#NOURSULA, hashtag in tendenza su “X”, ha trovato anche il favore del Premier Meloni.
Tanti nostri lettori, elettori del Centrodestra, si sono detti preoccupati per il nome ridondante di Ursula von der Leyen quale Presidente della Commissione europea.
Effettivamente della von der Leyen gli italiani ne hanno avuto abbastanza. E’ dal 1 dicembre 2019 che la “pupilla” di Angela Merkel porta avanti in Europa politiche che danneggiano l’Italia e le aziende italiane.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “Fratelli d’Italia” – quando ha sentito che Antonio Tajani e i suoi di “Forza Italia” spalleggiavano la bionda Ursula – ha detto: “La proposta formulata da Popolari, Socialisti e Liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito. Ho deciso di non sostenerla per rispetto dei cittadini e delle indicazioni che da quei cittadini sono arrivate con le elezioni”.
Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Maurizio Gasparri non hanno preso molto bene le parole del Premier che, però, non ha intenzione di tradire l’elettorato. La coalizione è importante, specie col nostro pessimo sistema elettorale, ma gli elettori lo sono di più.
A Destra, sin dai tempi di Giorgio Almirante e del “Movimento Sociale Italiano”, gli elettori hanno un ruolo di primo piano e non si possono tradire per mere ambizioni personali. Giorgia Meloni si è formata e forgiata all’interno dei movimenti giovanili del MSI e tale imprinting le è rimasto indelebilmente incollato sul cuore.
Oltretutto, il Presidente del Consiglio sa bene che Matteo Salvini, leader della “Lega”, non ha nessuna simpatia né per Ursula von der Leyen né per le politiche contro il Governo di Roma portate avanti dalla Germania.
Sostenere una riconferma dell’attuale Presidente della Commissione europea, dunque, sarebbe un autogoal per “Fratelli d’Italia” e un regalo per la “Lega” federalista di Salvini.
Sul tema sono intervenuti anche due “leghisti di ferro” come Simone Pillon e Claudio Borghi.
Simone Pillon, noto per essere tra i fondatori del Family Day, dopo aver sentito le parole di Giorgia Meloni ha detto: “Molto bene. Non era pensabile sostenere una simile proposta”. L’ex senatore, Cattolico tradizionale, sa bene che una riconferma della von der Leyen sarebbe come un appoggio alle assurde parole di Marina Berlusconi che ha dichiarato: “Sui diritti sto con la sinistra”.
Giorgia Meloni, infatti, in piena campagna elettorale, durante il Congresso spagnolo di “Vox”, aveva urlato a gran voce che non avrebbe permesso degenerazioni della Famiglia Tradizionale e, soprattutto, non avrebbe prestato il fianco alle Lobby LGBT.
Il Senatore Claudio Borghi, eletto nel collegio della “Lega” in Toscana, ha mandato in tendenza sui social l’hashtag #NOURSULA ed ha sottolineato come con l’Interrogazione parlamentare E-001254/2023 si discusse sulla “Denuncia penale nei confronti della Presidente Ursula Von Der Leyen riguardo lo scandalo degli scambi di SMS con la casa farmaceutica Pfizer” ai tempi del Covid.
Giorgia Meloni, donna preparata e politicamente arguta, ha capito che non si può riportare ai vertici dell’Unione Europea una come la von der Leyen.
Resta impresso nella memoria di tutti gli italiani il detto secondo cui “l’Unione Europea si occupa di noi anche se noi non ci occupiamo di lei” pronunciato dalla Meloni il 5 giugno, tre giorni prima delle Elezioni Europee.
L’Italia, uno dei Paesi fondatori dell’Europa, con Alcide De Gasperi, merita rispetto e, soprattutto, di ricoprire ruoli apicali e decisionali all’interno dei palazzi di Bruxelles.
La presa di posizione del nostro Presidente del Consiglio, dunque, trova il favore della maggioranza del Paese che, all’unisono, dice, anzi urla, #NOURSULA!
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