CONNIVENZE
Vivide ancora le fiamme per la copertura data a Matteo Messina Denaro da un medico in odore di Massoneria, nel perdurante ricordo di indagini e condanne di alcuni massoni in odore mafia, la congenita curiosità di un certo pubblico per il malaffare sociale trova di che nutrirsi col il pasticcio delle recenti elezioni per la nomina del nuovo Gran Maestro del Goi, la più grande delle associazioni massoniche attive in Italia.
Il ravennate Leo Taroni, che in campagna elettorale aveva puntato sulla lotta alle in filtrazioni criminali nella Massoneria, aveva vinto con pochi voti di vantaggio su Antonio Seminario, calabrese del cosentino, molto vicino al Gran Maestro uscente Stefano Bisi, noto alle cronache per l’autoritarismo mostrato nei confronti della Commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi.
Seminario ha chiesto e ottenuto il riesame delle schede elettorali e questa volta è risultato lui il vincitore. Ci sarà quindi un contenzioso. Il GOI ha propri organi di giurisdizione interna, ma la causa potrebbe essere portata anche all’attenzione della magistratura ordinaria: il danno, già grave per le valenze della associazione interessata, riguarderebbe in questo caso tutta la Massoneria in sé, cui il Goi fa riferimento, e innalzerebbe il tono dei rumors, che vedono ancora deprecabili connivenze a offuscare il bel cielo della Calabria.
INFILTRAZIONE MAFIOSA
AGGREGAZIONI DIVERSE
Ai muratori d’un tempo si sono poi aggregati gli esponenti delle classi sociali elitarie e sono saliti agli onori alcuni, che hanno lasciato tracce indelebili del proprio operato in molti campi dello scibile, avendo contribuito in modo significativo al bene e al progresso dell’umanità come capi di stato, scienziati, letterati, ricercatori, grandi benefattori, persone meritevoli talvolta di prestigiosi riconoscimenti fino al Nobel, assegnato a partire dal 1901, anno in cui fu conferito, per la pace, ad Henry Dunant, fondatore della Croce Rossa, ideatore delle convenzioni di Ginevra per i diritti umani, massone; fu il primo, ma non restò il solo massone nell’elenco dei premiati col Nobel, che ogni anno si allunga.
Ai mafiosi d’un tempo si sono poi aggregati gli esponenti delle nuove famiglie, che hanno preso a trattare i grandi affari intorno ai pochi tavoli ben protetti, attentamente sorvegliati e rigorosamente riservati, di ambienti esclusivi molto ristretti, sempre ben oltre “borderline”.
Così, con la stessa sagacia con cui aveva da sempre perseguito i propri loschi interessi praticando minacce, estorsioni, ricatti, prevaricazioni, sequestri, rapine, violenze, la mafia ha raffinato le metodiche operative: ha stretto legami nel sommerso internazionale, per il grande mercato soprattutto della droga, e relazioni in ambito locale, innanzitutto negli apparati politici e dello Stato, che è il più grande distributore di ricchezza a favore di chi sa come muoversi nel mondo degli appalti di opere pubbliche e nel sottogoverno dei servizi sociali istituzionali, che spaziano dalla sanità alla gestione dei rifiuti.
VIVO INTERESSE
Alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 era apparso ben chiaro
“il vivo interesse degli ambienti criminali, di infiltrarsi nel sistema massonico, al fine di curvare i cardini di solidarietà, obbedienza e riservatezza tipici delle associazioni a carattere iniziatico ai fini illeciti e alla realizzazione di disegni criminosi di ampio respiro, tesi all’acquisizione, gestione o comunque al controllo di attività economiche, appalti e servizi pubblici“
Ma nelle 120 mila pagine di quella immane inchiesta c’è anche il resoconto di audizioni sulla
“esistenza di un’altra massoneria – diversa rispetto a quella ufficialmente nota – che, avrebbe avuto un ruolo centrale nei fatti oggetto di quasi tutte le più importanti inchieste effettuate nel nostro Paese negli ultimi decenni, compreso il periodo del terrorismo stragista“.
In seguito, Carlo Palermo, il magistrato che nel 1985 la mafia aveva cercato di eliminare con un attentato nel trapanese, ebbe a dichiarare:
“Occorre interrogarsi su quale sia adesso il vero collante che tiene insieme un’associazione segreta, quali sono i principi che vuole realizzare e, in particolare, se il suo obiettivo è quello della arcana sapienza, così com’è indicato nei più antichi statuti delle fratellanze massoniche, o sia piuttosto l’affarismo”.
FINALITA’
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