Diversi insegnanti, per lo più precari, si sono indignati dopo l’ennesimo discorso vano del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Lunedì 16 settembre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto l’ennesimo (e costoso) viaggio a Cagliari per inaugurare il nuovo anno scolastico al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” del Capoluogo della Regione Autonoma della Sardegna.
Al suo fianco il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, “Lega”, che ha rappresentato il Governo Italiano a cui gli italiani hanno accordato la fiducia.
Questo articolo nasce dalla sollecitazione di diversi insegnanti che lamentano le condizioni pietose nelle quali si trovano a dover operare.
Quest’anno, come ogni anno, le scuole pubbliche italiane sono carenti di Insegnanti di Sostegno, per i ragazzi con disabilità, e di Insegnanti “con cattedra”.
Il Presidente Mattarella, dinanzi a ciò, non è stato in grado di dire qualcosa di concreto ma si è limitato, in modo democristiano, a dire: “Agli insegnanti, ai presidi, ai docenti, al personale di supporto si chiede molto; talvolta troppo. Anche a fronte di retribuzioni spesso non all’altezza di altri Paesi europei. Si tratta di un aspetto di grande rilievo che va affrontato concretamente”.
La domanda è sempre la stessa: se il Capo dello Stato conosce la penosa situazione nella quale si trova ad operare il personale scolastico, perché non fa qualcosa di concreto?
Il Presidente Mattarella, come tutti i suoi predecessori, dovrebbe essere il Garante della Costituzione.
Quella Costituzione che – come egli stesso ha asserito – insiste sul fatto che “L’integrazione scolastica deve continuare a crescere nonostante le difficoltà. Vi sono vari e diversi fronti da curare con impegno e attenzione costanti: nei confronti dei portatori di disabilità, nei confronti dei meno abbienti, nei confronti degli immigrati”.
Come mai allora Sergio Mattarella non fa pressioni sui Dirigenti del Ministero dell’Istruzione e del Merito – i veri responsabili di come va la scuola, perché i ministri cambiano ma i Dirigenti restano – affinché garantiscano i diritti costituzionali agli studenti disabili, poco abbienti, ecc…?
La risposta la sanno solo lui e i suoi collaboratori del Quirinale.
Gli insegnanti che leggono “Civico 20 News”, e che ci hanno sollecitati ad intervenire sul tema, sono rimasti un po’ offesi per ciò che ha detto il Presidente Mattarella su insegnanti, presidi, docenti e personale di supporto.
L’oltraggio nasce da queste parole: “Tutti loro hanno e devono sempre avere la consapevolezza e l’orgoglio di ricoprire un ruolo prezioso per la nostra società: quello di formare ed educare i cittadini in crescita. Dalla loro opera, spesso silenziosa e non conosciuta, dipende in gran parte il futuro della nostra Italia”.
Vergognoso attribuire tante e tali responsabilità al personale scolastico ma non far nulla per migliorarne le condizioni di lavoro, formazione e crescita professionale.
Sempre più cittadini si chiedono quale sia il ruolo e la funzione del Presidente della Repubblica in Italia. Possibile che – pur nella sua posizione “super partes” – non sia in grado di richiamare Governo e Parlamento affinché facciano leggi serie e mirate per migliorare il mondo della scuola, a partire dalle condizioni di lavoro del personale?
Non ci si può limitare a dire ai genitori che “devono vedere nei docenti non una controparte, ma interlocutori che aiutano nella formazione”. Il personale docente va stimato per l’opera meritoria e concettuale che svolge a servizio del Popolo Italiano.
Un genitore che non lo capisce, evidentemente, ha una carenza cognitiva ed una visione limitata del mondo.
Incredibile che il Presidente Mattarella riduca tutto a un: “Non si dà una mano ai ragazzi se si imposta una dinamica di scontro con la scuola o di sfrenata competizione tra gli stessi studenti”.
Probabilmente Sergio Mattarella, che sta svolgendo il suo secondo mandato presidenziale, è stanco ed è giunto ad un’età che non gli consente più di star dietro a tutti gli impegni istituzionali che si richiedono al Rappresentante della Nazione nel mondo.
In tanti dicono che si dovrebbe evitare di far fare due mandati di sette anni al Presidente della Repubblica perché il rischio è quello di ritrovarsi un uomo geriatrico e lontano dai reali problemi del Paese.
Con l’occasione “Civico 20 News” ringrazia il personale della scuola – anche i Collaboratori Scolastici (bidelli) che nessuno ricorda mai, ma che permettono ai nostri giovani di studiare in un luogo pulito e sanificato – per quanto svolge a servizio della gioventù, della cultura e dell’italica Nazione.