Escalation molto vicina
Il pericolo? Uno scontro diretto con “l’Europa”! Seguendo le affermazioni di Emmanuel Macron, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha etichettato come estremamente rischiose le parole del presidente francese riguardo all’eventuale invio di truppe in Ucraina. “Le affermazioni sono gravi e rischiose – ha affermato Peskov ai media – La Francia, attraverso il suo presidente, menziona ripetutamente la possibilità di un suo intervento diretto sul campo nel conflitto. Questo rappresenta una tendenza molto pericolosa”.
Inoltre, Peskov ha espresso preoccupazione per le dichiarazioni del ministro degli Esteri britannico David Cameron, circa eventuali attacchi alla Russia con armamenti britannici. “Questo rappresenta un’escalation delle tensioni relative al conflitto ucraino, che potrebbe minacciare l’intera struttura di sicurezza europea”.
Tajani a Macron: “L’Italia non invierà truppe in Ucraina”
“Abbiamo sempre affermato che non siamo in guerra con la Russia e quindi non invieremo truppe italiane a combattere in Ucraina”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo a domande dei giornalisti a Reggio Calabria sulle dichiarazioni di Macron. “Difendiamo il diritto dell’Ucraina a essere uno Stato indipendente. Ma voglio ribadire, non siamo in guerra con la Russia. La nostra posizione è ferma. Non abbiamo cambiato idea. Difendiamo la libertà, l’indipendenza, ma ci impegniamo per costruire la pace”, ha aggiunto Tajani.
Kiev: Chasiv Yar sta per cadere, è solo questione di tempo!
La conquista di Chasiv Yar da parte delle forze russe sembra essere solo una questione di tempo, secondo Vadym Skibitsky, rappresentante dell’intelligence militare ucraina, in un’intervista a The Economist riportata da Unian. Questa località del Donetsk è considerata “chiave” per l’avanzata russa verso le ultime importanti città della regione. E il destino di Chasiv Yar potrebbe essere simile a quello di Avdiivka, distrutta completamente dai russi: “Non accadrà oggi o domani, ma tutto dipende dalle nostre riserve e capacità“, ha sottolineato Skibitsky.
L’avanzamento delle forze russe nel Donetsk vede inoltre l’aggiunta di un ‘alleato’ innovativo nella loro strategia di guerra in Ucraina. Mosca ha innovato il design dei suoi carri armati, conferendogli un aspetto insolito per aumentarne l’invincibilità. Secondo quanto riportato da Business Insider, per evitare un’ampia varietà di ostacoli e insidie sul campo di battaglia, i carri armati T-72 sono stati equipaggiati con una speciale armatura trapezoidale, trasformandoli in una sorta di tartaruga meccanica anti-drone fatta in casa. Questa particolare somiglianza con una tartaruga ha portato alla denominazione di ‘Turtle Tank’.
Il veicolo è protetto da una corazza metallica su ogni lato, ad eccezione della parte frontale, dove l’armamento emerge in modo discreto, simile alla testa di una tartaruga. Rob Lee, un esperto di politica militare, ha riconosciuto il carro armato ‘tartaruga‘ durante un attacco russo alla città di Krasnohorivka a metà aprile. Un video diffuso sui social media mostra il veicolo in azione sul campo di battaglia, superando un attacco con munizioni a grappolo. Lee suggerisce che il veicolo potrebbe essere impiegato per operazioni di bonifica da mine. “So che a prima vista può sembrare ridicolo. Tuttavia, non penso che sia una modifica insensata. I russi hanno adattato i loro mezzi alle specificità del campo di battaglia, dove gli ucraini dispongono di droni con visuale in prima persona ma non di sufficienti missili anticarro guidati”, ha commentato Lee.
Il ‘Turtle Tank‘ prosegue la sua avanzata. L’ultima segnalazione lo colloca lo scorso fine settimana a nord del fronte russo, utilizzato proprio nell’assalto a Chasiv Yar, una città ormai devastata che, come detto, risulta cruciale nell’avanzata russa verso le principali città rimaste nel Donetsk.
Niger, Pentagono: truppe russe in una base congiunta con soldati USA
Nel frattempo, truppe russe sono state dispiegate nella base aerea 101 a Niamey, in Niger, che ospita anche forze americane, dopo che la giunta militare nigerina ha deciso di terminare un accordo di cooperazione militare con gli USA ed espellere le truppe statunitensi. L’amministrazione Biden ha accettato di ritirare i suoi militari e ha inviato una delegazione a Niamey per organizzare una partenza ordinata. Il dispiegamento russo “non rappresenta un problema significativo per la sicurezza delle nostre truppe… si trovano in un’area separata e non hanno accesso alle forze o alle attrezzature statunitensi”, ha affermato Lloyd Austin, segretario alla Difesa degli USA. Peskov, dal canto suo, non ha confermato né smentito la presenza russa nella base nigerina, limitandosi a dichiarare che la Russia “sta espandendo le relazioni con vari paesi africani in diversi settori, inclusa la difesa“.
Questo chiaramente segna un altro duro colpo messo a segno dalla Russia a danno della propaganda occidentale, la quale prima ancora che la guerra perde ogni giorno anche ‘la faccia’.
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