
A Capo-danno, stanchi del bellicoso 2024 s-terminante, noi tutti speranzosi aspettiamo la prossima promessa “Era d’Oro” del platinato (Mc)Donald, Re del Pianeta
Già giubiliamo speranzosi in clima festivo: “E anche ’sto Natale ce lo semo levato dalle (bip) p***e!” (le palline dell’abete addobbato, cioè), citando l’ermetica caustica battuta conclusiva di Riccardo Garrone in un celeberrimo cinepanettone vanziniano.
Adesso quindi ci accingiamo all’incombente vigilia-veglione di Capo-danno, nella sansilvestre nottata tra martedì e mercoledì, danzante trionfo di trenini ritardatari al martellante ritmo di ritornelli musicali inascoltabili, con sbavanti sbaciucchiamenti coronavirali e stravizi culinari, scoppiando qualche benaugurante bottarello o pistolettata pozzoliana, senza eccessive bollicine, però, se non vogliamo rischiare la patente o la pellaccia (come Commodo, assassinato giusto il 31 dicembre del 192 d.C.), e ci affacciamo, sfiancati e fiduciosi, ad un 2025 che auspichiamo non rivaluti a posteriori l’annata piuttosto travagliata, bellicosetta, che l’ha preceduto e che ci lasciamo alle spalle con pochi rimpianti.
Insomma, un sereno finimondo da panico.
Nel Belpaesello, inoltre, continuerà la florida stagione dell’abbondanza (“Cristo scenderà dalla croce…” – per parafrasare la famosa canzone di Dalla – e forse spariranno i cretini e i troppo furbi di varie età), con le pensioni minime prodigalmente arricchite di un grasso paio di euro al mese (esagerazione!) e le prebende dei ministri non parlamentari impercettibilmente incrementate di miseri tremilacinquecento circa (diaria o rimborso-spese che sia), i Lupi giaceranno cogli Elkagnelli, per aspera ad astra ad Stellantis, e dalle sorgenti sgorgherà melenso Giambrunello di Montecitorio; in merito alla problematica dell’immigrazione incontrollata – o “invasione”, o “sostituzione etnica” – abbiamo poi capito che l’espediente determinante (o Endlosung), che l’immaginifica compagine governativa delle fascinose Sorelline Italiche ha escogitato, non è certo rappresentato dal salato villaggio-vacanze in Albania – più che un hotspot, uno spot, lautamente pagato dal contribuente popolino bovino vaccinato –: l’intelligente ideona è invece di rendere a tutti talmente difficile e penosa l’esistenza sul suolo dello Stivaletto tricolore, per iperburocratizzazione, degrado economico, arretramento socio-culturale e incurabile malasanità, da scoraggiare chiunque, per quanto disgraziato, dal pensare di sbarcarvi, permanervi o transitarvi. Letteralmente ge-nia-le!
Nella denegata irrealistica ipotesi che simili condizioni paradisiache non si concretizzino pienamente e l’attuale piccolo mondo sferico (o piatto), superinquinato, surriscaldato e sovraffollato, diventi davvero invivibile per noi insipiens, l’Alielon Musk (o Mask?), stupefacente, sta saggiamente equipaggiando lussuose cosmonavi solari per traghettare i giga-danarosi magnati sulle rossastre lande marziane: high in the sky.
Oh extraterrestre portami via…
Esorbiterò.