La Messa celebrata domenica scorsa da don Enrico Bernasconi ha rianimato quanti avevano ancora dubbi sull’antipapa Bergoglio.
Nell’Omelia del 22 settembre scorso, XVIII Domenica dopo Pentecoste, don Enrico Bernasconi, fedele membro del “Sodalizio Sacerdotale Mariano”, ha specificato come “la Fede è il dono che ci salva” e com’è importante “combattere ed esporsi contro la Falsa Chiesa”.
Tanti lettori di “Civico 20 News” esplicitano sempre di più la loro insofferenza verso il magistero di Jorge Mario Bergoglio che – soprattutto nelle ultime settimane – è diventato di un sincretismo imbarazzante quanto ineguagliabile.
Prima di lui nessuno aveva osato dire che tutte le religioni sono ugualmente valide e buone agli occhi di Dio. Eppure tra i Cardinali nessuno – e ribadiamo nessuno – è riuscito a dire che Bergoglio straparla e dice cose che sminuiscono il Magistero bimillenario della Chiesa.
Sinceramente lascia perplessi la posizione del giornalista ed ex Vaticanista del TG1, Aldo Maria Valli, che sul suo sito personale scrive: “Bergoglio, cadendo nel relativismo più spinto, fa polpette dell’insegnamento di sempre, sconfessando il mandato di nostro Signore (“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”) e liquidando duemila anni di evangelizzazione sostenuta da schiere di santi e costata la vita a tanti martiri”.
Parole forti, concetti concreti. Peccato che a pronunciarle sia un giornalista che ha avuto la fortuna di seguire veri pontefici come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ma, nonostante ciò, non ha il coraggio di dire che Bergoglio non è il Papa.
La posizione di quei cristiani che don Alessandro Maria Minutella ha denominato “Una cum” – per la loro partecipazione alla Santa Messa celebrata “in unione” con uno che Papa non è – è davvero imbarazzante e somiglia molto a quelli che sanno di essere diabetici e, nonostante questo, mangiano lo zucchero a cucchiaiate.
Per questo motivo le parole di don Bernasconi risultano essere un unguento benefico per lenire le ferite dell’anima di quanti, dal 2013, soffrono per l’usurpazione del Trono di Pietro.
Durante l’accorata Omelia don Enrico esorta i fedeli: “Lo scoraggiamento porta alle mancanze di Fede. Quando manca la Fede il Signore non può più agire. Se c’è la Fede invece il Signore agisce. Il Signore dimostra la sua Provvidenza, la sua vicinanza. Quando manca la Fede diventa un impedimento a noi e anche per il Signore perché non può agire”.
Queste parole uno se le aspetterebbe da un Cardinale, un Vescovo o da Jorge Mario Bergoglio che, nonostante tutto, continua ad asserire di essere il legittimo Successore di Pietro. E, invece, niente.
A sviscerare concetti così profondi, e degni della Teologia Fondamentale, è stato l’umile don Enrico Bernasconi che Bergoglio ha scomunicato nel 2020 “per aver sostenuto che l’elezione di papa Francesco sia canonicamente invalida” e ha dimesso dallo stato clericale nel maggio 2024 per non essersi piegato alla dittatura della “Falsa Chiesa”.
I fedeli, come dice la Scrittura, sentono l’odore del pastore e conoscono a chi affidare la vita della loro anima. Sono tantissimi i fedeli cattolici che sostengono – peraltro a ragione – che “l’elezione di papa Francesco sia canonicamente invalida”.
Ecco perché, nonostante gli atti punitivi di Bergoglio, tanti fedeli erano presenti alla Messa celebrata da don Enrico Bernasconi che ha detto: “Oggi non abbiamo il Vicario di Cristo in terra che ci conferma nella Fede. C’è un papa, vestito di bianco, così lo chiamano, che va in giro per il mondo a fare danni, che non conferma nessuno nella Fede, che predica un Vangelo nuovo, un Vangelo diverso, che benedice chissà in nome di chi, che insegna che le religioni sono tutte uguali, che non c’è un dio più importante, che non c’è una vera religione, …”.
Omelia pregna di significato, soprattutto se si considera che in Vaticano vive uno che non è il Papa e che cerca, in ogni modo, di distruggere e scardinare la vera e sola Fede Cattolica.
Infatti, don Bernasconi ha chiosato: “Sant’Agostino, già nel IV secolo, scrisse il “De vera religione” per dire che il Cristianesimo è l’unica vera religione. Oggi, invece, Bergoglio dice che non esiste una vera religione, che non c’è un dio più importante dell’altro, che tutti gli dei, tutte le divinità, sono via di salvezza”.
In pochi minuti di predica, don Enrico ha svelato ciò che sta accadendo in Vaticano e ha messo in guardia le anime dal lasciarsi prendere dallo sconforto, dal senso di resa e dalla perniciosa tendenza a lasciarsi sopraffare dagli eventi.
Migliaia di persone, ormai, hanno capito che non è più possibile andare alla Santa Messa in unione con Bergoglio perché san Tommaso d’Aquino, padre del tomismo domenicano, nella “Somma Teologica” ha scritto: “Peccat quicumque audit Missam haereticorum”.
La traduzione è chiara e lampante: “Chiunque va a Messa con gli eretici pecca”.
Torneremo sicuramente su questo tema ma, prima, ringraziamo i tantissimi nostri lettori che non solo seguono l’avvincente vicenda ma la condividono anche sui vari social e le piattaforme di messaggistica.
Far circolare le notizie è il modo migliore, e più saggio, di tener viva la fiamma della verità.