In Ucraina si combatte una guerra con la Federazione Russa su mandato degli USA.
A risposta dei continui appelli bellici di Volodymyr Zelensky e dell’Ucraina, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha deciso di firmare un Decreto nel quale si prevede l’arruolamento di 147.000 nuovi soldati.
Dalla RAI fanno sapere che vi sarà un “arruolamento obbligatorio nelle Forze Armate della Federazione Russa, per il periodo Aprile-Luglio, di 147.000 militari, tra i cittadini fra i 18 e i 30 anni, che non sono nella riserva e sono soggetti alla leva militare”.
Notizia che non sorprende se si considera che, solo nelle scorse ore, Zelensky – rivolgendosi a Joe Biden e agli Stati Uniti d’America – aveva detto: “Se hai bisogno di 8.000 colpi al giorno per difendere la linea del fronte ma ne hai solo 2.000, devi fare di meno. Se non c’è il sostegno degli Stati Uniti, significa che non abbiamo difesa aerea, missili Patriot, disturbatori per la guerra elettronica, proiettili di artiglieria da 155 millimetri”.
Le parole di Zelensky all’intervistatore del “Washington Post” non lasciano spazio alle interpretazioni. Dietro il conflitto con la Federazione Russa ci sono gli USA, veri artefici delle tensioni.
Luca Mirone, dell’Agenzia Giornalistica “ANSA”, sottolinea come “Le richieste di Zelensky a Washington, come sempre, sono dettagliate, ma assumono giorno dopo giorno toni sempre più accorati, nella misura in cui le forze russe continuano a sfruttare al meglio la propria superiorità di uomini e mezzi”.
La superiorità numerica e militare della Federazione Russa è innegabile.
Vladimir Putin, in questi due anni, ha decimato le forze armate ucraine e ha conquistato diversi chilometri quadrati di territorio.
Non a caso dall’“ANSA” tendono ad evidenziare come “Kyev nelle ultime settimane guarda con preoccupazione alla ripresa dell’iniziativa da parte dei russi, che dopo aver conquistato Avdivka (una delle cittadine del Donbass più ferocemente contese) ha ripreso in grande stile l’offensiva nel sud-est e nel nord, tornando a prendere di mira anche Kharkiv”.
In molti ci si chiede come mai l’Organizzazione delle Nazioni Unite, l’Unione Europea e i vari organismi internazionali non si siano ancora adoperati per riportare l’Ucraina a più miti consigli, mettendo così i due leader, Zelensky e Putin, attorno ad un tavolo per stendere delle concrete trattative.
A chi giova questo conflitto?
Persino Jorge Mario Bergoglio, affacciato alla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro, nell’impartire la Benedizione “Urbi et Orbi”, ha detto: “Cristo Risorto apra una via della pace per le martoriate popolazioni di Israele e Palestina e Ucraina”.
Il mondo vuole la pace. Nessuno vuole la guerra. Vedere donne, anziani, bambini, disabili, cadere sotto il fuoco delle bombe scandalizza tutti quelli che hanno una coscienza.
Nel suo discorso, rivolto ai potenti del mondo, Bergoglio ha aggiunto: “Non permettiamo che le ostilità in atto continuino ad avere gravi ripercussioni sulla popolazione civile, ormai stremata, e soprattutto sui bambini”.
Parole condivise anche da chi non è di Fede Cattolica. La guerra è una schifezza che porta solo sofferenza, distruzione e desolazione.
Non a caso, l’inquilino di Casa Santa Marta ha chiosato: “La guerra è sempre un’assurdità e una sconfitta! Non lasciamo che venti di guerra sempre più forti spirino sull’Europa e sul Mediterraneo. Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo. La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori”.
Nelle parole di Bergoglio si legge un appello di buon senso, rivolto ai potenti del mondo, affinché smettano di soffiare ossigeno sulle fiamme e si mettano a tavolino per aprire una via del dialogo e delle trattative.
Quanti innocenti dovranno ancora morire per far spazio alla bramosia di denaro delle Lobby delle Armi?
Quanta sofferenza si dovrà ancora vedere negli occhi dei bambini? “Con il loro sguardo” – dice Bergoglio – “ci chiedono: perché? Perché tanta morte? Perché tanta distruzione?”.
La speranza è che questo mese di Aprile, alla luce di quanto celebrato nella Santa Pasqua, sia il mese dell’apertura dei dialoghi diplomatici, del “cessate il fuoco”, e della fine dei conflitti.
Torneremo senz’altro sul tema.
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