
Le Guardie Giurate sperano nel Disegno di Legge numero 1008 per avere, finalmente, la giusta considerazione dallo Stato. La “Lega” si sta spendendo a riguardo.
“Civico 20 News” è ormai molto noto per essere un giornale che stima, apprezza e fa conoscere l’operato di Forze Armate e Forze dell’Ordine.
L’alto numero di lettori che ci seguono nella trattazione di questi temi lascia ben sperare per il futuro.
Tanti di loro sono giovani e sono ben contenti di sapere che, al di là della cronaca nera e giudiziaria, vi sono uomini e donne che – con indosso un’uniforme – operano per la sicurezza nazionale.
Questa volta, in controtendenza, parliamo di una categoria molto utile quanto dimenticata: le Guardie Particolari Giurate – GPG.
Lo facciamo perché al Senato della Repubblica, in questa XIX Legislatura, è in discussione il Disegno di Legge numero 1008 dal titolo “Disciplina delle attività di sicurezza sussidiaria svolte da soggetti privati”.

Tra i promotori di questo DdL c’è il Senatore Igor Iezzi, “Lega”, da sempre impegnato nel sostegno di quegli italiani, onesti e per bene, che si prodigano per far crescere il Paese e tutelare la pubblica sicurezza.
Al Senato della Repubblica, in questi giorni, si discuterà questo DdL nel quale si dice che “l’attività di guardia giurata prevede lo svolgimento di compiti sempre più rilevanti all’interno della società italiana”.
Parole molto sagge che preludono ad un complesso testo normativo, volto a tutelare una categoria che attende una rivalutazione e valorizzazione del proprio operato da troppo tempo.
Gli unici due testi normativi seri e peculiari per regolamentare “l’attività di vigilanza privata e d’investigazione privata” sono il Regio Decreto 18 giugno 1931, numero 773, e il Regio Decreto 6 maggio 1940, numero 635.
E’ mai possibile che Un Paese serio, evoluto e membro del G7, possa trattare migliaia di lavoratori con delle norme giuridiche, stilate durante il Ventennio Fascista, e mai più veramente revisionate ed adeguate al segno dei tempi?
Evidentemente non è possibile ed è per questo che i Parlamentari proponenti dicono che “l’espansione dinamica di una società in continua evoluzione contrasta con la vetustà di tali disposizioni e richiede una revisione della normativa di settore”.
Non si può continuare a trattare migliaia di lavoratori in questo modo e con questa sufficienza.
Sono anni che le Guardie Giurate chiedono alle diverse Prefetture di essere prese in considerazione e trattate con dignità e rispetto. Va detto che dalle Prefetture e, soprattutto, dal Ministero dell’Interno nulla si è mosso.
Per questo motivo l’attuale Governo di Destra – che aveva promesso di investire sulla sicurezza e aumentare il personale preposto alla vigilanza e al controllo del territorio – sta pensando ad un “progetto di sicurezza globale che distingua tra una “sicurezza primaria” che è e rimane affidata alle varie Forze di polizia e fa capo alle autorità di pubblica sicurezza (nazionale e locale) e una “sicurezza secondaria, o sussidiaria”, che consenta di demandare ai privati quelle attività che non presuppongono l’esercizio dei poteri coercitivi che le vigenti leggi attribuiscono esclusivamente alle Forze di polizia”.
La proposta è molto valida e utile per snellire certe farraginose attività che possono benissimo essere espletate da un Incaricato di Pubblico Servizio, sgravando così di zavorrose incombenze le Forze di polizia.
Siccome tutti, o quasi, abbiamo avuto a che fare con delle Guardie Giurate che si credevano di essere dei “Texas Ranger”, dobbiamo essere concreti e dire che una riforma che conferisce agli Operatori della Vigilanza Privata più attribuzioni deve passare forzosamente da una formazione più pregnante, maggior vigilanza da parte delle Prefetture e più stringenti controlli psicologici e psichiatrici per autorizzare l’uso dell’arma da fuoco.
Coscienti di questi aspetti sono anche gli appartenenti al Sindacato Autonomo Vigilanza (SAV) Guardie Giurate che, in un comunicato molto chiaro, hanno detto che è necessario “portare avanti un progetto di legge ordinaria, che in maniera organica e strutturale, riformi il comparto, al fine di poter avere ricadute positive sia per i lavoratori, che per le aziende stesse”.
Parole che non possono non essere condivise.
In un mondo che cambia, in una società dove c’è un “impiego sempre più strutturato del personale operante come Guardie Particolari Giurate, a coprire ruoli di sicurezza sussidiaria e complementare, in alcuni contesti come ausilio, in altri come prima forza di sicurezza in sostituzione delle forze dell’ordine” non si può non normare la professione e la posizione di chi va in giro con un’arma da fuoco, in città sempre più piene di delinquenti e balordi.
La politica ha il dovere di tutelare tutti i cittadini e, a maggior ragione, quanti sono deputati a garantire l’ordine e la sicurezza.
Non è più possibile sentire di Guardie Giurate aggredite nelle Stazioni della Metropolitana, nelle Stazioni Ferroviarie, nei Centri Commerciali, alle Feste Patronali, …
Le Guardie Particolari Giurate, come Carabinieri, Poliziotti, Poliziotti Locali, … sono lavoratori che escono da casa per andarsi a guadagnare il pane e sfamare una famiglia. Non tenere conto di questo è miope e altamente irrispettoso.

