Carlo Calenda, leader di “Azione” ha preso male la riconferma di Marco Marsilio in Abruzzo.
In vista dei prossimi appuntamenti elettorali – Elezioni Regionali della Basilicata, Elezioni Regionali del Piemonte ed Elezioni Europee – non possiamo non prendere in esame l’atteggiamento da “bullo” politico del leader di “Azione”, Carlo Calenda.
Lo facciamo partendo dalle gravissime accuse che il leader di “Azione” ha fatto parlando del Governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio.
In una newsletter intitolata “L’Abruzzo e i venti che cambiano (continuamente)”, il “buon” Calenda ha detto di tutto.
In modo particolare ha scritto: “Marsilio ha messo in atto vergognose politiche clientelari”.
Parole molto forti che – in un Paese civile – andrebbero supportate da prove.
Secondo Calenda, dunque, Marsilio avrebbe concesso “quattrocentomila euro dati ad ogni Consigliere Regionale per foraggiare associazioni”. Strano che nessuna Procura della Repubblica, operante in Abruzzo, abbia ritenuto aprire un fascicolo in merito.
Ma c’è di più. A detta del leader di “Azione”, Marsilio avrebbe anche elargito “otto milioni per ospitare il Napoli calcio con tanto di pullman provenienti da Napoli per il voto in Abruzzo”.
Accuse piuttosto gravi che avrebbero bisogno di un impianto probatorio certo.
Di prove nella newsletter non ve ne sono ma per Calenda “queste politiche hanno funzionato, nonostante la sanità a pezzi e le infrastrutture intermittenti che appaiono o scompaiono con i cicli elettorali”.
In molti si sono chiesti il perché di tanto livore da parte di Carlo Calenda nei confronti della Destra dal momento che alle Elezioni Regionali del Piemonte, gli iscritti ad “Azione”, sosterranno la candidatura di Alberto Cirio.
Scelta strana dal momento che “Azione” alle Elezioni Amministrative di Alba (Cuneo) e di Settimo Torinese (Torino) correrà in lista civica, assieme a “+Europa”.
Cos’hanno in comune “+Europa” e i partiti della Destra di Governo?
Con quale faccia “Azione” corre con il Centrosinistra, con i “radicali” e con il “Movimento 5 Stelle” alle Amministrative e alle Regionali d’Abruzzo ma poi sostiene “Fratelli d’Italia”, “Lega” e “Forza Italia”, alle Regionali del Piemonte?
Quando si parla di Carlo Calenda darsi delle risposte è difficile.
Come dimenticare quando viveva la sua “storia d’amore” politica con Matteo Renzi e “Italia Viva”?
Come dimenticare quando i dipendenti della “Magneti Marelli” di Crevalcore (Bologna) hanno dato le spalle al leader di “Azione” rifiutandosi di avere un’interlocuzione con lui?
Eppure Carlo Calenda tira dritto sui suoi “voli pindarici” da statista “de noantri” e scrive: “Si conferma il fatto che siamo l’unico partito dell’area liberale ad esistere sui territori e ad avere una prospettiva di crescita”.
Parafrasando il professor Roberto Vecchioni: “Sogna, ragazzo sogna”.
Carlo Calenda esulta in modo esagerato per un misero 4.0% ottenuto alle Regionali d’Abruzzo. Peccato non si renda conto di aver preso 17.473 preferenze meno del “Movimento 5 Stelle”.
“Azione” in Abruzzo avrà un solo Consigliere Regionale, tal Enio Pavone, del quale il partito ha scritto: “Siamo sicuri saprà rappresentare le esigenze dei cittadini con serietà e professionalità grazie alla sua esperienza e competenza”.
Il pensiero di Calenda però corre più veloce delle sue gambe.
In conclusione della sua incredibile newsletter, infatti, Calenda scrive: “Adesso pensiamo alle europee. Una sfida a noi congeniale perché proporzionale e incentrata sul voto di opinione”.
Per ottenere un seggio a Bruxelles bisogna che i partiti superino la soglia di sbarramento del 4%. “Azione” riuscirà ad ottenere in ogni collegio il risultato – seppur risicato – ottenuto in Abruzzo?
In molti sono pronti a scommettere che Carlo Calenda prenderà una sonora tramvata alle Elezioni Europee dal momento che ha una classe dirigente riciclata da altri partiti e che ad ogni tornata elettorale si allea con il primo che capita.
Resta davvero difficile credere che “Azione” sia latrice di “una politica seria e competente animata da un forte spirito repubblicano” quando in Abruzzo ha sostenuto il “campo largo” di Elly Schlein e Giuseppe Conte e in Piemonte sosterrà Alberto Cirio, fiero sostenitore di Giorgia Meloni.
Dove sta la coerenza?
Seguiremo l’evoluzione della campagna elettorale e vi terremo informati.