Dove sono scomparse le pipe del Presidente Pertini?
- di Katia Bernacci e Marino Olivieri
700 pipe, forse di più. Questo è il numero delle pipe che facevano parte della collezione appartenuta all’ex presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini. Moltissime pipe, per la maggior parte realizzate a mano, alcune molto rare e pregiate, come nel caso della serie risalente al 1800, dono dell’ex presidente francese François Mitterand. Una collezione importante, dal valore inestimabile e… scomparsa nel nulla.
In una vecchia intervista si parla di 750 esemplari, molti dei quali aggiunti durante il settennato alla presidenza di Pertini, ci sono ad esempio le Dunhill inglesi regalate da sir Charles Forte, lord a capo di una catena di Hotel famosi in tutto il mondo, in occasione di un viaggio a Londra. “Fumando la pipa io brucio le mie amarezze, e le mie amarezze sono molte, perciò ho bisogno di molte pipe”, questa è la frase che era solito dire a chi gli chiedeva delle sue amate pipe.
Pertini iniziò a fumare da giovane, durante il suo esilio in Francia. Irascibile e burbero, per lui erano un sicuro antistress. La pipa è stata agli effetti compagna di molti personaggi che si sono distinti per aver lasciato un segno del loro passaggio: George Simenon ha costruito la figura del commissario Maigret attorno alla pipa, grossa e sgraziata, a volte un po’ provinciale, ma capace di stimolare l’intuito dell’ispettore. E poi Beethoven e Bach, che si lasciavano ispirare sinfonie attraverso le volute di fumo.
Albert Einstein è stato fotografato spesso mentre si deliziava del fumo della sua pipa, e per finire questa breve (l’elenco potrebbe essere molto più corposo) carrellata, non si può non rendere omaggio a Braccio di Ferro e alla sua inseparabile pipa di pannocchia, resa ancora più famosa dal generale MacArthur, che non si separava mai dalla pipa, caratterizzata da un “camino” molto alto, che gli permetteva di fumare per tutto il giorno. In omaggio a questa pipa un produttore americano ne ha in catalogo un modello denominato proprio MacArthur.
Ma torniamo alla raccolta scomparsa, il mistero s’infittisce, voci sostengono che la collezione sia stata donata dal presidente quando era ancora in vita, a chi? Forse al suo autista che poi regalò e vendette parte della collezione. Altre fonti affermano di essere a conoscenza di un antiquario del nord Italia che le terrebbe nascoste nella sua collezione personale. Quello che è certo è che delle oltre 700 pipe, per un valore stimato da chi conosceva la composizione della collezione di circa mezzo milione di euro, si è completamente persa ogni traccia e la ricerca è ancora in corso.