Le Pen avanti al 34%, la Sinistra tiene al 28%, Macron si riduce al 20,5%
I francesi, oggi 30 giugno, hanno votato per le elezioni legislative anticipate volute da Macron dopo il risultato deludente alle europee.
La partecipazione massiccia degli elettori supera il 67% degli aventi diritto, una percentuale ben al di sopra del 47,51% delle elezioni politiche del 2022.
I ballottaggi sono previsti per il prossimo 7 luglio.
Per ora, il Rassemblement national (Rn) e alcuni dei suoi alleati del centrodestra hanno circa il 36% di sostegno, mentre il gruppo di sinistra del Nuovo Fronte Popolare è al 28% e i liberali di Macron hanno circa il 20,5%.
In un mese il capo dell’Eliseo ha perso sei punti di popolarità, mentre il presidente del Rassemblement national (Rn) Jordan Bardella è diventato l’esponente politico di cui i francesi si fidano di più, con un 40% di popolarità. E’ quanto riporta un sondaggio condotto da Toluna-Harris-Lci.
Intanto registriamo le prime dichiarazioni: “La democrazia ha parlato“, dice Le Pen in dichiarazioni riportate da Bfmtv, annunciando la propria elezione. “I francesi – aggiunge – hanno dimostrato di voler voltare pagina. Vi invito a rinnovare il vostro voto se avete scelto i nostri candidati al primo turno. Se avete fatto un’altra scelta vi invito a unirvi alla coalizione della sicurezza, della libertà e dell’unità. Abbiamo bisogno di una maggioranza assoluta”.
“A tre settimane dalle elezioni europee” dagli elettori francesi è arrivato “un verdetto chiaro” perché “portando in testa i candidati del Rassemblement National e dei suoi alleati hanno dato vita a una speranza senza precedenti in tutto il Paese”, dice Bardella definendo il secondo turno “tra le elezioni più determinanti della storia della Quinta Repubblica”. Domenica prossima, “se gli elettori ci accorderanno una maggioranza assoluta, intendo essere il premier di tutti i francesi”, un “premier di coabitazione, rispettoso della funzione del presidente della Repubblica, ma intransigente“. Bardella, origini italo-algerine, ha detto nei giorni scorsi che “accetterà” di essere nominato premier solo in caso di maggioranza assoluta.
‘Dinanzi al Rassemblement National, è arrivato il momento di un’ampia unione chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno“: lo dice il presidente francese, Emmanuel Macron, in una dichiarazione trasmessa dall’Eliseo dopo l’esito del voto.
Macron ha anche sottolineato che “l’elevata partecipazione al primo turno di queste elezioni politiche dimostra l’importanza di questo voto per tutti i nostri connazionali e la volontà di chiarire la situazione politica” nel Paese. La loro scelta democratica ci impegna”, sottolinea il presidente, il cui partito si è piazzato terzo, dietro al Rassemblement National di Marine Le Pen e la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire.
Contro il successo di Marine Le Pen si scatena la sinistra per inquinare i risultati
“Ritireremo i nostri candidati appena ci sarà il rischio di una vittoria del Rassemblement National“. Ad affermarlo è il primo segretario del Partito socialista francese, Olivier Faure commentando i primi risultati del primo turno delle legislative. “E’ un risultato storico. Per la prima volta l’estrema destra può governare“, sottolinea Faure su TF1. “La domanda che ci si pone è: diamo loro pieni poteri oppure no?“, si è chiesto Faure. “La posizione dei socialisti è estremamente chiara: non ci sarà, in nessun luogo, un candidato finché ci sarà il rischio di eleggere un candidato dell’estrema destra. Non ci sarà alcuna eccezione“, ha aggiunto.
“Per il secondo turno, il Nuovo Fronte Popolare è presente in un duello nella maggior parte dei casi, il più delle volte contro il Rn. Secondo i nostri principi, da nessuna parte permetteremo a Rn di vincere“.
Così anche il leader de La France insoumise, Jean-Luc Mélenchon. “Nel caso in cui Rn arrivasse primo e noi arrivassimo terzi, ritireremo la nostra candidatura. In ogni caso, le nostre istruzioni sono semplici, dirette e chiare: né un voto, né un seggio in più per il Rn“, ha aggiunto.
Alla luce dei primi risultati potrebbero essere stati eletti tra 65 a 85 deputati al primo turno. Lo stima l’Ipsos. Mentre si andrebbe al ballottaggio a tre candidati per eleggere tra 285 e 315 deputati. All’Assemblea nazionale siedono complessivamente 577 deputati, alcuni dei quali eletti nei territori francesi d’Oltremare.
Secondo le prime stime degli istituti di sondaggio, il Rassemblement National è in netto vantaggio nel primo turno delle storiche elezioni legislative che potrebbero aprire le porte del potere all’estrema destra per la prima volta sotto la Quinta Repubblica.
Con il 34,2-34,5% dei voti, il partito di Jordan Bardella e Marine Le Pen e i suoi alleati sono in vantaggio sul Nuovo Fronte Popolare che unisce la sinistra, che ha ottenuto il 28,5-29,1%, molto più avanti del campo di Emmanuel Macron al 20,5-21,5%, in questo voto segnato da un’impennata dell’affluenza, secondo le stime pubblicate alle 20 da Ipsos e Ifop.
I Repubblicani, che non hanno stretto un’alleanza con la RNn si attestano al 10%.
Le prime proiezioni in termini di seggi per la futura Assemblea Nazionale, da prendere con molta cautela, prevedono una forte maggioranza relativa per il Rn e i suoi alleati, o addirittura una maggioranza assoluta al termine del secondo turno di domenica prossima. Il Rassemblement National, secondo i primi dati preliminari del primo turno delle elezioni legislative, potrebbe aggiudicarsi dai 260 ai 310 seggi all’Assemblée Nationale, la Camera dei Deputati francese.
In questo caso, se venissero confermati i dati, il Rn avrebbe la maggioranza assoluta che è fissata a 289. Il Nouveau Front Populaire si aggiudicherebbe da 115 a 145 seggi. Ensemble pour la République avrebbe tra i 90 e i 120 seggi contro 245 oggi, riferisce Bfm.
La prossima settimana sarà decisiva, tenuto conto delle dichiarazioni eversive rilasciate dai leader dell’estrema sinistra per stravolgere il risultato del ballottaggio premiando addirittura il moribondo Macron, sempre che gli elettori seguono il consiglio innaturale.
Se l’argomento è di interesse, ogni commento è gradito, e altrettanto la sua condivisione