A quando l’esordio solitario di Gianna Pentenero?
Aveva ragione Chiara Appendino ad opporsi alla costruzione del c.d. campo largo per le prossime elezioni regionali in Piemonte. Perché due debolezze non fanno una forza. E’ stato per mesi il tormentone di Elly Schlein e Giuseppi Conte, due teorici che non si sono mai misurati sulle criticità delle incrostazioni posticce, costruite in laboratorio e che cadono con tutta la loro ipocrisia sull’elettorato. Infatti di campo largo neppure più si parla, soprattutto dopo lo scandalo del voto di scambio che ha colpito gli Enti Locali della Puglia, con Conte che ha annullato le primarie per prendere le distanze dal degrado del PD.
Cosa sta succedendo in Piemonte?
Il diktat centralista della Schlein ha impedito alla classe dirigente subalpina, non già in piena forma, di contarsi per indicare il candidato presidente della regione. E’ stata così pescata, per evitare attriti e scontri correntizi, dalla quarta fila della nomenclatura, quale agnello sacrificale, Gianna Pentenero, forse anche per affinità correntizia con la segreteria romana.
Sorvolando sul primo strafalcione della Pentenero che, ignorando un punto fondamentale della legge elettorale avrebbe voluto farsi affiancare da una lista di sole donne, si sono vissuti momenti difficili per la formazione delle liste elettorali e alleanze, ove non si bada a competenze, influenze romane, ma si privilegiano i primati correntizi che non possono che spingere verso il basso la lista del PD.
Il primo risultato si riscontra con la defenestrazione del professor Mauro Salizzoni, clinico di fama che nella precedente tornata si era portato appresso oltre 18mila voti. La sua presenza rischiava di turbare i maneggi interni e, dimenticando la sua competenza in campo sanitario, lo si è accompagnato ai giardinetti.
Stessa sorte e per i medesimi motivi Elly Schlein l’ha riservata a Piero Fassino e Mercedes Bresso che avrebbero potuto correre pe le elezioni europee con largo seguito di voti.
Un partito appiattito che non coglie le diversità della società e rincorre tematiche vetuste, si presenta così all’elettore!
Il programma, a quanto si anticipa, sarà focalizzato sulla Sanità.
Pentenero ha fatto accenni alla costruzione di nuovi ospedali, dimenticando che i progetti di Cirio sono già in stato avanzato.
Ha poi glissato sugli sfracelli compiuti dal PD nella legislatura precedente con Chiamparino e Saitta, impegnatissimi e chiudere ospedali e ridimensionare reparti o organici.
Il tutto senza poter contare sul sostegno di Salizzoni, mentre Cirio, proprio nelle tematiche sanitarie, sta convogliando il fior fiore delle rappresentanze delle categorie sanitarie.
Per cercare in extremis di ottener l’alleanza con il M5S, la Pentenero ha cancellato dal suo programma la costruzione del secondo inceneritore.
I ben informati sussurrano che Gianna Pentenero sarebbe favorevole ad ogni compromesso al ribasso, pur di allagare la sua coalizione.
Patetico, se riflettiamo sulle problematiche del Piemonte e dei piemontesi, l’ultimo appello ai grillini, un po’ troppo minimale, che così conclude: c’è “una grande esigenza di ascolto, di sentire un’istituzione come la Regione più vicina alle persone, non una cosa lontana che passa solo attraverso meccanismo complessi. C’è bisogno di semplicità nel rapporto, nell’incontro, nell’ascolto e nel cercare soluzioni alle tante problematiche che ci sono, prima fra tutte la sanità. Vedo grande attenzione – conclude – e la voglia di immaginare che il nostro Piemonte possa essere governato meglio”.
Altro problema aperto per Gianna Pentenero, sarà l’affinamento agli appetiti dei suoi alleati. Si parla dell’edizione piemontese della lista di Emma Bonino sulla falsariga di quella per il Parlamento europeo, in via di presentazione tra infinite polemiche, perchè sta imbarcando di tutto, da Renzi, agli abortisti della Bonino uniti sino a quel baciapile di Totò Cuffaro.
Sta invece subentrando la pace armata tra gli ecologisti di Bertola e l’estrema sinistra di Soumahoro, distinti e distanti tra di loro ma con quale programma? Resiste solo la lista riformista, del Monviso, ma vedremo in seguito.
L’ultimo inciampo per l’incolpevole Pentenero, prima della sua uscita pubblica, glielo riservano i giudici che hanno spedito agli arresti domiciliari un componente dell’Orecol, di nomina Pd, con l’accusa di aver agevolato le cosche mafiose nell’ottenimento di appalti milionari lella già tormentata e grigia A32. Altra inchiesta inchioda il padre di un uomo di punta della lista del PD per il consiglio regionale. Tempi butti, aspettiamo di leggere il programma di
Gianna Pentenero ed il seguito….
Tra lotte intestine tra i perdenti, sta avanzando con progetti di sviluppo volti al futuro, con il coinvolgimento di sindaci e territori, il presidente Cirio che nei fatti ha creato un campo d’azione veramente largo e coeso.