
Giorgia Meloni e il Governo Italiano aiutano le fasce vulnerabili a tollerare gli aumenti di luce e gas.
Il Governo Italiano, seppur in leggero ritardo, ha approvato il “decreto bollette” nel Consiglio dei Ministri di ieri, 28 febbraio, con delle risorse che copriranno un trimestre e “saranno divise equamente tra famiglie e imprese, per garantire un sostegno concreto”.
Potranno beneficiare del bonus tutti quei nuclei famigliari con una Dichiarazione ISEE pari o inferiore a 25.000 euro.
Il “caro-bollette” ha infastidito – e non poco – gli italiani che, infatti, nei vari salotti televisivi hanno ampiamente attaccato la Maggioranza per il sostegno che continua a fornire a Volodymyr Zelensky, vero colpevole di questi aumenti.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto “estendere la platea del bonus sociale bollette, alzando la soglia ISEE a 25mila euro, con un meccanismo che assicuri più risorse ai più vulnerabili”.
Alla riunione che ha definito il testo del “decreto bollette” erano presenti anche i vicepremier Antonio Tajani, “Forza Italia”, Matteo Salvini, “Lega”, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, Giovanbattista Fazzolari, il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e, da remoto, il Ministro per il PNRR, Tommaso Foti, e il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Giorgia Meloni, parlando con la stampa su quanto accaduto nel Consiglio dei Ministri, ha poi rivelato che il Governo tira dritto verso l’energia sicura o, come sarebbe meglio chiamarla, energia nucleare.
Ai giornalisti, il Presidente Meloni ha detto: “Oggi il Governo ha approvato anche un altro importante provvedimento per garantire energia sicura, pulita, a basso costo, capace di assicurare sicurezza energetica e indipendenza strategica all’Italia. Parlo ovviamente dell’energia nucleare sulla quale ora chiediamo al Parlamento di esprimersi”.
I 3 miliardi di euro contenuti nel “decreto bollette” sono stati definiti “pannicello caldo” da CGIL, UIL e opposizione parlamentare.
La Meloni ha risposto in modo conciso e piccato: “Abbiamo anche deciso di guardare al futuro con scelte di lungo periodo, perché è questo quello che serve all’Italia: scelte coraggiose e strutturali. E’ l’impegno che abbiamo assunto con gli italiani ed è l’impegno che intendiamo rispettare”.
Il tema dell’energia nucleare sconquassa l’opinione pubblica e c’è da credere che in Parlamento ci saranno innumerevoli gazzarre riguardo alla discussione sull’autosufficienza energetica.
Il leghista Fabrizio Cecchetti, su X, ha scritto: “Approvato il #decretobollette con 3 miliardi di aiuti per le famiglie. Un sostegno concreto per milioni di famiglie che devono affrontare l’aumento dei costi energetici, con aiuti che possono arrivare fino a 500 euro”.
I risultati li vedremo quest’estate. Per ora non resta che attendere.
Gli aiuti ai più fragili vanno bene, così pure il decreto bollette, ma, meglio di tutto è pensare all’energia nucleare; poi i soliti piantagrane faranno gazzarra, ma Meloni deve tenere duro e soprattutto farsi perdonare dagli italiani per lo spreco di danaro gettato a sostenere una guerra che non ci appartiene. Ci dia un segnale chiaro, tenendo presente la brutta figura di Zelenski nell’incontro con Trump, una figura così brutta da far saltare la conferenza stampa programmata. E’ ora di dimostrare che abbiamo politici veri che sanno cosa fare per governare dignitosamente l’Italia.
Aggiungo che con i soldi risparmiati negando il reddito cittadinanza, trovata sciagurata dei precedenti governi, e negando gli aiuti in armi all’Ucraina, cioè limitandoci agli aiuti umanitari, avremmo avuto una notevole quantità di danaro per tante iniziative a favore degli italiani. Dagli effetti della manifestazione dei maranza che mostrano i denti contro di noi e cartelli di odio per gli italiani, ormai è chiaro ( ma era chiaro da sempre) che l’immigrazione è stata da sempre un’iniziativa politica che sta cogliendo nel segno. I clandestini inneggiano ai magistrati rossi e a tutto il mondo sinistrorso che li ha fatti venire qui per crearsi un seguito elettorale, dal momento che gli italiani non li votano più.