
La cittadinanza italiana va regalata. A dirlo sono gli “statisti” di “+Europa”.
Da diverso tempo gira per l’Italia una proposta referendaria dal nome bizzarro quanto il suo contenuto.
Siamo a parlare di “Figlie e figli d’Italia – Referendum Cittadinanza” di cui “+Europa”, soggetto politico fondato da Emma Bonino, si sta facendo latore.
A sponsorizzarne l’adesione è il portavoce di “+Europa Cuneo”, Flavio Martino, noto per essere il figlio del Senatore comunista, Leopoldo Attilio Martino.

Il portavoce del partito di Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova ha fatto sapere: “Ringraziamo la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, il sindaco di Alba Alberto Gatto e quello di Bra Gianni Fogliato per avere risposto sì alla nostra richiesta di aderire alla raccolta firme on line per promuovere un referendum sulla cittadinanza”.
La cosa non stupisce dal momento che i succitati primi cittadini sono ad amministrare comuni nei quali la sicurezza è una chimera lontana.
Il problema è che tanto “+Europa” che i sindaci del “Partito Democratico” non hanno chiaro che l’alto tasso di reati e atti criminosi compiuti nelle nostre città sono compiuti da quegli immigrati, molti dei quali minorenni, a cui loro vorrebbero regalare la cittadinanza italiana.
Ciò nonostante Flavio Martino insiste nel dire che “il referendum si propone di fare quanto il Parlamento ha sempre rinviato da quando è in vigore la cosiddetta Bossi-Fini. La proposta è di portare da dieci a cinque anni il periodo necessario per richiedere la cittadinanza italiana, fatti salvi i requisiti richiesti (conoscenza della lingua italiana, lavoro regolare, assenza di reati, …)”.
A Martino, e a tutta la galassia delle associazioni “Radicali”, bisognerebbe spiegare che la cittadinanza non si regala e, a detta di molti nostri lettori, non si può continuare a naturalizzare persone che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura, le nostre tradizioni e la nostra storia.

Su questo tema non si può non riportare il pensiero del Generale di Divisione Roberto Vannacci, Europarlamentare eletto con il simbolo della “Lega”, che ha detto: “La cittadinanza non va svenduta, ho vissuto cinque anni in Francia e non ho la cittadinanza”.
Ciò nondimeno, secondo Martino, “il punto forte riguarda i ragazzi e le ragazze nate nel nostro Paese e figli di stranieri che studiano e risiedono regolarmente in Italia”.
Invece – e la cronaca giudiziaria ci dà manforte – il punto forte sta nel fatto che gli Istituti Penali Minorili sono gremiti di immigrati di seconda generazione che, nonostante siano cresciuti qui, delinquono impunemente, mancando di rispetto agli italiani veri per storia, cultura e tradizione.
Tanti nostri lettori si sentono offesi quando Flavio Martino dice: “è ora di fare concretamente un passo avanti di civiltà riconoscendo a chi è nato nel nostro Paese, studia nelle nostre scuole e parla la nostra lingua pari dignità e diritti”.
In Australia, Giappone, ed altre Nazioni evolute, forse, vengono regalate e svendute le cittadinanze?
Forse i Paesi che non svendono cultura e cittadinanza sono privi di civiltà? La civiltà di una nazione, forse, si misura da quanto poco questa difende e tutela le proprie radici?
A leggere le notizie che provengono da “+Europa” si resta sempre sbigottiti. Oltretutto ci si chiede come il Sindaco di Cuneo, che amministra un Capoluogo di Provincia, possa farsi irretire da un partito che né alle Elezioni Politiche del 2022 né alle Elezioni Europee del 2024 ha superato la soglia di sbarramento per entrare nei palazzi del potere.
Una volta si dava diritto di parola e di decisione a quanti avevano il consesso e l’appoggio dell’elettorato. Oggi, invece, qualsiasi persona viene deputata a parlare e gli Amministratori pubblici, in modo del tutto inspiegabile, si pronano a quanti non vincerebbero neppure le elezioni di condominio.
L’argomento è complesso e delicato. La speranza di molti è che questo referendum non venga mai calendarizzato nei lavori del Parlamento e finisca nell’oblio.
Noi, come sempre, torneremo sul tema.
Perché non proviamo chiedere pari dignità e diritti nei paesi di provenienza degli immigrati…. sarebbe interessante conoscere la risposta!?
Hai ragione Elia, il grado di civiltà non si misura con il numero di immigrati ospitati; la Svezia ha sempre goduto fama di essere molto civile perché non aveva fede e ora ha uno spaventoso livello di aborti, suicidi e persone che chiedono l’eutanasia. Ha sempre goduto fama di accogliere chiunque anche i marziani, ma ora sta facendo le giuste restrizioni. Non è più civile la Svezia? O ha finalmente capito che i suoi cittadini stavano per essere spodestati della loro patria e sovranità? Quindi basta raccontare balle, cari colleghi di sinistra! Voi state cercando un pubblico votante che tra gli italiani NON AVETE PIÙ! Chiedete agli emiliani se sono contenti del lavoro sugli argini dei fiumi per evitare le alluvioni; in tv dicono chiaramente che non ve ne frega nulla di loro! È difficile che i vostri elettori continuino ad esserlo perché vi occupate dei migranti e dai gay pride e non della vita vera degli italiani. Ecco perché fate “ gli accoglienti “! Vi servono nuovi pesci che abbocchino e a cui chiedere il consenso perduto . Continuate così che a noi va benissimo
Lasciatemi cantare..con la chitarra in mano.. lasciatemi cantare..io sono un italiano vero..Mio padre nonostante fosse sposato con una donna del sud,i meridionali li chiamava i barbari..un termine inoffensivo e spiegato dalla storia come popolo straniero conquistatore .. come mi piacerebbe che mio padre fosse ancora vivo.. come mi piacerebbe che vedesse e sapesse dove siamo arrivati nel 2024…il progresso porta al regresso mi diceva sempre…Papà aveva sempre ragione..
I nostri genitori e progenitori avevano la vista lunga. Avendo passato momenti bui nel ‘900 sapevano che le troppe aperture portano a depauperamento della cultura, dei costumi e alla disintegrazione delle tradizioni.