Un tuffo nel passato per riscoprire o scoprire oggetti belli ben fatti, che hanno lasciato un impronta importante nella moda nel design nella vita degli italiani a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia fino al 17 novembre 2024
Il forte successo ottenuto dalla mostra ,”Italia Sessanta. Arte, Moda e design. Dal Boom al Pop”, a Palazzo Attems Petzenstein , curata da Carla Cerutti per design, Enrico Minio Capucci , Raffaella Sgubin per la moda e Lorenzo Michelli per le arti visive, è stato deciso dagli organizzatori di prolungarla fino al 17 novembre 2024.
L’esposizione, che ha ottenuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, offre al visitatore l’opportunità di compiere un viaggio dentro quello che è stato uno dei più grandi periodi della storia della nostra nazione. In quel periodo sono nati oggetti-icona destinati al cambiamento al modo di vivere di pensare di divertirsi.
Basti pensare l’invenzione del mangiadischi ha permesso di diffondere la musica ovunque, una piccola risoluzione, ma una grande rivoluzione. La mostra si apre con una sfavillante Ferrari 275GTB del 1965, affiancata da una Lamborghini Miura, per ragioni di spazio questa icona viene presentata solo attraverso un’immagine.
Nel 1964 la Biennale di Venezia ufficializza la Pop Art, che con il Radical Design impone il primato della invenzione poetica sulla funzionalità. Nuove figurazioni e forme, tra Pop e Op, nuovi materiali e nuove tecnologie si irradiano dagli epicentri di Milano e Roma alle periferie, crescendo modelli originali e avanzate sensibilità.
I creativi meticciamenti tra design, arte, moda, comunicazione, musica, spettacolo producono e rendono popolari, oggetti come il telefono Grillo e la radio TS 502, entrambi di Zanuso e Sapper, i televisori Brionvega, oggi diventati oggetti del desiderio di ogni collezionista, la macchina da scrivere Valentine di Ettore Sottsass per Olivetti.
“Questa splendida mostra, – scrive nel saluto istituzionale Mario Anzil – Vicepresidente e assessore regionale alla cultura e allo sport della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – ci propone con impeccabile accuratezza l’aspetto più sognante e quotidiano degli anni Sessanta, restituendoci la straordinaria energia che caratterizzò quel periodo”.
Ogni sezione della mostra è un continuo coinvolgimento, e si comprende perché quasi ogni giorno, si sente evocare questo effervescente periodo dove sono avvenuti i complessi mutamenti sociali e politici dalle contestazioni studentesche del’68-’69, ai primi anni di piombo, ma anche ai momenti bui di paura che coinvolsero tutta la nazione come la strage di Piazza Fontana a Milano, alle alluvioni di Firenze e Venezia del 1966, ma anche i momenti magici che si è sognato, come la passeggiata sul suolo lunare avvenuta il 21 luglio 1969 da Neil Armstrong .
Ma man mano che si avanzava l’uomo era coinvolto in tutto : dalle arti applicate, dai vetri alle ceramiche. E, naturalmente, la moda. La mostra propone poi, abiti icona come il Pigiama Palazzo imposto da Irene Galitzine accanto agli abiti di Valentino, Capucci, Missoni, Pucci, Balestra e a borse e scarpe di Ferragamo, Gucci, Roberta di Camerino.
In quegli anni, come abbiamo parlato precedentemente, si assiste anche all’ingresso della plastica nella moda e l’influenza di Pop e Op, con la creazione di Getulio Alviani e Germana Marucelli. Nuove creazioni , nuovi arredi nuove visioni arrederanno nuove case nuovi spazi, con oggetti firmati da Joe Colombo, De Pas, D’Urbino, e Lomazzi, Giancarlo Piretti, Archizoon, Studio 65, Achillee Pier Giacomo Castiglioni, Vico Magistretti , Elio Martinelli, Umberto Riva, Gae Aulenti, Gino Sarfatti, Gio Ponti , Tobia Scarpa, ma ancora tante altre firme sono presenti nella mostra di PAttems Petzenstein.
Altre invenzioni sono state e rese celebri con i film di Fracchia ad esempio il Sacco di Gatti, Paolini e Teodoro, anche questo esposto. Il design d i quegli anni muta anche la forma agli strumenti musicali come la chitarra della Eko, Rocket, ideata dal genio di Oliviero Pigini per il gruppo musicale inglese The Rokes, destinato a mietere grandi successi in Italia.
Una sezione sarà poi dedicata agli artisti e musicisti britannici “Britaly, la British Invasion”, che attratti da tutto questo cambiamento che avveniva in Italia vengono nel nostro Paese si stabileranno portando con se la nuova ventata culturale proveniente dal Regno Unito. L’Italia assorbe e ripropone con buon gusto e genialità dalla minigonna alla musica all’arte.
