Barriera di Milano vive un momento difficile. Prima dello Ius Scholae bisogna pensare a ordine e sicurezza.
A Torino, nella splendida capitale della cultura sabauda, vi è un quartiere chiamato Barriera di Milano, che i piemontesi chiamano affettuosamente “La Bariera ‘dMilan”.
Simbolo di questo quartiere, situato nella Circoscrizione 6, è la Chiesa di Maria Regina della Pace, sita in Corso Giulio Cesare.
Barriera di Milano confina a sud con il Quartiere Aurora, a ovest con Corso Venezia, a nord e ad est con il Quartiere Rebaudengo e con il Regio Parco.
Abbiamo dato qualche dato geografico per far capire ai nostri lettori, non torinesi, di cosa siamo a parlare. Purtroppo dobbiamo raccontare che Barriera di Milano è stata trasformata in un ghetto dall’immigrazione incontrollata.
A darne notizia è il Segretario di “Forza Nuova” Piemonte, Luigi Cortese, che in un accorato, quanto preoccupato, comunicato stampa ha dichiarato: “La situazione della scuola Gabelli, dove solo il 5% degli alunni è italiano, è l’emblema del fallimento di politiche che hanno abbandonato interi quartieri alla deriva, favorendo il degrado sociale e culturale”.
Dato acclarato che, purtroppo, il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, “Partito Democratico”, fa finta di non percepire e non comprendere. Una cosa è certa: i cittadini delle Circoscrizione 6 sono stufi e pretendono sicurezza.
Invece, come ben dice il Segretario Cortese: “Il tessuto sociale italiano si sgretola, intere zone delle nostre città diventano irriconoscibili, sottratte alla popolazione italiana per essere consegnate a un’immigrazione senza freni che, invece di favorire l’integrazione, ha creato veri e proprio ghetti”.
Parole assolutamente vere e concrete. “Forza Nuova” non si limita a fotografare la situazione di Barriera di Milano ma alza lo sguardo e guarda al tema in chiave nazionale.
Luigi Cortese sottolinea, infatti, come “Forza Italia e Antonio Tajani hanno il coraggio di spingere per l’introduzione dello ius scholae, una misura che accelererebbe ulteriormente il processo di sostituzione etnica in corso, regalando la cittadinanza ai figli di immigrati”.
Anche su questo caldo tema politico, noi di “Civico 20 News” abbiamo espresso la nostra opinione, riflettendo sull’opportunità o meno di tale misura a favore della popolazione immigrata.
Proprio per questo, i forzanovisti piemontesi sottolineano come “Tajani e i suoi complici vogliono trasformare l’intera Italia in un ghetto, replicando su scala nazionale il fallimento di Barriera di Milano. Lo ius scholae non è altro che il primo passo verso la completa dissoluzione della nostra identità e del nostro tessuto sociale”.
Torino, per chi la frequenta saltuariamente e a distanza di tempo, peggiora di mese in mese. Ci sono zone che definire degradate è eufemistico. Ormai lo Stato sembra aver capitolato sul tema della sicurezza e Torino ne è la prova provata.
Ecco perché dal movimento politico fondato dall’On. Roberto Fiore, nell’ormai lontano 1997, fanno sapere che “Forza Nuova si oppone con forza a queste politiche scellerate, che non tutelano né gli italiani né la nostra cultura. L’Italia deve difendere la propria sovranità e impedire la svendita della cittadinanza. Invitiamo tutti gli italiani a rifiutare questa visione di un Paese che si arrende al degrado e alla perdita della propria identità”.
Sarebbe interessante che una risposta a queste istanze la desse il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio, che di “Forza Italia” è vicesegretario.
Il Piemonte è una regione meravigliosa, con tante qualità, materie prime e imprenditoria raffinata. Può forse trasformarsi in un campo profughi a cielo aperto? Possono i cittadini piemontesi dover tollerare un simile senso di degrado? I torinesi devono rassegnarsi a vivere nel Quartiere di Barriera di Milano con paura e angoscia?
Le domande sono molte e, come sempre, la risposta non la devono dare i giornalisti ma i politici che – è bene ricordarlo – sono mantenuti da emolumenti pubblici, pagati dalle persone oneste e per bene.
Gli immigrati, al di là della sterile retorica, per l’Italia, gli italiani e i piemontesi sono solo e soltanto un costo.
Noi, come sempre facciamo, continueremo a monitorare le nostre città, i nostri quartieri e tutti i luoghi aperti alla collettività. I nostri lettori se lo aspettano e noi non li deluderemo.
Bisognerebbe costringere i politici o coloro che tifano per questa immigrazione selvaggia a vivere in questi quartieri…. sarebbe bello poi sapere se la retorica buonista continua!