
Artista dell’arte figurativa toscana dell’Ottocento, stimato dalla critica del Novecento, nel libro della Fondazione Cassa Risparmio di San Miniato curato dalla professoressa Mirian Fileti Mazza
Il panorama dell’arte figurativa toscana dell’Ottocento viene esplorata nell’elegante libro strenna 2024 dedicato a Francesco Gioli dalla Fondazione Cassa Risparmio di San Miniato, “Una pacata eleganza. Francesco Gioli e il naturalismo toscano”, curato dalla professoressa Miriam Fileti Mazza, con schede di Stefano Renzoni .
Artista toscano la cui produzione ha lasciato un’ impronta significativa nel panorama figurativo dell’Ottocento. “Questo studio non intende fornire al lettore un catalogo generale delle opere di Francesco Gioli, scrive nell’introduzione del volume la curatrice Mirian Fileti Mazza, di molte da lui realizzate ne parleremo con dettaglio.
L’intento sarà dunque quello di porre attenzione al contesto in cui Gioli si è formato artisticamente, e prime fra tutte le opportunità che la vita gli avrebbe fatto incontrare sul proprio cammino, che non saranno solo le rilevanti figure di artisti e intellettuali, ma soprattutto le straordinarie vetrine delle grandi esposizioni nazionali e internazionali e le vivaci pagine delle riviste d’arte che proprio alla fine dell’Ottocento sarebbero nate come specchio di una società in continuo mutamento anche nel settore del patrimonio artistico”.
Scrive nella presentazione l’Avv. Giovanni Urti – Presidente Fondazione Cassa di Risparmio San Miniato –“Con l’edizione della monografia Una pacata eleganza . Francesco Gioli e il naturalismo toscano , la Fondazione sensibile al mondo dell’arte e della cultura, prosegue il programma di ricerca e valorizzazione degli artisti nati o vissuti nel nostro territorio”.
Con la figura di Francesco Gioli ci troviamo di fronte ad un artista il cui temperamento, misurato ,mite, elegante, riflessivo, ha fortemente condizionato non solo le personali scelte di vita, ma soprattutto lo stile della sua pittura che in cinquant’anni di lavoro e riuscita a raggiungere e mantenere un livello di riconoscibilità iconografica e tonale molto apprezzabile.
Artista dunque di grande sincerità e dignità, gentiluomo sempre, tanto nei salotti aristocratici che nei pubblici incarichi, trasferì nei temi da lui amati quel rispetto per i luoghi e i sentimenti che lo hanno reso uno degli artisti post-macchiaioli più stimati dalla critica del Novecento.
Amò soprattutto le scene della vita campestre interprete con un senso di profonda leggerezza , dove la tradizione di una quotidianità contadina, a volte anche cruda, non si offriva mai con quella possibile vena retorica spesso evocata da opere contemporanee.
Descrizione immagini:
Foto copertina libro Francesco Gioli “Fiori di campo”, Firenze, Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna
Foto 1 “il vezzo celeste” collezione privata
Foto 2 “Ritratto di Giovinetta” collezione Gioli
Foto 3 “Fernanda Gioli e le amiche”collezione privata
Foto 4 “La Spigolatrice” collezione privata
Le immagini che commentano il testo sono tratte dal volume:
“Una pacata eleganza Francesco Gioli e il naturalismo toscano” a cura di di Mirian Fileti Mazza , schede di Stefano Renzoni, pp.199. ill. b/n e col. Fondazione Cassa Risparmio di San Miniato, 2023, s. i. p.(senza indicazione di prezzo)
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