Ecco perché nelle scorse settimane i vertici del SAV sono stati ascoltati – per bocca del Segretario Nazionale, Alberto Giovanni Cordioli – in “Commissione Affari Costituzionali del Senato, per la presentazione di vari Disegni di Legge” – tra cui il 1008/2024 di cui siamo a parlare – “a firma dell’Onorevole Igor Iezzi, volto proprio a riorganizzare in maniera radicale, ma al tempo stesso precisa e puntuale, un comparto produttivo di questo Paese, che rappresenta al tempo stesso anche una prima linea di difesa dei cittadini e della tutela della legalità”.

Parole che abbiamo commentato interloquendo con il Consigliere nazionale e Social Media Manager del Sindacato “SAV Guardie Giurate”, Tairon Angeloni, che ci ha rammentato come lo Stato già si avvale delle GPG, sin dal 2010, con il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno e i vari Istituti di Vigilanza denominato “Mille occhi sulla città”.
Con “Mille occhi sulla città” – come riporta Wikipedia – “gli Istituti si impegnano nell’ottica della sicurezza complementare a collaborare con le forze dell’ordine segnalando ogni anomalia rilevata che possa interessare l’ordine pubblico”.
Belle parole, splendidi intenti da parte del Viminale ma, cui prodest?
Alle Guardie Giurate, che lavorano negli Istituti firmatari del protocollo d’intesa, è richiesto di segnalare “fatti che possono pregiudicare la sicurezza urbana, stradale o i servizi pubblici essenziali, come eventuali fattori di degrado ambientale o sociale disponendo inoltre sinergia tra le centrali operative e garantendo la trasmissione di dati e informazioni utili”.
Tutto questo con quali garanzie, con quali tutele e con quali supporti da parte dello Stato?
L’obiettivo del Disegno di Legge “Disciplina delle attività di sicurezza sussidiaria svolte da soggetti privati” è quello di creare “sviluppo delle attività di sicurezza esperibili da soggetti privati, in un più ampio contesto di sicurezza generale coordinato e controllato dal Ministero dell’Interno e dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza”.
Questa norma, se entrerà in vigore, sarà sicuramente utile per chi fa la Guardia Particolare Giurata, finalmente, espliciterà all’intera popolazione i “compiti delle Guardie Giurate” e chiarirà quali e quante sono “le esigenze di controllo pubblico su attività particolarmente delicate per i profili di ordine e sicurezza pubblica” in cui esse verranno impiegate.
Il tema è complesso e delicato. Per questo, e per non essere eccessivamente prolissi, promettiamo di tornarci.
Ho svolto il lavoro di guardia giurata nel 2002,ho svolto ogni servizio di sicurezza possibile,dall’ antirapina davanti alla banca,alla portineria,ma il mio servizio principale era il bigliettaggio ai serramenti degli esercizi nelle ore notturne devo dire che già allora si chiedeva di essere riconosciuti come pubblici ufficiali dato che in strette occasioni lo si diventava..non è mai stato fatto nulla anche perché gli istituti di vigilanza sono gestiti da privati civili con partita iva.Io penso che si debba rifare la riforma,ma anche i datori di lavoro dovrebbero addestrare con corsi e specializzazione i propri operai che diventano G.P. G dopo un giuramento davanti al sindaco.
La riforma aprirà numerose possibilità di nuovi lavori, l’aumento dei requisiti professionali permetterà all’intero settore di avere un riconoscimento professionale nell’attività di sicurezza nazionale