti e regnanti.
Era bene fare queste premesse perché nell’accusare Benedetto XVI di modernismo non si fa altro che dimostrare una cattiva fede nei confronti del defunto Papa e un’assoluta ignoranza dei suoi pronunciamenti teologici e pastorali.
Giunto quasi alla fine del suo pontificato, prima di porsi in “Sede Impedita”, Benedetto XVI, incontrando i Vescovi partecipanti al Convegno promosso dalla Congregazione dei Vescovi, nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il 20 settembre 2012, disse: “In quanto membri del collegio episcopale dovete sempre avere una speciale sollecitudine per la Chiesa universale, in primo luogo promuovendo e difendendo l’unità della fede”.
Con questo pensiero si può tranquillamente riassumere il Pontificato di Joseph Ratzinger.
Non è passato giorno, infatti, nel quale egli non si sia speso per dare alla cristianità tutta il segno visibile e tangibile dell’unità della Chiesa che si manifesta, senza dubbio alcuno, nella difesa dell’unica e sola Fede Cattolica.
Anche se in quel di Ecône non hanno mai creduto che gli sforzi ecumenici di Papa Ratzinger fossero orientati a ricostituire l’unità visibile della Chiesa, le cose stanno proprio così.
Ed è lo stesso Benedetto XVI che, parlando ai Vescovi, lo sottolinea: “E’ particolarmente urgente nel nostro tempo, che vi chiama ad essere audaci nell’invitare gli uomini di ogni condizione all’incontro con Cristo e a rendere più solida la fede”.
Appellandosi al Decreto sulla Missione Pastorale dei Vescovi nella Chiesa “Christus Dominus”, Benedetto XVI esplica la particolare urgenza di “confermare i fratelli nella fede” e di portare quante più anime possibili a Cristo.
Questo appello non è modernista né tantomeno eretico.
Facendo riferimento alla sua Lettera Apostolica in forma di Motu proprio “Porta Fidei”, con la quale l’11 ottobre 2011, ha indetto l’Anno della Fede, Benedetto XVI ha esortato i Vescovi a “promuovere e sostenere un più convinto impegno ecclesiale a favore della nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede” e a “favorire e alimentare la comunione e la collaborazione tra tutte le realtà” presenti nelle diocesi.
Per il Santo Padre l’urgenza e la prima preoccupazione della Chiesa Cattolica è sempre stata chiara: salvare le anime dal relativismo, confermare i fratelli nella fede e comunicare con coraggio la bellezza dell’essere cristiani in un mondo che cambia.
Anche se i Lefebvriani hanno sempre demonizzato il Concilio Ecumenico Vaticano II ed il suo promotore, il Papa Giovanni XXIII, bisogna riconoscere, come Benedetto XVI ha fatto, che “la nuova evangelizzazione è iniziata proprio con il Concilio, che il Beato Giovanni XXIIII vedeva come una nuova Pentecoste che avrebbe fatto fiorire la Chiesa nella sua interiore ricchezza e nel suo estendersi maternamente verso tutti i campi dell’umana attività”, facendo sue le parole di Papa Paolo VI, pronunciate nel Discorso di chiusura del I periodo del Concilio, l’8 dicembre 1962.
Tantissimi Cristiani Cattolici, oggi, sono disorientati dinanzi ad un magistero – quale quello di Jorge Mario Bergoglio è – assolutamente sincretista e volto a rendere tutte le religioni ugualmente valide agli occhi di Dio.
L’antropologo Mario Polia, nell’opera “Il seme e la pienezza”, scrive che “il sincretismo è uno degli errori più perniciosi e diffusi fra tutti quelli che oggi minacciano di vanificare la ricerca e la pratica religiosa dei singoli. Il sincretismo minaccia dal di dentro anche un possibile, costruttivo dialogo inter-religioso”.
Parole sagge e molto profonde che andrebbero analizzate a fondo dai Vescovi, i Rettori dei Seminari e delle Facoltà Teologiche. Se oggi le vocazioni sono rare e vacillano, se le chiese sono vuote e la vita consacrata è numericamente a rischio, un motivo c’è.
Intronizzare “Pachamama” nei Giardini Vaticani, portare la statua dell’eretico Martin Lutero in processione, baciare la mano degli Imam islamici, non sta evidentemente convincendo i Cristiani a seguire Bergoglio e il suo discutibilissimo magistero.
Per fortuna, grazie a don Alessandro Maria Minutella, ai Sacerdoti del “Sodalizio Sacerdotale Mariano” e al giornalista Andrea Cionci, autore di “Codice Ratzinger”, ormai decine di migliaia di persone sanno che Bergoglio non è il Papa e, dunque, si regolano di conseguenza.
Come mai dalle parti di Ecône si continua a celebrare il Divino Sacrificio Eucaristico “una cum” Bergoglio?
Forse che l’Inquilino di Casa Santa Marta, agli occhi dei cultori di “pizzi, merletti e cappe magne”, risulta essere un difensore indefesso della fede, con l’autorità di chi detiene il “Depositum Fidei”?
Torneremo senz’altro sul tema perché un gigante della Fede come Benedetto XVI merita di essere conosciuto per ciò che è stato e non per quello che pochi fanatici dicono di lui.
Sapendo ormai diffusamente quello che ha dovuto subire Papa Benedetto ad opera di massoni e modernisti di sinistra uniti nell’unico scopo di ucciderlo ( infatti ha subito un attentato a Cuba che si è cercato di attribuire ai marxisti cubani ma si sa che non è così), come si può pensare che Egli fosse modernista, hegeliano ecc.? E sapendo che Paolo VI e Giov. Paolo II hanno come lui subito attentati, come si può dire che Bergoglio è la risultante del loro modernismo? Della loro esagerata apertura ai cambiamenti della società? Ecumenismo per questi Papi era semplicemente rispetto per le altre religioni e l’obiettivo era la pace tra i popoli! Nient’altro! Il sincretismo di oggi proposto da Bergoglio è talmente una cosa diversa che egli non vuole le missioni con i sacerdoti che vanno a parlare di Cristo unico Dio e Salvatore! Egli preferisce portare in Vaticano gli idoli pagani di mezzo mondo! E a qualcuno sembra che ci possa essere consequenzialità tra i papi conciliari e il falso papa di oggi? Vorrei pregare tutti di smettere di accusare i veri santi papi conciliari di essere causa della situazione che viviamo oggi! È una falsità di cui si dovrà rendere conto e Dio