Di Alessandro Mella
Ci sono tante belle “storie nella storia” e spesso non se ne parla abbastanza anche perché, travolte dai più grandi eventi, frequentemente l’oblio ha finito per portarsele via lasciandone poche tracce. Dovere, dunque, di chi se ne occupa è appunto provare a rinnovarne la memoria perché le pagine nobili del nostro passato non si perdano.
Nei primi anni del Novecento, complici gli entusiasmi per quel nuovo secolo che avrebbe dovuto essere illuminato ma che tradì decisamente le attese, la villeggiatura estiva conobbe una particolare vivacità. Che fosse mare, campagna o montagna le classi benestanti e la borghesia non potevano fare a meno di lasciare le città in estate per ritrovarsi al fresco.
E la famiglia del marchese Girolamo Chiaveri non si mostrò insensibile a questa convenzione e fenomeno sociale ed infatti essa si trasferì, l’estate del 1906, a Varazze in Liguria prendendo alloggio presso i Bagni Vittoria.
La mattina dell’8 settembre il piccolo Armando si trovò a giocare con il coetaneo Giulio Binda. I due decisero di darsi alla pesca dove l’acqua toccava i 5 metri di profondità e con una barchetta si avviarono quando un evento avverso mutò le sorti della giornata. Il piccolo Binda, infatti, per afferrare la lenza si mosse con un certo vigore e cadde in mare.
Nessuno dei due sapeva nuotare bene ma Armando si tuffò subito in soccorso dell’amico il quale, sopraffatto dal panico, gli si avvinghiò attorno al punto da rendergli difficili i movimenti ed esporre entrambi al rischio di finire sul fondo. Tuttavia, prima dell’arrivo del padre e dei bagnini, il nostro piccolo soccorritore riuscì a liberarsi ed a spingere il suo amico verso la barca per aggrapparsi e mettersi in salvo. E poco dopo, con raro vigore giovanile, riuscì a portare il natante fino a riva tra gli applausi dei presenti. (1)
Il coraggio del piccolo Armando impressionò profondamente il consiglio dell’ammiragliato che volle proporre al re Vittorio Emanuele III di conferire al giovane una medaglia al valore di marina. (2) Ed il sovrano accettò di buon grado la richiesta ed assegnò con piacere la ben meritata onorificenza.
In occasione della Festa dello Statuto del 1907 la medaglia d’argento al valore di marina fu consegnata al nostro ragazzo alla presenza delle autorità e della famiglia dell’eroico fanciullo il quale ebbe anche dalla Società Ligure di Salvamento la propria medaglia d’argento.
I giornali del tempo, ovviamente, diedero spazio a questo bell’esempio di eroismo degno delle pagine epiche del De Amicis!
Alessandro Mella
Note
1) L’Illustrazione Popolare – Giornale perle famiglie, 28, Anno XXXVIII, Volume XLIV, 14 luglio 1907, p. 439.
2) L’Illustrazione Italiana, 27, Anno XXXIV, 7 luglio 1907, p. 21.
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