Una sezione propone, molti manifesti cinematografici, copertine di dischi e riviste dell’epoca,perché anche loro contribuiranno a far comprendere meglio il fervore creativo e l’influenza delle nuove correnti artistiche e culturali sull’immaginario collettivo. Le emozioni e le suggestioni di quel periodo vengono scandite al pubblico attraverso istallazioni multimediali che faranno rivivere l’atmosfera dei meravigliosi Anni Sessanta.
Anche la grafica e la pubblicità dell’epoca è ben rappresentata attraverso una selezione di campagne pubblicitari, che hanno proprio segnato un’epoca attraverso opere di Armando Testa e Bob Noorda.
Il progetto dell’allestimento, è stato curato da Roberto Festi , mentre l’immagine, è il progetto grafico dalle mostra, Studio 1116, Sergio Brugiolo e Chiara Romanelli.
L’esposizione è accompagnata da un pregevole catalogo edito da Antiga Edizioni, oltre alle prefazioni istituzionali, è corredato da importanti testi eseguiti da studiosi della tematica, Pierluigi Masini, Carla Cerutti, Raffaella Sgubin e Rosalia Sgubin, Odoardo Semellini, Sofia Gnoli, Aurora Fiorentini, Stefania Ricci, Silvia Casagrande, Lorenzo Michelli, Roberto Festi, Rosa Barovier Mentasti, Anna Aurora Lombardi, Stefania Cretella.
“In conclusione bisogna riconoscere l’ottimo lavoro svolto nei vari campi dai designer italiani, e In questo volume – affermano Anna Del Bianco – Direttore generale ERPAC e Raffaella Sgubin Direttore Servizio ricerca, musei e archivi storici ERPAC – si potrà vedere come siano riusciti a esprimere l’ottimismo di un Paese in ricostruzione lasciando l’impronta della creatività italiana in prodotti belli e ben fatti: il Made in Italy”.
Foto copertina catalogo
Foto 1 Pininfarina “Ferrari 275GTB/6C, 1965 modello berlina Collezione Livon
Foto 2 Marcello Gandini per Bertone “Lamborghini Miura” 1969 modello berlina Collezione Livon
Foto 3 Roberto Capucci “Tailleur, 1960(A/1 1960-61) nastri di seta intrecciati a motivo optical Archivio Fondazione Roberto Capucci
Foto 4 Gio Ponti “Serie di 24 piastrelle, da un totale di 33, per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento, 1960 Ceramica D’Agostino, Salerno, ceramica smaltata 20x20cm Sorrento, Hotel Parco dei Principi
Foto 5 Juke-box Continental 2, 1964 AMI, costruito su licenza dalla Microtecnica di Torino, Collezione privata
Foto 6 Rinaldo Donzelli “Bicicletta pieghevole Graziella”, 1964 Teodoro Carnielli &C. Collezione privata
Foto 7 Marco Zanuso e Richard Sapper “Radio portatile TS 502, 1962” Brionvega, materiali polimerici e metallo, 13x13x22cm Triennale Milano
Foto 8 Ufficio Tecnico Piaggio e Bruno Gaddi Ciclomotore Ciao, 1967 Piaggio Collezione Fabio Mazzolini
Foto 9 Marco Zanuso e Richard Sapper Televisore Algol 11, 1964 Brionvega, materiali polimerici, metallo e vetro, 24x27x36 cm Triennale di Milano
Foto 10 Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro “Seduta Sacco, 1968 (1969) Zanotta,nailpelle e palline di polistirolo espanso, 68x80x80cm Triennale Milano
Foto 11 Gio Ponti e Ambrogio Pozzi Set di nove piatti serie Fantasia Italiana, 1967 Ceramica Franco Pozzi, terraglia policroma, 3×26,5×26,5 cm Noleggiocose di Andrea Moscardi
Foto 12 Ettore Sottsass Jr. e Perry A. King “macchina da scrivere portarile Valentine 1969 (Compasso d’oro 1970) Olivetti, ABS, gomma e metallo 11,5x34x36cm Noleggiocose di Andrea Moscardi
Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal catalogo della mostra:
“Italia Sessanta dal boom al pop arte moda design”a cura di Carla Cerutti, Enrico Minio Capucci, Raffaella Sgubin e Lorenzo Michelli, Palazzo Attems Petzenstein , fino al 17 novembre 2024, Orari dal martedì alla domenica 10.00-18.00, chiuso il lunedì, per informazioni Tel.0481 385335
© 2024 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata
Scarica in PDF