Le nostre truppe non andranno in Ucraina a combattere una guerra non nostra. A ribadirlo il Senatore Lucio Malan, “Fratelli d’Italia”.
“Il Governo Italiano – nella persona del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del Ministro degli Esteri e del Ministro della Difesa, ha chiarito che è escluso l’impiego di nostre truppe in Ucraina; a differenza di quanto ha molto imprudentemente detto il Presidente francese Macron”.
Con queste parole il Capogruppo di “Fratelli d’Italia” al Senato della Repubblica, Lucio Malan, ai microfoni di “Sky Tg24”, ha ribadito come l’Italia non fornirà soldati all’Ucraina per continuare il sogno bellico di Volodymyr Zelensky.
Parole che non hanno bisogno di tante spiegazioni.
Il Governo Italiano si sta prendendo un impegno con l’elettorato e sa, che se non dovesse mantenere la parola, i cittadini non ci metterebbero molto a staccare la spina all’Esecutivo.
Emmanuel Macron, nei giorni scorsi, con le sue parole di odio verso la Federazione Russa, ha detto delle cose profondamente sbagliate e, come sottolinea il Senatore Malan, “ha fatto apparire il blocco Occidentale come diviso al suo interno”.
“Sono circa vent’anni che nell’ambito della NATO vengono approvate come spese militari cifre pari al 2% del PIL di ogni singola Nazione aderente all’Alleanza Atlantica” ha specificato il Senatore Malan. Purtroppo in molti lo hanno detto ma non lo hanno poi fatto nella sostanza.
Ed è per questo che il Capogruppo dei Senatori di “Fratelli d’Italia” insiste nel dire che “in un momento come questo – dove non c’è soltanto il problema Ucraina – gli Stati europei devono essere credibili, ed avere delle strutture difensive tali da scoraggiare eventuali tentativi di qualche folle attacco”.
Un celebre, quanto vero, aforisma latino dice: “Si vis pacem, para bellum”, ossia, “Se vuoi la pace, prepara la guerra”. Mai parole furono più appropriate.
Avere un esercito addestrato, ben equipaggiato e pronto ad un impiego militare immediato, rende un Paese temibile e, dunque, meno attaccabile.
Con le politiche “pacifinte” che serpeggiano nella Sinistra e, soprattutto, nell’irrilevante mondo radicale il rischio è quello di diventare come gazzelle nella fossa dei leoni.
La speranza che i nostri lettori hanno è che il Governo Meloni continui ad investire sugli armamenti, sui mezzi militari, sulla formazione del personale delle Forze Armate, per rendere l’Italia una nazione non appetibile per il guerrafondaio di turno.
Torneremo senz’altro sul tema.
Speriamo che tengano duro al governo! Poi si dovrebbe potenziare il nostro esercito, ma solo per difesa della nostra patria, non quella degli altri. Abbiamo visto in passato i guai che porta scendere in campo con i pazzi.