
Di Alessandro Mella
In diverse occasioni abbiamo rievocato l’ondata emotiva che seguì la tumulazione del Milite Ignoto al Vittoriano e come questa avesse fortemente condizionato gli animi spingendo la maggior parte dei comuni d’Italia ad innalzare monumenti da dedicare al ricordo dei propri caduti nella Grande Guerra.
Spesso, dopo il conflitto 1940-1945, queste opere furono integrate per unirvi la memoria dei caduti di quest’ulteriore guerra e della Resistenza.
Anche Lenno, sulle sponde del Lago di Como nei pressi di Tremezzina, volle il proprio monumento che fu realizzato nell’odierna piazza 11 Febbraio.
Un bell’angolo di paese, proprio sul lago, nei pressi di una graziosa passeggiata che, percorrendo le sponde, conduce alla Villa del Balbianello.
L’opera originale risaliva al maggio 1922 e fu realizzata una prima dall’Alberti ed una seconda da Cirillo Bagozzi (1890-1970), in bronzo mediante fusione, con basamento in granito. Tale riedificazione fu dovuta alla fusione, per esigenze belliche, della precedente al fine di recuperarne il bronzo.

Sulla base sono oggi presenti, disposte su tre facce, le targhe marmoree con i nomi dei caduti delle due guerre mondiali:
1940 1945/ BIANCHI CARLO/ BIANCHI RENZO/ BORDOLI
GALDINO/ BORDOLI SAMUELE/ CAPRANI MARCO/ FAGGI
ATTILIO/ FERRARIO RENZO/ LEONI GILBERTO/ LOMAZZI
CESARE/ ZANOTTA VITTORIO/ DISPERSI/ BORDOLI GIULIO/
CADENAZZI FERMO/ RAVA ANTONIO/ BORDOLI INNOCENTE
1915 1918/ BIANCHI CARLO/ BOTTA ROMANO/ CANZANI
GIUSEPPE/ CARLETTI CAMILLO/ CITTADELLA DANIELE/ DE
MARIA GIOACHINO/ DE MARIA LUIGI/ LAMBERTI PAOLO/
LOMAZZI ANDREA/ LONGONI CARLO/ LONGONI
CRESCENZO/ LONGONI LUIGI/ PINI ACHILLE/ QUADRONI
LUIGI/ RAVA GIACOMO/ RAVA LUIGI/ TRAVERSO GIULIO/
VANINI ARTURO/ VANINI FRANCESCO/ VANOSSI AUGUSTO/
VANOSSI CRESCENZIO
1915 1918/ BIANCHI RICCARDO/ BORDOLI AMERICO/
BORDOLI ANTONIO/ BORDOLI GIACINTO/ BORDOLI PIETRO/
BOTTA ABBONDIO/ BOTTA GEROLAMO/ BOTTA MARINO/
BOTTA MARTINO/ BOTTA PIETRO/ BRACHETTI ANGELO/
BRACHETTI RAFFAELE/ CADENAZZI ANDREA/ CADENAZZI
UMBERO/ CAIROLI MARINO/ CANZIANI CRESCENZIO/
BORDOLI INNOCENTE.

Sulla quarta faccia compare una croce cattolica in rilievo. Tale basamento fu collocato su alcuni gradini di granito decorati con corone d’alloro in bronzo.
Poco sopra ecco la statua vera e propria, il soldato è ritratto mentre con una mano ripara lo sguardo dal sole e nell’altra stringe il moschetto modello 1891. Il milite indossa i pantaloni di tipo corto con le fasce mollettiere, le giberne ed una giubba a bavero aperto del tipo in uso agli arditi ed ai bersaglieri ciclisti. Curiosa variante rispetto alla canonica giacca a bavero chiuso modello 1909. Il capo è scoperto e manca l’iconico elmetto adrian spesso presente in queste opere.
Il monumento ha un’altezza complessiva di 4 metri e mezzo e sorge nel centro della piazza con lo sguardo rivolto verso il lago.
Quasi a volerlo proteggere, a volersi assicurare che la sua bellezza non possa essere violata.

Sul lato sventola, innalzata, la bandiera tricolore a ricordo del sacrificio dei martiri che anche da Lenno partirono per immolarsi sulle pietraie del Carso, sul Montello, lungo l’Isonzo ed il Piave ed in tanti altri luoghi del nostro conflitto. Ma anche in Africa, in Russia, nell’Egeo e nei tanti luoghi in cui il soldato italiano dovette immolarsi anche nella guerra successiva.
Spesso la statua ospita commemorazioni ed eventi pubblici ed al turista di passaggio non si può non consigliare di fermarsi un attimo sia per apprezzare l’opera d’arte sia i profondi significati che essa custodisce.
Nota: Parte delle notizie utilizzate per questo breve articolo sono tratte dalla scheda di catalogazione del Mibac per la Lombardia. I cui estensori si ringraziano!
Alessandro Mella
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