
Dopo la paura per i Campi Flegrei, tremori dai “vulcani sommersi”. Chi sono?
Alle 19.11 di mercoledì 26, l’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di Magnitudo 4.7, nel Tirreno meridionale, al largo di Calabria e Sicilia. Un’area sottomarina profonda, nota come quella dei “vulcani sommersi”.
La scossa il cui epicentro è stato rilevato a una profondità di 182 km è da imputare a una attività del vulcano Marsili, il più grande vulcano sottomarino d’Europa, immerso nel Mar Tirreno, situato a circa 140 km a nord della Sicilia e 150 km a ovest della Calabria. Si estende per ben 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza, con un’altezza di circa 3.000 metri dal fondale marino, ma la sua vetta si trova ancora a circa 500 metri sotto il livello del mare.
Il Marsili fa parte della catena sommersa dal Palinuro ed è considerato un vulcano attivo che potrebbe rappresentare un serio rischio per il sud Italia a causa di possibili eruzioni, frane sottomarine e attività sismica con il rischio di tsunami per le coste del Mar Tirreno meridionale, in quanto il vulcano si trova in una zona geologicamente instabile, con frequenti terremoti che potrebbero destabilizzarne le pareti.
L’attività sismica si sta intensificando nel sud Italia. Alle ore 00: 4, l’Etna ha mostrato un repentino incremento del tremore vulcanico che ha raggiunto il massimo alle ore 1: 20. Lo Stromboli, anch’esso vulcano sempre attivo, attualmente è in allerta gialla, un contegno tipico della montagna che alterna periodi di bassa intensità con brevi parossismi (attività definita stromboliana proprio per questa periodicità).
L’area che ultimamente sta destando più preoccupazione però, è quella dei Campi Flegrei, un’ampia zona vulcanica prospiciente la Campania, con caldere attive e da millenni soggetta a fenomeni di bradisismo. I Campi Flegrei sono un vasto “cappello” che ricopre un mare di magma e sono considerati un super-vulcano, più pericoloso del Vesuvio, anche perché sono rivolti a una zona costiera dove vivono tra le 600 e le 900 mila persone.
Una zona del Tirreno in cui è stata rilevata una nuova faglia al largo di Bagnoli, attivata dopo una scossa di magnitudo 4.2 nel 2024
I Campi Flegrei attualmente sono in allerta gialla, ma dal gennaio 2025 l’intensità ininterrotta degli sciami sismici di magnitudo superiore a 3.9, ha destato molta preoccupazione, tanto che in più occasioni, la popolazione ha evacuato le aree critiche. La zona è sotto osservazione in quanto tuttora molto instabile e il risveglio del gigantesco Marsili potrebbe non essere estraneo all’attuale instabilità dei vulcani italiani.
Il sud Italia è una delle aree vulcaniche più attive d’Europa, con numerosi vulcani sia terrestri che sottomarini. Gli scienziati monitorano costantemente il Marsili per valutare il rischio di un’eventuale eruzione o crollo sottomarino, che potrebbe avere gravi conseguenze sulle coste italiane, ma quali sono i mostri dormienti di cui si parla poco?
I vulcani Terrestri del Sud Italia, sono piuttosto noti.
Presentano nell’Etna il vulcano attivo più alto d’Europa (~3.357 m), quindi il Vesuvio, il sicario di Pompei e di Ercolano, dormiente dal 1944, quando nell’ultima eruzione uccise oltre una ventina di persone. A seguire, lo Stromboli, il più attivo delle Isole Eolie (Sicilia), noto per le sue spettacolari esplosioni. Nello stesso arcipelago anche Vulcano (definito dalla mitologia romana che identifica in Vulcano il dio Efisto, da cui il nome di tutti gli altri), è da considerarsi attivo, anche se l’ultima eruzione risale al 1888-1890. Dunque, dopo i famigerati Campi Flegrei anche l’isola di Ischia è vulcanica, le cui eruzioni sono da considerarsi storiche, l’ultima nel 1302.
Molto poco si parla invece di Vulcani Sottomarini della catena del Palinuro tra la Campania e la Sicilia, che sono sette:
- Marsili – Il più grande vulcano sottomarino d’Europa (Mar Tirreno).
- Magnaghi – Situato vicino al Marsili, meno studiato.
- Vavilov – A nord della Sicilia, ha una struttura vulcanica imponente.
- Palinuro – Un grande vulcano sottomarino a sud del Marsili.
- Glauco – Vicino al Palinuro, ancora poco conosciuto.
- Sisifo – Un altro vulcano sommerso situato nel Tirreno meridionale.
- Enarete – Nella stessa area di Palinuro e Glauco.
Oltre al gigantesco Marsili anche altri di questi grandi vulcani sottomarini sono attivi e potrebbero generare fenomeni difficilmente valutabili e prevedibili. Il monitoraggio di queste strutture è comunque fondamentale per la prevenzione di eventi potenzialmente pericolosi.
Non conoscevo tutti questi vulcani sottomarini… Chissà quanto se ne sta tenendo conto in previsione del famoso ponte sullo stretto!