Di Alessandro Mella
Passeggiando per il centro storico di Rivoli Torinese ci si imbatte, ad un tratto, in un edificio il cui aspetto riporta immediatamente l’avventore alla memoria delle antiche architetture medievali.
Si tratta della casa detta “del Conte Verde” poiché, secondo una leggenda priva di documenti e conferme, vi avrebbe abitato Amedeo VI di Savoia, il quale ebbe appunto quel soprannome. Questa particolarità, tuttavia, è tradizione popolare non suffragata da alcuna prova e per lo più ritenuta perfino improbabile. (1)
L’edificio fu innalzato attorno alla fine del XIV secolo secondo i canoni del tempo e per una famiglia certamente notabile e benestante. Lo si evince dalla struttura, dal piano terra un tempo utilizzato per botteghe, dal piano primo o piano nobile per i proprietari e dall’ultimo in uso probabilmente per accogliere la servitù.
L’aspetto è signorile con cenni gotici di ispirazione gallica, con un porticato in quattro archi alla base e numerosi decori in cotto disposti sulla facciata secondo le mode del tempo.
Ampi e spaziosi sono i locali del piano nobile i quali, del resto, erano d’uso ai ricchi committenti della struttura, la quale rivela, in ogni suo aspetto, il benessere di chi vi trovò residenza nel passato più remoto del comune torinese. La bellezza della “Casa” fu tale che nell’Esposizione d’architettura di Torino del 1890 una sua copia fu esposta per l’occasione. (2)
Nel corso dell’Ottocento, tra l’altro, nelle sue stanze fu perfino collocato un albergo che vantava un certo livello:
Albergo e trattoria della Vittoria in Rivoli. Questo Albergo situato nel centro della Città nell’antica casa del Conte Verde, stato recentemente abbellito per cura del proprietario Bernardino Cavallero, offre ai signori accorrenti camere decentissime, ottima cucina, scelti vini e personale pell’esattezza del servizio e modicità nei prezzi. (3)
Dopo aver resistito al passaggio dei secoli, delle guerre, delle calamità e delle alterne fortune del territorio e dopo vari passaggi di proprietà, il comune di Rivoli l’acquisì nei primi anni ’80 con il desiderio di procedere al suo restauro. Tale formidabile impresa impegnò larga parte degli ultimi anni del Novecento:
Nel quadro dell’operazione «Rivolimmagine» che si prefigge di valorizzare i monumenti della città per legarli con un ideale itinerario al castello del Juvarra sede del Museo d’arte contemporanea, l’amministrazione comunale ha dato il via al secondo lotto dei lavori per il recupero della casa del Conte Verde.
Un edificio del 1300 ubicato in via Piol (la vecchia strada che portava alla residenza sabauda) che si dice sia stata per un certo periodo la dimora di Amedeo VI di Savoia.
Il costo dell’operazione che dovrebbe essere ultimata entro 8 mesi – spiega il sindaco Antonio Saitta – si aggira sui due miliardi. Saranno recuperati circa 700 metri quadrati coperti su tre piani da destinarsi probabilmente a museo storico della città.
Per riportare all’aspetto originale il più antico e importante monumento cittadino è stato chiamato un esperto, l’architetto torinese Andrea Bruno, che si avvale della collaborazione del collega Tullio Casalegno. Il borgo medioevale Rivolese di cui la strada del Conte Verde è la “perla ” – spiega l’arch. Bruno – ha più importanza storica e artistica del castello. L’edificio in recupero, infatti, conserva ancora le strutture e le travature originarie ed è una delle più belle case medioevali del Piemonte.
Oltre al restauro dell’edificio in questione l’operazione Rivolimmagine prevede anche il rifacimento delle fognature, dell’illuminazione, dell’acquedotto e della pavimentazione (che sarà in porfido rosa o rosso) di via Piol. Costo di questo nuovo arredo urbano un miliardo tondo.
«Non sono certo soldi sprecati — afferma l’assessore ai lavori pubblici Domenico Tavolada — anche perché il nostro intendimento è quello di pedonalizzare tutto il centro storico.
Per impedire che la decisione turbi i commercianti e gli artigiani stiamo avviando incontri per definire, in accordo con loro, un piano di parcheggi anche sotterranei lungo l’asse di via Piol-. In sostanza l’amministrazione vuol trasformare la vecchia Via Maestra in un salotto. (4)
Il restauro si rivelò assai impegnativo anche perché fu necessario armonizzare la necessità conservativa con quella di adeguare l’edificio alle norme di sicurezza indispensabili per trarne una struttura da adibire a mostre ed eventi culturali:
Dopo 12 anni di restauri apre al pubblico, domani, la casa del Conte Verde. La bella palazzina realizzata a cavallo tra il XIV e XV secolo, in via Piol, ai piedi del castello sabaudo, è stata costruita almeno cosi vuole la tradizione per Amedeo VI di Savoia, rimasto nella memoria popolare come il Conte Verde.
L’edificio, ora di proprietà comunale, ospiterà un museo etnografico, un laboratorio telematico provvisto di collegamenti Internet, l’archivio storico municipale e tre sale espositive per l’allestimento di mostre e iniziative culturali.
Il primo appuntamento, da domani fino al 6 maggio, è per una doppia personale di due artisti da tempo impegnati a Rivoli, Mario Carena ed Enzo Sciavolino.
All’inaugurazione, su inviti, oggi alle 17,30, oltre al sindaco Nino Boeti, parteciperanno il presidente della Camera Violante e il presidente della Provincia Mercedes Bresso. (5)
Ancora oggi, quindi, questa piccola meraviglia, restituita all’amore ed all’attenzione dei cittadini e degli appassionati, sorge nel cuore antico di Rivoli con importanti mostre periodiche ed ampia disponibilità per la visita.
Alessandro Mella
NOTE
1) Parte delle informazioni di questo articolo sono tratte dai pannelli espositivi resi disponibili in loco.
2) L’Illustrazione Italiana, 40, Anno XVII, 5 ottobre 1890, p. 212.
3) La Gazzetta del Popolo, 182, Anno XXVI, 2 luglio 1873, p. 7.
4) La Stampa, 96, Anno CXXII, 4 maggio 1988, p. 19.
5) Ibid, 62, Anno CXXXIII, 5 marzo 1999, p. 50.
© 2024 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata