Ursula Von der Leyen non ottiene l’appoggio di Giorgia Meloni.
Nell’aprile 2024 Giorgia Meloni diceva: “Lo ripeterò senza mezzi termini, a beneficio di chi finge di non capire, quando noi diciamo “Mai con la Sinistra” non stiamo utilizzando uno slogan buono per la campagna elettorale, da buttare via il giorno dopo il voto, in base alla convenienza“.
Parole chiare che hanno messo il Presidente del Consiglio italiano, leader di “Fratelli d’Italia“, nella condizione di essere definito “patriota“.
Ma Meloni proseguì: “Noi quando diciamo “Mai con la Sinistra” stiamo parlando di qualcosa che è nel nostro DNA. Stiamo parlando della ragione che undici anni fa ci ha spinto a fondare “Fratelli d’Italia”. Valeva undici anni fa e vale oggi. Vale a Roma e vale a Bruxelles“.
Ursula Von der Leyen, Presidente designato, ha cercato in ogni modo di accattivarsi i voti dei Conservatori a cui Giorgia Meloni appartiene.
“Fratelli d’Italia”, a seguito delle Elezioni Europee del giugno scorso, ha eletto 24 europarlamentari tra le fila del Gruppo dei “Conservatori e Riformisti”.
Nella mattinata odierna, i ventiquattro si sono riuniti a porte chiuse per decidere a chi affidare la loro preferenza.
L’Onorevole Nicola Procaccini, delegato di “Fratelli d’Italia” all’Europarlamento, non si è sbottonato ed ha semplicemente detto: “Voto dei Conservatori su interessi nazionali”.
Procaccini ha ancora sostenuto: “Ognuno si esprimerà sulla base dei propri interessi nazionali. Il nostro Gruppo è composto da partiti che non rinunciano alle loro prerogative nazionali”.
Parole di buon senso che, però, non dicono chiaramente se i 24 eurodeputati di “Fratelli d’Italia” voteranno o no la fiducia a Ursula Von der Leyen.
Molto più diretto e chiaro l’Onorevole Paolo Borchia, capodelegazione della “Lega” a Bruxelles, che ha detto: “Senza ambiguità, la Lega dice no al bis di Ursula von der Leyen. Nulla di personale ma fare bene il Presidente della Commissione europea è un’altra cosa”.
Il Presidente di “Forza Italia”, successore di Silvio Berlusconi, Antonio Tajani, ha espresso il suo sostegno totale ed incondizionato alla Presidente della Commissione uscente. Alle penne de “Il Foglio” ha infatti dichiarato: “Bene il discorso di von der Leyen, la voteremo”.
Dal “Movimento 5 Stelle”, invece, la contrarietà a un von der Leyen bis è chiara: “L’intervento di Ursula Von der Leyen al Parlamento europeo è stato un libro dei sogni privo di contenuti. Non ha spiegato come raggiungere la pace in Ucraina e soprattutto come sostenere gli investimenti pubblici dai tagli previsti al nuovo Patto di Stabilità. Tra le intenzioni e la realtà c’è un abisso”.
Alle 14:15 le Agenzie di Stampa internazionali battono la notizia :“Von der Leyen rieletta con 401 su 707 voti”.
E’ stata una partita difficile per la neo confermata Presidente della Commissione europea. Per l’elezione sembrava potesse contare su 454 preferenze ma, lo spoglio delle schede non mente: solo 401 Eurodeputati hanno visto in Ursula Von der Leyen la donna giusta.
Fonti interne al Parlamento Europeo dicono che Giorgia Meloni non ha sostenuto la cosiddetta “Maggioranza Ursula”. Dall’Italia il sostegno al riconfermato Presidente della Commissione europea è dunque giunto da “Partito Democratico”, “Forza Italia” e “Verdi”.
Sicuramente tra gli elettori del Governo Meloni vi è stato un sospiro di sollievo perché vi era un reale timore che – alla fine – Giorgia Meloni cedesse ed entrasse a far parte dell’“ammucchiata” politica che – anche per il quinquennio 2024-2029 – prenderà il nome di “Maggioranza Ursula”.
“Civico 20 News”, attento osservatore di ciò che accade nelle “stanze dei bottoni”, seguirà sin da domani cosa accadrà a Bruxelles perché il sostegno all’Ucraina, la transizione ecologica e la dittatura sanitaria – cavalli di battaglia di Ursula Von der Leyen – preoccupano, e non poco, i cittadini italiani.
Grande apprezzamento per l’Onorevole Carlo Fidanza, uomo di ferro del mondo missino all’interno di “Fratelli d’Italia”, che alle 14:20 ha dichiarato: “Abbiamo deciso di non votarla per la ricerca di un consenso a sinistra che la presidente ha avuto. Non c’è un messaggio di cambiamento”.
Giorgia Meloni ha mantenuto la parola: “Mai con la Sinistra”.