di Aldo Alessandro Mola
Saretto (Acceglio), Alta Valle Maira, 10 agosto. Mentre centinaia di Perseidi (“Lacrime di San Lorenzo”) solcheranno il cielo, è l’ora di esprimere un desiderio. Tra i tanti ne suggeriamo uno: che diventi realtà l’Accordo sottoscritto 80 anni fa tra “maquisards” e partigiani di Giustizia e Libertà. Su impulso di Duccio Galimberti e dopo incontri al Sautron e a Barcelonnette, i delegati del CLN Piemonte e della 2^ Regione del movimento francese di resistenza il 30-31 maggio 1944 dichiararono che i popoli d’Italia e di Francia, vittime di regimi di oppressione e corruzione, non avevano motivi di risentimento reciproco. Uniti nella lotta contro fascismo e nazismo, miravano a instaurare libertà democratiche e giustizia sociale come base di una “libera comunità europea”.
L’impegno fu ribadito nel Memorandum della Certosa di Pesio il 7 agosto seguente: “contro tutti i nazionalisti e gli imperialismi” per “una federazione di popoli liberi del nostro continente che realizzi una vera comunità europea, sola via per assicurare una pace duratura e garantire le migliori possibilità di progresso”. Illusioni? L’alternativa è sotto gli occhi: l’anarchia internazionale e il rischio di guerre devastati. Ottanta anni dopo l’Europa sembra tornata alla casella di partenza, senza vera unità d’intenti.
Quel grande sogno viene rievocato oggi, 10 agosto 2024, a Saretto, nella locanda, conservata intatta dalla professoressa Marta Arrigoni, ove l’Accordo venne firmato da Dante Livio Bianco e da Max Juvenal.
Al convegno (inizio ore 10), organizzato dal sindaco di Acceglio, Giovanni Caranzano, e dalla Unione Montana Valle Maira, presenzia una folta delegazione d’Oltralpe. E’ previsto annullo filatelico, a cura di Giorgio Arrigoni. La rievocazione dei fatti è svolta da uno storico e da Sergio Soave, presidente dell’Istituto di Cuneo per la storia della Resistenza.
Se San Lorenzo non esaudisce il desiderio, l’Europa fa la sua fine: tra le fiamme.
Aldo Alessandro Mola