
Tra Carlo Calenda e Matteo Renzi è finito l’amore politico?
In questi giorni di Elezioni Europee 2024 e di Regionali del Piemonte continua la querelle tra Matteo Renzi, “Italia Viva”, e Carlo Calenda, “Azione”, che si fanno i dispetti come fossero la celebre coppia composta da Sandra e Raimondo in “Casa Vianello”.

Questa volta, a prendersela con l’ex compagno di avventure politiche, Matteo Renzi, è stato Carlo Calenda che, al giornalista Claudio Brachino, in un’intervista su “Primo Piano – Elezioni Europee”, ha dichiarato: “Il problema di Renzi è che non riesce a resistere alla tentazione di fregare chiunque faccia una cosa con lui. Dopo il fallimento del Terzo Polo non posso dire che abbiamo scherzato”.
Parole che lasciano perplessi. Che a parlare di scaramucce e di “fregature” sia un Parlamentare della Repubblica, nonché ex Ministro, lascia sgomenti.
Una volta, in un tempo che si può identificare con la Prima Repubblica, i politici avevano uno stile, un’educazione ed un tatto che oggi non si vedono più.
Vi immaginate Palmiro Togliatti, Giorgio Almirante, Giulio Andreotti, Pietro Nenni, … parlare con i toni usati da Carlo Calenda? La politica italiana ha perso davvero molto negli ultimi due decenni.
Ma Calenda è senza freni, e con la sua solita espressione, fra il serio e il faceto, dice a Brachino: “La lista “Stati Uniti d’Europa” subito dopo le Elezioni Europee non esisterà più, lo dicono loro stessi. Questo non è un modo serio di fare”.
Come direbbe il celebre attore, esperto in parodie, Maurizio Crozza: “Calenda fa le cose solo in maniera seria!”.
Al di là delle battute, e della facile ironia, è preoccupante che con una guerra fra Federazione Russa e Ucraina, un conflitto fra Israele e Palestina, il rappresentante di un partito politico con 12 seggi alla Camera dei Deputati, 4 seggi al Senato della Repubblica, 2 Seggi all’Europarlamento, e 12 seggi nei Consigli Regionali, parli con questa leggerezza di frivolezze a amenità.
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa la francese Valérie Hayer, Presidente del Gruppo Politico Liberale “Renew Europe”, a cui “Azione” appartiene.
Possibile che con la situazione geopolitica in atto, il nostrano Calenda debba spendere le giornate a parlare male di Matteo Renzi? I loro problemi personali non se li possono risolvere “in camera caritatis” com’era in uso tra i politici della Prima Repubblica?
Gli elettori hanno preso atto della situazione e alle urne hanno espresso la loro opinione.
La domanda che sorge spontanea è: dopo queste imbarazzanti dichiarazioni di Carlo Calenda, alle prossime Elezioni Politiche, che si terranno verosimilmente nel 2027, “Azione” otterrà ancora 16 seggi in Parlamento, fra Camera e Senato?